Eni, risarcimento da 2,5 milioni a clienti per disservizi
Lo ha deciso l’Autorità per l’energia, accettando gli impegni presentati dalla società a seguito di un procedimento sanzionatorio avviato per violazione delle regole sulla periodicità di fatturazione e i ritardi nella chiusura dei contratti in caso di cambio di gestore.
L'autorità ha accertato oltre 79mila casi di fatturazione con tempistica sfasata e circa 27.000 casi di ritardo nell’invio della bolletta di chiusura del contratto per cambio di fornitore.
Il risarcimento riguarda tutti quei clienti che al 31 ottobre 2013 (data di avvio dell’istruttoria) erano interessati dai disservizi, ancora presenti al 31 dicembre 2013.
La società dovrà versare anche un altro indennizzo, di 10 euro, a tutti i clienti del servizio tutelato gas, che successivamente al 1 novembre 2013 hanno subito o subiranno un ritardo di fatturazione non ancora cessato al 31 dicembre 2014.
Il titolo di questo post ha un preciso e documentato motivo che ho già reso pubblico su questo blog, riporto la vicenda così come già pubblicata in diversi post:
4 aprile 2014
Lo sapevo che sul Mercato Libero l'energia sarebbe costata di più. Lo dice la parola stessa "Mercato Tutelato", vuol dire calmierato, che c'è un controllo.
Ebbene leggete cosa può accadere oggi a chi chiede un allaccio all'ENEL. Voi credete che basti fare la normale procedura ormai esclusivamente on-line e tramite call-center? Assolutamente no e ne ho le prove.
Un aspirante utente chiama il numero verde 800900800 e chiede un allaccio ENEL domestica a settembre 2013.
Dopo pochi giorni gli arriva una lettera con la seguente carta intestata:
ENEL - L'Energia che ti ascolta
Casella Postale 1100 - 85100 Potenza
ENEL Servizio Elettrico SpA - Società con unico socio
Sede Legale 00198 Roma, Viale Regina Margherita 125
Dopo pochi giorni gli arriva una lettera con la seguente carta intestata:
ENEL - L'Energia che ti ascolta
Casella Postale 1100 - 85100 Potenza
ENEL Servizio Elettrico SpA - Società con unico socio
Sede Legale 00198 Roma, Viale Regina Margherita 125
Nella lettera si comunica il preventivo di spesa e si scrive che daranno corso al contratto al ricevimento dell'istanza compilata nei moduli inviati in allegato e sottoscritta dall'interessato.
Tutto viene eseguito a puntino.
Tutto viene eseguito a puntino.
Gli anonimi esseri umani che rispondono al call-center (danno un codice e un nome ma non un cognome) rassicurano la persona contraente che tutto è arrivato e l'allaccio avverrà entro e non oltre il 5 novembre 2013, verrà contattata da un tecnico per un sopralluogo a cui, se crede, potrà essere presente: loro hanno il suo numero di casa e di cellulare. Non possono dare i numeri di telefono del Servizio tecnico, saranno loro a contattarlo.
L'aspirante utente alla luce elettrica domestica viene chiamato al telefono da un tizio che dice di essere un tecnico ENEL incaricato del sopralluogo. L'utente concorda un giorno e un'ora per farsi trovare sul posto della casa senza luce. Apprende poi che il tecnico è andato in un altro giorno ed in un'altra ora di quella concordata e, facendo il sopralluogo, si è lamentato con un operaio edile che sta lavorando all'esterno dell'abitazione dell'aspirante utente "perché bisognerà anche mettere un palo della luce".
Passa il tempo ma il desiderato allaccio non avviene. I solleciti al call-center ricevono tranquillizzanti rassicurazioni da parte degli addetti: "Tranquillo, i documenti sono tutti a posto, avrà la luce entro il 5 novembre 2013 come promesso."
Il 5 novembre mattina, non vedendo nessun tecnico ENEL, l'interessato contraente chiama di nuovo: la risposta, appuntata con l'ora ed il codice di chi risponde, è: "Verranno in giornata, stia tranquillo, qui sul monitor leggo che devono metterla entro oggi."
Passa il 5 novembre 2013 e non si vede nessuno. Proteste e si apprende che IL CONTRATTO E' STATO ANNULLATO.
"Ma da chi?!!! Io non ho annullato niente!" Dice esasperato il contraente. Manda fax di protesta disconoscendo tale annullamento.
Il Codice Civile stabilisce che un contratto non può essere sciolto in modo unilaterale!
Un tale Alessandro del call-center dice polemicamente che "Deve inviare fotocopia di un documento insieme al fax, che altrimenti potrebbe aver inviato chiunque!"
Il poveretto (lo hanno fatto diventare tale!) invia di nuovo il fax con la fotocopia del documento di identità.
ENEL, invece di riattivare il contratto annullato NON SI SA DA CHI E QUANDO, rinvia i documenti per una nuova istanza.
"Ma non posso ricominciare tutto d'accapo! E' da settembre che mi serve la luce e siamo a novembre!" Dice esasperato il poveretto. Quelli del call-center, 800900800, mossi a pietà gli danno il numero del tecnico che ha fatto il sopralluogo e dicono che risulta che è proprio il Servizio Tecnico che ha annullato il contratto dicendo che lui la luce non la voleva più!
L'indignazione del contraente, a cui era ovviamente stato assegnato un numero cliente, è alle stelle. Pensa che quelli del Servizio Tecnico sono pazzi. Li chiama e si sente dire che è stato lui a dire che non voleva più la corrente elettrica, anzi, che lo ha ribadito tramite "un suo uomo di fiducia". Il poveretto cade dalle nuvole e trasecola: egli NON HA NESSUN UOMO DI FIDUCIA, mica è un boss con gregari al seguito... Né si è mai sognato di non volere più la luce elettrica! Ma come si fa a vivere oggi senza luce elettrica?!! Pensa che il tecnico che lo ha detto è pazzo, ne girano tanti! Però, anche se potrebbe dargli querela per una affermazione assolutamente falsa, vuole solo la luce a casa sua e non vuole perdere soldi e tempo per tribunali per anni con un oscuro tecnico mitomane. Dunque ci parla per telefono e quello si offre di inviargli dei documenti che, se lui li riempie e li firma, avrà la luce. L'utente lo asseconda e firma tutto. Ma il tempo passa e la luce non viene.
Ricomincia a telefonare all'800900800 ma, quando gli chiedono il numero cliente, dicono che risulta annullato.
L'uomo si indigna, rifà la storia, prende le carte e chiede cosa ne è stato del suo fax con documento che disconosceva l'annullamento. Si trova davanti un muro senza spiegazioni plausibili, se non che doveva ricominciare daccapo con i moduli nuovi inviatigli.
"Ma allora è una nuova istanza, con un nuovo numero cliente! A cosa sono serviti allora la mia firma e il mio documento? Avete accettato un annullamento senza mia firma, contraente, e senza mio documento e non accettate la mia smentita con firma e documento?"
INCOMPRENSIBILE, a termini di Codice Civile!
Legge le carte che gli ha fatto firmare il tecnico e scopre che il numero cliente è diverso. Il Call-Center dice che per quel numero cliente deve chiamare un altro numero verde: 800900860.
Scopre così che il tecnico che ha annullato il suo contratto al posto suo, annullamento accettato da ENEL che però NON HA RIATTIVATO TALE CONTRATTO nonostante la sua firma corredata da documento di identità, l'ha dirottato sul Mercato libero di ENEL!
Questa storia è vera e documentabile, quanto inspiegabile sul piano logico e giuridico.
Vi risparmio il carteggio con ENEL che paga del personale per rispondere alle e-mail, alle raccomandate, ai fax con un linguaggio della serie: "mi non so, mi son foresto".
In pratica non spiegano perché accettano annullamenti di contratto sulla parola del Servizio Tecnico e spiegano che in realtà è proprio un'altra Società creata da ENEL: ENEL Distribuzione S.p.A. che, guarda caso, serve sia ENEL Maggior Tutela (contratto annullato dal tecnico senza firma del contraente) sia ENEL Mercato Libero.
Insomma fanno come gli pare e si trincerano dietro le parole di un tecnico e che l'utente se la vedesse in Tribunale con lui.
Una vera follia! Se a casa vostra viene un tecnico dell'ENEL non è che è venuto in veste privata, ma nell'esercizio di una funzione di cui l'ENEL deve rispondere.
Invece l'ENEL non ne risponde.
Ma c'è di meglio!
L'utente si è rivolto all'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) che dovrebbe tutelare il consumatore!
