giovedì 27 febbraio 2014

Medicina difensiva

Da un mio post del 18 gennaio 2013


E' invalso l'uso delle denunce contro i medici, anche quando non c'è errore ma altri fattori. Intanto il medico deve pagarsi un avvocato e, una volta uscito dal lungo iter legale, forse riavrà le spese legali, cosa che dipende dal magistrato il quale, anche in caso di non sussistenza del fatto, può decidere di compensare le spese.
Gli ospedali sono assicurati e, per l'errore dei sanitari nel posto di lavoro, tale assicurazione dovrebbe sopperire alla bisogna. Ma questo non sempre avviene e i medici non riescono più a svolgere con la dovuta serenità il loro lavoro.
In un Paese dove le uniche categorie di persone garantite da leggi che le proteggono sono i politici ed i magistrati (non a caso mi dicono che le prebende di quest'ultimi sono equiparate a quelle dei parlamentari), i medici del SSN, a cui si chiedono competenze non indifferenti e che esercitano una professione di grande responsabilità, non sono garantiti affatto da denunce, anche per cose che esulano dalle loro capacità di controllo, come ad esempio l'insieme della capillare organizzazione ospedaliera.
Questa è un'altra pesante prova della totale sperequazione sociale in questo Paese.

Questa mia analisi di più di un anno fa prendeva lo spunto da uno sciopero dei ginecologi, addetti alle sale parto ospedaliere, dopo l'ennesima denuncia dissennata.

Perché dissennata? Perché spesso senza un vero fondamento di dolo da parte dei medici, oppure di incompetenza, ma la gente denuncia comunque: all'americana o basandosi su quanto si vede in certi film americani.
Ma la vita non è un film e la medicina non è così facilmente comprensibile da tutti come oggi, con molta presunzione, tanti credono. 
La Scienza Medica esige una preparazione capillare teorica e pratica di anni ed anni ed un aggiornamento di Sapere che non si ferma mai.

Come si può pretendere di capire tutto quando non se ne hanno le basi scientifiche che consentono, quelle sole, di "capire veramente" come stanno le cose?
Ma non c'è soltanto la presunzione, c'è anche la non accettazione della morte, il folle concetto che se qualcuno muore la colpa non può essere che del medico.
L'ho già scritto questo concetto mi pare: il Medico non è Dio, questo per i credenti, il Medico non può tutto, questo per i non credenti.
Il corpo umano è una magnifica macchina, ma fragile e complessa.
Dunque questa generale follia delle denunce sempre e comunque nasconde una sfiducia totale nei riguardi della classe medica che può, per alcuni casi, essere motivata da comportamenti incompetenti oppure cinici di alcuni medici, ma molto dalla speranza meschina di ricavare denaro dalla pratica legale aperta.

I danni di questa pratica ormai diffusa non sono visibili a tutti, ma a chi ha intelligenza per capire oltre le forme e le apparenze e a chi nelle strutture ospedaliere lavora sì!

Per non essere attaccati non c'è che la difesa preventiva. E quale migliore difesa del non prendersi responsabilità di alcun tipo. Ognuno pensa solo, scusate l'espressione volgare ma che rende immediatamente l'idea, "a pararsi il culo". Dunque scartoffie su scartoffie, consulenze su consulenze, il paziente langue nei pronto soccorso in attesa che qualcuno agisca, poi, se qualcuno lo fa, assecondando l'istinto per il quale ha scelto di curare il prossimo, e il paziente muore comunque, quello sarà il primo ad essere denunciato.

Nasce così una Medicina non spontanea e professionale come dovrebbe: una Medicina Difensiva.
L'indecenza degli stipendi bassi, non adeguati alla preparazione eccellente ed al rischio, dei medici di frontiera, gli ospedalieri, (essendo in Italia quelli dei Policlinici Universitari un discorso a parte, sia per stipendi che per selezione), comporta che pagarsi un'Assicurazione personale, oltre quella che ha l'Ospedale, significa togliere alla propria vita familiare dai 9.000 ai 18.000 euro l'anno. Pura follia! 
Dunque dobbiamo accontentarci di medici ridotti dalla paura della denuncia a fare lo stretto indispensabile e di non tentare inutili eroismi: ed i primi a rimetterci siamo noi pazienti.
A guadagnarci sono proprio quei cinici che, senza particolari meriti, si sono fatti un nome in vari modi e con vari mezzi, dai quali, sempre per ignoranza, si recano "privatamente" in tanti sborsando cifre assurde per avere nulli o scarsi risultati. Ma non fa niente: hanno pagato, dunque stanno sicuri!
Effetto pubblicità! La gente si fa depredare e non riflette sul merito del risultato. Per contro è pronta alla denuncia verso il medico ospedaliero o l'Ospedale in genere. Chissà perché non denuncia il "papavero della medicina" che si è fatto strapagare in Clinica Privata e che non ha dato alcun risultato: vigliaccheria? Del "papavero" si ha paura perché "ha un nome" pubblicizzato, quindi è ricco (anche grazie ai creduloni) e può contrattaccare con ottimi avvocati?

Renzi ha un compito immane, mi sembra David contro Golia! Chissà se potrà riuscire, fra le mille cose, a restituire la giusta dignità ad una nobile professione che tanti interessi diversi e la gente incarognita hanno svilito.
Dott. Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Renzi
Specialista in Endocrinologia... ma Ricercatore all'Università
Forse non conosce i rischi della Vera Professione Medica Attiva
Ma può sempre informarsi...
     

Nessun commento: