Salva Roma: Marino, acqua resti pubblica
Sindaco Capitale commenta emendamento Lanzillotta (Sc)
23 gennaio, 15:43(ANSA) - ROMA, 23 GEN - "Si rispetti l'indicazione data dal popolo italiano con il referendum del 2011. L'acqua è pubblica e tale deve restare, questo punto non può essere messo in discussione da nessuno". Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino, in merito al dibattito in Parlamento sull'emendamento al cosiddetto 'Salva Roma' presentato dalla senatrice Linda Lanzillotta.==============================Dai Comitati per l'acqua pubblica: ComunicatoIn vista della conferenza dei Sindaci dell'Ato2 del prossimo 27 gennaio, e delle pre-riunioni che si svolgeranno in questi giorni, inviamo e facciamo inviare, a partire da oggi, mail alle caselle di posta di consiglieri, assessori, etc... dei rispettivi comuni.
OGGETTO: Conferenza dei Sindaci Ato2 del 27 gennaio - Votare contro il nuovo metodo tariffario è giusto e possibile, nonostante Acea
Gentile amministratore,
il prossimo 27 gennaio, in occasione della Conferenza dei
Sindaci dell'ATO2, le ricordiamo la necessità di rispettare la volontà espressa
dai suoi cittadini in occasione della consultazione referendaria di giugno 2011,
e quindi di votare contro l'approvazione del Metodo Tariffario predisposto
dall'Authority (AEEG).
L'AEEG ha infatti reinserito in tariffa sotto falso nome la
remunerazione del capitale abrogata dal voto referendario di giugno 2011.
Proprio sull'argomento l'AEEG è chiamata a difendersi davanti al TAR della
Lombardia il prossimo 23 gennaio, in occasione del ricorso presentato dal Forum
dei Movimenti per l'Acqua e da Federconsumatori.
Le chiediamo anche di non cedere ai ricatti del gestore che,
nella persona dell'Ing. Cecili presente alla riunione del 21 gennaio, ha
dichiarato che in ogni caso sarebbe stata l'azienda stessa a procedere con
l'aggiornamento della tariffa comunicando direttamente con l'AEEG. Pensiamo sia
anche doveroso approfondire in virtù di cosa vengono richiesti dal gestore
aumenti tariffari, dato che a fronte di un aumento dei dividendi (64 milioni nel
2012), gli investimenti effettuati sono stati ampiamente inferiori a quelli
programmati (140 milioni a fronte dei 202 approvati dall'Ente d'ambito).
Nonostante l'evidente volontà da parte di Acea Ato2 SpA di
ridurre le decisioni dei Comuni dell'ATO ad una fastidiosa formalità, il gestore
non può infatti procedere automaticamente a nessun aumento tariffario: il
massimo che potrà fare sarà inviare entro il 27 gennaio p.v. all'Ente d'Ambito e
all'AEEG i documenti relativi alle tariffe, sui quali poi entro 30 giorni lo
stesso Ente d'Ambito si dovrà esprimere e solo nel caso d'inadempienza l'AEEG
valuterà la proposta fatta dal gestore anche e soprattutto in funzione
dell'entità dell'aumento presentato. Questa è infatti l'unica procedura
possibile, che risulta dal comma 9.2 della deliberazione dell'AEEG n. 643 del 27
dicembre 2013, consultabile in calce alla presente.
Una bocciatura del metodo da parte della conferenza dei sindaci
dell'Ato2 non sarà dunque affatto priva di significato, né dal punto di vista
pratico e ancor meno da quello politico. Così come prese di posizione pubblica
di consiglieri e rappresentanti dei Comuni possono contribuire a ristabilire gli
equilibri democratici.
Le ricordiamo inoltre che sul metodo tariffario pendono 35
ricorsi presso il TAR, tra cui quello promosso dal Forum Italiano dei Movimenti
per l'Acqua, e che il futuro di tale metodo si presenta quindi quantomeno
incerto.
Siamo inoltre al corrente che, prima dell'appuntamento del 27
gennaio, pubblico e previsto dai regolamenti dell'Ato, si svolgeranno delle
riunioni a porte chiuse tra i sindaci dell'Ato2 e la Sto alle quali, non
comprendiamo a quale titolo, sarà presente il Presidente di Acea Ato2 SpA o un
suo delegato.
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