Dopo aver aperto una pratica con un numero ed una sigla a cui fare sempre riferimento, ha chiesto tutta la documentazione che il poveretto che voleva la luce domestica ha inviato, il risultato, alla fine di una montagna di carte vera e propria fra fax all'ENEL e reclami, è stato che l'AEEG gli dice che deve rivolgersi alla Magistratura contro il tecnico!!!
Ma mica ha litigato con il vicino di casa il contraente!!!!
Si è rivolto all'ENEL e tutte le persone con le quali è venuto in contatto, dai "risponditori" dei Call-Center al personale incaricato dei sopralluoghi, per l'utente sono ENEL!!!
E, aggiungo, ma cosa gliene importa al cittadino degli impicci che fa l'ENEL con le Società che ha figliato?
Se si chiamano ENEL SERVIZIO ELETTRICO, ENEL DISTRIBUZIONE o come gli pare è comunque un'organizzazione che si è data ENEL e di questo deve rispondere. Non può dire: io sono ENEL Maggior Tutela e gli allacci li fa un'altra Società che si chiama ENEL Distribuzione, dunque non mi riguarda.Però accetta l'annullamento dei contratti, che ha sottoscritto con l'utenza, fatti da personale di questa Società che si occupa della Distribuzione che non la riguarda!!!
E' talmente assurdo tutto questo che sembra inventato!
Il Diritto del cittadino, poi, è sotto i piedi!!
Concludo con la pubblicazione della risposta del contraente ENEL all'AEEG a cui si era rivolto per avere giustizia:
Prendo atto che tutto è stato inutile e, dunque, dispiace constatarlo,anche il mantenimento sulla spesa pubblica di codesta struttura.
Non era mia intenzione chiedere un risarcimento per il danno ricevuto dall'annullamento della mia richiesta di allaccio all'energia elettrica fatto ad ENEL Servizio elettrico Maggior Tutela che mi aveva assegnato il numero cliente 687270622.
La mia denuncia mirava a cercare la spiegazione di un fatto inspiegabile in un Paese civile in modo che, sanzionando chi l'ha causato, potesse non ripetersi più.
Ma, nonostante Vi abbia inviato ampia documentazione della mia vicenda con un fax di pagg. 1 + 26 Allegati, Voi rispondete come se l'utente non abbia detto nulla, senza tenere conto del fatto che chi ha annullato la mia pratica NON SONO STATO IO.
Non avete fatto altro che girare e me le difese d'ufficio dell'ENEL riscrivendomi qui sotto CHE IO HO ANNULLATO IL MIO CONTRATTO: dimostrazione lampante della Vs. inutilità.
Ritengo, inoltre, insultante che mi si rigiri una menzogna, nonostante le prove, anche logiche, del contrario senza tenere in NESSUN CONTO le mie dichiarazioni suffragate da testimonianze.
Di fatto codesto Sportello non difende affatto il consumatore-utente ma fa da passacarte duplicativo della corrispondenza che avviene fra chi ha ricevuto il danno e l'Ente che doveva erogare il servizio.
Infine la Vs. inutilità è dimostrata dall'invito all'utente di rivolgersi alla Magistratura (implicitamente è come ammettere che ho perso solo del tempo con Voi), quando nelle innumerevoli dichiarazioni da me fornite (ricordo che,per avere il contatore, sono stato costretto a rivolgermi anche ai Carabinieri che hanno telefonato al Servizio Tecnico di ENEL Distribuzione) ho affermato che non potevo perdere tempo e soldi per querelare il tecnico che ha fatto tutto questo.
Un cittadino che chiede un'utenza, che accetta il preventivo, che attende solo l'allaccio, secondo la Vs. inchiesta è in balìa di un tecnico mandato dall'ENEL e la faccenda non può che risolversi fra l'utente e la persona-tecnico dell'ENEL Distribuzione davanti alla Magistratura?
Una faccenda fra privati dunque secondo lo Sportello dell'AEEG?
Chi ha ostacolato il mio allaccio ad ENEL Maggior Tutela annullandolo con menzogne (ma ENEL lo ha accettato senza mia firma né mio documento) poi dirottandomi ingannevolmente ad altra Società, ENEL Mercato Libero, si è presentato a nome di ENEL, non come un privato cittadino. Perché ENEL Servizio Elettrico S.p.A. consente queste manipolazioni dell'utenza da parte del suo personale? Non ne è forse responsabile?
