La
Grecia è il laboratorio dove la Troika e le élite finanziarie hanno sperimentato
(con successo) le formidabili possibilità offerte dall'armamentario
teorico/ideologico del neoliberismo per far pagare ai popoli i debiti di gioco
delle élite e ottenere al contempo (sotto il ricatto, costruito ad arte, della
crisi del debito pubblico e la necessità del RIGORE) lo smantellamento di
diritti e tutele dei cittadini e del welfare, di cui le suddette élite non
intendono più farsi carico, essendo queste un fardello per loro insopportabile
poiché, dopo il crollo del Muro, è venuta meno l'esigenza di rendere l'Occidente
capitalista più attraente dei Paesi d'oltrecortina. La globalizzazione dei
mercati, inoltre, ha aperto nuovi sbocchi per le merci facendo venir meno la
necessità di garantire salari decenti ai cittadini europei (del sud Europa -di
cui, a dispetto della topografia, fa parte pure l'Irlanda- in particolare) che,
ormai, non avranno più altra scelta che livellare salari e diritti verso il
basso, terzomondizzandosi, per entrare in concorrenza con la manodopera dei
Paesi cosiddetti emergenti. Il che comporta anche la fine delle PMI e del
commercio al dettaglio, in favore di multinazionali e grande distribuzione.
La
Grecia non è altro che la materializzazione del nostro futuro, con pochi anni di
anticipo.
A meno di non ribellarsi all'esito fatale, ribadendo la nostra
SOVRANITÀ POLITICA E MONETARIA.
La Grecia ormai è persa: non può più
ridenominare il proprio debito in una nuova valuta nazionale, avendone ceduto la
sovranità a soggetti finanziari anglosassoni a causa della connivenza tra
governo nazionale corrotto, Troika e soggetti creditori.
Noi saremo ancora in
tempo per esercitare unilateralmente la nostra sovranità RICUSANDO I TRATTATI
EUROPEI e USCENDO DALLA MONETA UNICA previa ridenominazione del debito nella
nuova valuta.
La svalutazione del 20-25% che ciò comporterebbe ci
restituirebbe gran competitività sui mercati esteri, diminuendo l'ammontare del
debito.
Alessandro B., Torino 05.01.14 18:45
Non essendo un'esperta in Economia ho chiesto ad una persona laureata in tale disciplina
se il rimedio suggerito dal lettore del blog di Grillo abbia una qualsivoglia validità. Questa
la sua risposta:
È una teoria e come tale è solo un'ipotesi che per realizzarsi richiede il
verificarsi di azioni che ad oggi non sembrano così vicine. Sicuramente se non
si attua un'altra politica economica il rischio di non uscire da questa crisi
esiste.
David N. - Roma
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