Da: L'Ultima Ribattuta
Fallito lo sciopero, la Rai si concentra su Tarantola ed Esclapon
Clima molto teso in viale Mazzini. Non certo per lo sciopero, parzialmente fallito dopo il defilamento di CISL, USIGRAI e ADRAI, ma per i guai giudiziari di Anna Maria Tarantola e per l’inarrestabile scalata di Costanza “milleborsefirmate” Esclapon.
La Presidente, malgrado le apparenze, ha incassato molto male l’avviso di chiusura delle indagini per il reato di usura bancaria continuata e aggravata (che equivale, in pratica, ad una richiesta di rinvio a giudizio) notificatole dalla Procura di Trani insieme al gotha bancario italiano. L’essere in compagnia di altre 61 persone, tra le quali Alessando Profumo, Luigi Abete, Giuseppe Mussari, Federico Ghizzoni, Dieter Rampl e Fabrizio Palenzona, non la conforta. Anche perché il suo coinvolgimento riguarda le vecchie competenze di responsabile della Vigilanza di Bankitalia e quindi mette in discussione la mancanza di controllo, un sospetto gravissimo. E il fatto che, insieme a lei, siano finiti nel calderone pure l’ex-ministro Fabrizio Saccomanni e diversi altri alti dirigenti di via Nazionale, non fa che rendere ancora più delicata la posizione della Tarantola (già abbastanza inquieta per i risvolti che la riguardano nello scandalo MPS).
Oggi, durante le riunioni preparatorie al CdA di domani, la Presidente era visibilmente tesa e dispensatrice di tiratissimi sorrisi di circostanza.
Carola Parisi 11 giugno 2014
Paola Severino, classe 1948, fautrice di: indulto (che condona parte o tutta la pena) ed amnistia (che estingue il reato)
L'autrice del post, classe 1946, a Firenze nel 2013 |
A parte le facce scelte da Mario Monti e da come poi si sono rivelate, restando sulla RAI, la levata di scudi in difesa dei soldi tagliati da Renzi alla RAI ha prodotto la cancellazione dei TG e di una trasmissione di Servizio come "Chi l'ha visto".
Non mi è piaciuta la reazione dello sciopero: per niente.
Potevano, avendone la possibilità, informare i cittadini sul fatto che erano pronti a fare sacrifici anche loro ma che, in cambio, bisognava smetterla con le consulenze inutili e costose e, soprattutto, con le cosiddette "esternalizzazioni": cioè l'acquisto degli spettacoli da Società private invece di produrli con personale stipendiato in organico RAI. Cosa che rende ricche codeste Società con i soldi dei contribuenti.
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