In conclusione, ritengo molto più esaustiva e completa l'ultima missiva dell'ENEL Servizio Elettrico S.p.A. datata 20 marzo 2014 in cui, almeno, si ammette che è ENEL Distribuzione che deve rispondere dell'annullamento e del tecnico inviato.
l'AEEG non ha risposto: con loro la pratica si conclude qui.
Ma non con ENEL: leggete il seguito già pubblicato il 22 settembre 2014
l'AEEG non ha risposto: con loro la pratica si conclude qui.
Ma non con ENEL: leggete il seguito già pubblicato il 22 settembre 2014
Lascio, come in un racconto giallo, a chi legge mettere in relazione o meno i fatti raccontati in quel post del 4 aprile 2014 con la coda di essi.
L'utente gabbato di cui si narra nel post di aprile 2014 ha dovuto accettare il contratto con ENEL Energia Libera dopo che un tecnico di ENEL Distribuzione aveva annullato in nome e per conto dell'utente (ma senza firma dello stesso o sua dichiarazione in voce al numero verde dell'ENEL ) il contratto con ENEL Maggior Tutela, e finalmente ha potuto disdire l'onerosa luce di cantiere che da settembre 2013 aveva cercato di dismettere, avendo richiesto un regolare contratto ad ENEL Maggior Tutela. Questo avveniva a gennaio 2014.
Viene il legittimo sospetto che se ENEL consente tali maneggi ai suoi tecnici senza censurarli forse c'è dietro una precisa strategia. Ad esempio allungare quanto più possibile la necessità dell'utente di mantenere il contratto provvisorio per la luce di cantiere, sicuramente più remunerativo per ENEL... Infine, come si narra nel post di aprile 2014, dirottarlo su ENEL Energia Libera non è stato un caso o una pazzia del tecnico annullatore di contratti ENEL Maggior Tutela, ma una precisa strategia per dare un utente ad un settore di ENEL che sicuramente scelgono in pochi...
Dopo la chiusura del contratto "provvisorio" per luce di cantiere la bolletta di chiusura a conguaglio non arrivava.
Solleciti telefonici ripetuti con i soliti addetti del call-center che danno le spiegazioni più fantasiose e diverse, incazzature dell'utente che ribadiva il giorno di disdetta che, per fortuna sua, alla fine i fantasiosi operatori trovavano, senza però saper spiegare perché continuavano a fatturare consumi visto che il contatore era stato rimosso, senza saper spiegare perché le fatture che continuavano ad emettere però non le spedivano all'utente ma erano visibili solo sui loro monitor... Insomma un vero giallo!
Alla fine un giorno arriva una telefonata sul cellulare dell'utente ed un uomo che si dichiara del settore tecnico dell'ENEL spiega che il tecnico che ha rimosso il contatore ha stilato sì un verbale ma non ha immesso i dati in rete, dunque l'utente dovrà avere pazienza, ci sarà un ritardo nella rendicontazione a conguaglio, ma sicuramente ci sarà...
L'utente, più che giustamente, si preoccupa e chiede: "Chi mi garantisce che i dati letti sul contatore il giorno della rimozione, dato che tale azione è avvenuta in mia assenza nonostante avessi chiesto di essere avvertito e mi fosse stato garantito che ciò sarebbe avvenuto, non vengano alterati visto che lei dice che il tecnico NON li ha "immessi in rete" come avrebbe dovuto fare?"
"C'è il verbale e quello non può essere alterato." Lo rassicura l'anonimo interlocutore ENEL.
Passano i mesi ma non arriva alcun conguaglio che, giustamente, l'utente sospetta essere a suo credito, dato che se fosse stato a debito la fattura, secondo l'utente, sarebbe arrivata a razzo!!
Intanto l'ENEL continua a fatturare come se il contatore rimosso fosse ancora attivo.
Quanto narro è assolutamente documentabile anche se capisco che chi legge comincia a sentire odore di qualcosa di illegale sul piano PENALE.
Eh! Sì! Perché se è penale alterare i contatori da parte degli utenti lo è sicuramente anche da parte dell'ENEL!
Pensate: un contatore rimosso senza la presenza di alcuno se non del tecnico ENEL, il quale, non si sa perché, NON IMMETTE IMMEDIATAMENTE I DATI DI CHIUSURA IN RETE, come dovrebbe!
