Marco Pantani è un ciclista italiano. Noto come il 'Pirata' per la bandana usata al posto del berretto, nel 1998 vince Giro d'Italia e Tour de France. Muore a 34 anni nel 2004 per un arresto cardiaco causato da overdose di cocaina. Le circostanze della sua morte non sono però del tutto chiare.
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Da questo blog:
giovedì 9 agosto 2012
Alex Schwazer il suo coraggio lo ha salvato
In questo post scrivevo:
In questa circostanza, in cui ho pensato: "Questo ragazzo ha avuto la forza di affrontare la realtà e si è salvato", mi è tornato in mente "Il Pirata", Marco Pantani che, al contrario, non si è salvato e mi dispiace perché avevo grande simpatia per lui.
Dal sito dedicato a lui ed alla fondazione che porta il suo nome:
...In un clima avverso e con un controllo che lascia tuttora aperti pesanti interrogativi sulla sua regolarità, la mattina del 5 giugno 1999, in Madonna di Campiglio, a due tappe dalla fine di un Giro d’Italia che stava dominando, fu riscontrato a Marco un tasso di ematocrito superiore al 50%: ciò significava uno stop di 15 giorni per tutelare la sua salute e l’addio alla corsa.
Per Pantani, fu l’inizio di una lunga odissea di torture.
Venne posto alla gogna da fette consistenti di quei media che prima lo osannavano. Solo pochi giorni dopo, la stessa Magistratura iniziò ad aprire su di lui fascicoli e ad indagarlo. Si aprirono così per Marco le porte dei Tribunali, anche in mancanza di reali presupposti di legge. Ogni qualvolta provava a rialzarsi, parimenti un’altra Procura iniziava ad indagarlo: alla fine furono ben sette!
Sapendosi vittima di voleri superiori e con un fattore scatenante dettato da un controllo che sapeva baro, si lasciò andare alla disperazione, ed incontrò la cocaina.
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E' di oggi la notizia che la famiglia di Marco ha presentato, attraverso i suoi avvocati, una richiesta di revisione dell'indagine e delle sue relative conclusioni che sancirono il suicidio per overdose, portando a supporto un'indagine effettuata a proprie spese su fatti trascurati all'epoca e non approfonditi. La richiesta di riapertura dell'inchiesta è stata accolta dalla magistratura.
L'hanno messo in croce...
Non seguo lo sport, nemmeno il ciclismo, ma Marco Pantani mi piaceva e ricordavo quello che mi diceva mio padre (assolutamente non sportivo) sul ciclismo: "Quello è un vero sport, non come il calcio, il ciclismo richiede un vero grande sacrificio." Erano i mitici tempi di Fausto Coppi e Gino Bartali.
Una espressione pensierosa di Marco Pantani
Ora con i successi di questo nuovo campione italiano, Vincenzo Nibali, che ricorda nel fisico magrissimo Marco Pantani, il ricordo malinconico era tornato a lui... alla triste fine dopo tanti sacrifici...
Sapendosi vittima di voleri superiori e con un fattore scatenante dettato da un controllo che sapeva baro, si lasciò andare alla disperazione, ed incontrò la cocaina.
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E' di oggi la notizia che la famiglia di Marco ha presentato, attraverso i suoi avvocati, una richiesta di revisione dell'indagine e delle sue relative conclusioni che sancirono il suicidio per overdose, portando a supporto un'indagine effettuata a proprie spese su fatti trascurati all'epoca e non approfonditi. La richiesta di riapertura dell'inchiesta è stata accolta dalla magistratura.
L'hanno messo in croce... |
Non seguo lo sport, nemmeno il ciclismo, ma Marco Pantani mi piaceva e ricordavo quello che mi diceva mio padre (assolutamente non sportivo) sul ciclismo: "Quello è un vero sport, non come il calcio, il ciclismo richiede un vero grande sacrificio." Erano i mitici tempi di Fausto Coppi e Gino Bartali.
Una espressione pensierosa di Marco Pantani |
Ora con i successi di questo nuovo campione italiano, Vincenzo Nibali, che ricorda nel fisico magrissimo Marco Pantani, il ricordo malinconico era tornato a lui... alla triste fine dopo tanti sacrifici...
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