Leonardo Coen
Giornalista e scrittore
Berlusconi assolto: rabbia, indignazione, vergogna
Che giustizia miserabile quella che ha espresso la scandalosa sentenza della Corte d’Appello di Milano, e che Paese sventurato il nostro, dove la democrazia è scippata dai patti del Nazareno. Vi invito a leggere i verbali del processo Ruby, trionfo delle bugie e dell’ipocrisia, soprattutto le intercettazioni che sono la degna colonna sonora della corruzione, della morale sotto i tacchi, di una subcultura che ha reso l’Italia un letamaio. Provo rabbia, indignazione, vergogna: “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, ripeteva Gino Bartali, ed oggi, guarda l’incrocio del destino, è pure il giorno in cui avrebbe compiuto cent’anni.
Capisco l'amarezza di Coen, ma sembra che le sentenze non si discutano...
L'unica cosa che trovo clamorosa è che con le stesse prove, con le medesime leggi, altri giudici abbiano sentenziato che meritava 7 anni di carcere.
Questo dimostra qualcosa di destabilizzante: che siamo in balìa della discrezionalità dei magistrati e senza garanzia dalle Leggi scritte.
Una giustizia così ondivaga equivale a nessuna Giustizia.
Temo che questo vada a rafforzare il quadro italico dell'arbitrio. Il cittadino, reso suddito inerme, non potendo contare sulla certezza del diritto è in balìa degli umori di chiunque abbia in mano un poco di potere. In questo caso i giudici di turno.
In questa totale assoluzione quello che colpisce di più è l'assoluzione perché "non costituisce reato l'essere andato con una minorenne, giacché non conosceva la sua vera età"!!!
Questa sentenza apre la porta a qualsiasi giustificazione di pedofilia: basta dichiarare di non sapere che la persona con cui si hanno rapporti sessuali è minorenne!
Naturalmente nessuno ha letto la sentenza, ma le notizie che circolano sui media riportano questa dicitura.
Vedo un buio futuro davanti a noi.
Non mi aspettavo che la sentenza di primo grado venisse confermata, alcune limature potevano esserci... ma arrivare ad una totale assoluzione è sconcertante.
Cosa ne sarà ora dei due funzionari di Polizia che graziosamente hanno consegnato la minore alla Consigliera della Regione Lombardia Nicole Minetti?
Anche loro non hanno commesso alcun illecito?
E i regolamenti a cui si è richiamata la magistrato Fiorillo? Solo noiose note di una pignola?
Così l'Italia continua a dare spettacolo di sé, di come ognuno possa fare quello che gli pare e di come le leggi e i regolamenti, che ci consentono di avere tutti gli stessi diritti (e doveri), siano bellamente ignorati a seconda dell'umore del potere, piccolo o grande, di turno.
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