Ebbene l'utente si rompe le scatole e si rivolge ad un avvocato di una associazione dei consumatori. L'ENEL con lettere risibili e contraddittorie "fa ammuina".
In una chiede una cifra a conguaglio, cifra alta, poi, contestata dall'avvocato che chiede chiarimenti sulle fatture che ha continuato ad emettere a contatore dismesso non essendo mai state spedite, dunque mai visionate, fa marcia indietro e scrive che la cifra è diversa, molto inferiore: prima era sui 300 euro, poi diventa sugli 80 euro... Scrive che ha potuto "consuntivare" l'utenza soltanto il 3 giugno 2014 (da gennaio!!!) ma non spiega come mai "avendo consuntivato il 3 giugno", quindi con i conti finalmente a posto dopo sei mesi, ha inviato ugualmente l'8 giugno una richiesta di pagamento di oltre 300 euro (quasi 400!) all'utente, per poi fare marcia indietro di fronte alla richiesta delle fatture fantasma, emesse post dismissione, da parte dell'avvocato dell'Associazione dei Consumatori.
Alla fine in una lettera in mio possesso chiede euro 83,41: lettera inviata all'avvocato naturalmente, essendo ormai l'utente rappresentato dalla Associazione dei Consumatori. L'avvocato invia lettera di risposta il 5 agosto 2014 a chiusura dichiarando che l'utente pagherà l'importo scritto da ENEL il 2 agosto 2014. L'utente paga il 7 agosto 2014 e riceve una lettera da ENEL datata 3 agosto 2014 con oggetto: INGIUNZIONE DI PAGAMENTO per euro 83,44 perché ci sono centesimi 3 di mora!
Ma quale mora se c'era un'apertura di contenzioso legale? Lo sanno pure i sassi che tutto è sospeso se si è aperto un contenzioso!
L'avvocato, informato dal divertito utente, dice di lasciar perdere e se insistono presenterà diffida!!
Che fiducia può avere il cittadino nei riguardi di simili carrozzoni a cui lo Stato Italia affida la distribuzione dell'Energia Elettrica?
Quanto è costato ad ENEL in ore di lavoro questo scherzo? Lettere su lettere scritte da qualcuno che non sapeva neppure cosa stava scrivendo... Oppure, peggio, c'è dietro una malafede assoluta tesa a raschiare soldi ovunque e comunque fidando sulla stanchezza dell'utente cittadino?
L'utente gabbato di cui si narra nel post di aprile 2014 ha dovuto accettare il contratto con ENEL Energia Libera dopo che un tecnico di ENEL Distribuzione aveva annullato in nome e per conto dell'utente (ma senza firma dello stesso o sua dichiarazione in voce al numero verde dell'ENEL ) il contratto con ENEL Maggior Tutela, e finalmente ha potuto disdire l'onerosa luce di cantiere che da settembre 2013 aveva cercato di dismettere, avendo richiesto un regolare contratto ad ENEL Maggior Tutela. Questo avveniva a gennaio 2014.
Viene il legittimo sospetto che se ENEL consente tali maneggi ai suoi tecnici senza censurarli forse c'è dietro una precisa strategia. Ad esempio allungare quanto più possibile la necessità dell'utente di mantenere il contratto provvisorio per la luce di cantiere, sicuramente più remunerativo per ENEL... Infine, come si narra nel post di aprile 2014, dirottarlo su ENEL Energia Libera non è stato un caso o una pazzia del tecnico annullatore di contratti ENEL Maggior Tutela, ma una precisa strategia per dare un utente ad un settore di ENEL che sicuramente scelgono in pochi...
Dopo la chiusura del contratto "provvisorio" per luce di cantiere la bolletta di chiusura a conguaglio non arrivava.
Solleciti telefonici ripetuti con i soliti addetti del call-center che danno le spiegazioni più fantasiose e diverse, incazzature dell'utente che ribadiva il giorno di disdetta che, per fortuna sua, alla fine i fantasiosi operatori trovavano, senza però saper spiegare perché continuavano a fatturare consumi visto che il contatore era stato rimosso, senza saper spiegare perché le fatture che continuavano ad emettere però non le spedivano all'utente ma erano visibili solo sui loro monitor... Insomma un vero giallo!
Alla fine un giorno arriva una telefonata sul cellulare dell'utente ed un uomo che si dichiara del settore tecnico dell'ENEL spiega che il tecnico che ha rimosso il contatore ha stilato sì un verbale ma non ha immesso i dati in rete, dunque l'utente dovrà avere pazienza, ci sarà un ritardo nella rendicontazione a conguaglio, ma sicuramente ci sarà...
L'utente, più che giustamente, si preoccupa e chiede: "Chi mi garantisce che i dati letti sul contatore il giorno della rimozione, dato che tale azione è avvenuta in mia assenza nonostante avessi chiesto di essere avvertito e mi fosse stato garantito che ciò sarebbe avvenuto, non vengano alterati visto che lei dice che il tecnico NON li ha "immessi in rete" come avrebbe dovuto fare?"
"C'è il verbale e quello non può essere alterato." Lo rassicura l'anonimo interlocutore ENEL.
Passano i mesi ma non arriva alcun conguaglio che, giustamente, l'utente sospetta essere a suo credito, dato che se fosse stato a debito la fattura, secondo l'utente, sarebbe arrivata a razzo!!
Intanto l'ENEL continua a fatturare come se il contatore rimosso fosse ancora attivo.
Quanto narro è assolutamente documentabile anche se capisco che chi legge comincia a sentire odore di qualcosa di illegale sul piano PENALE.
Eh! Sì! Perché se è penale alterare i contatori da parte degli utenti lo è sicuramente anche da parte dell'ENEL!
Pensate: un contatore rimosso senza la presenza di alcuno se non del tecnico ENEL, il quale, non si sa perché, NON IMMETTE IMMEDIATAMENTE I DATI DI CHIUSURA IN RETE, come dovrebbe!
Ebbene l'utente si rompe le scatole e si rivolge ad un avvocato di una associazione dei consumatori. L'ENEL con lettere risibili e contraddittorie "fa ammuina".
In una chiede una cifra a conguaglio, cifra alta, poi, contestata dall'avvocato che chiede chiarimenti sulle fatture che ha continuato ad emettere a contatore dismesso non essendo mai state spedite, dunque mai visionate, fa marcia indietro e scrive che la cifra è diversa, molto inferiore: prima era sui 300 euro, poi diventa sugli 80 euro... Scrive che ha potuto "consuntivare" l'utenza soltanto il 3 giugno 2014 (da gennaio!!!) ma non spiega come mai "avendo consuntivato il 3 giugno", quindi con i conti finalmente a posto dopo sei mesi, ha inviato ugualmente l'8 giugno una richiesta di pagamento di oltre 300 euro (quasi 400!) all'utente, per poi fare marcia indietro di fronte alla richiesta delle fatture fantasma, emesse post dismissione, da parte dell'avvocato dell'Associazione dei Consumatori.
Alla fine in una lettera in mio possesso chiede euro 83,41: lettera inviata all'avvocato naturalmente, essendo ormai l'utente rappresentato dalla Associazione dei Consumatori. L'avvocato invia lettera di risposta il 5 agosto 2014 a chiusura dichiarando che l'utente pagherà l'importo scritto da ENEL il 2 agosto 2014. L'utente paga il 7 agosto 2014 e riceve una lettera da ENEL datata 3 agosto 2014 con oggetto: INGIUNZIONE DI PAGAMENTO per euro 83,44 perché ci sono centesimi 3 di mora!
Ma quale mora se c'era un'apertura di contenzioso legale? Lo sanno pure i sassi che tutto è sospeso se si è aperto un contenzioso!
L'avvocato, informato dal divertito utente, dice di lasciar perdere e se insistono presenterà diffida!!
Che fiducia può avere il cittadino nei riguardi di simili carrozzoni a cui lo Stato Italia affida la distribuzione dell'Energia Elettrica?
Quanto è costato ad ENEL in ore di lavoro questo scherzo? Lettere su lettere scritte da qualcuno che non sapeva neppure cosa stava scrivendo... Oppure, peggio, c'è dietro una malafede assoluta tesa a raschiare soldi ovunque e comunque fidando sulla stanchezza dell'utente cittadino?
fatturazione come per l'ENI?
Anzi, qui è peggio, ci sono richieste di denaro (circa euro 300) scritte e inviate da ENEL senza dimostrazione di fattura, c'è il carteggio con l'avvocato della Federconsumatori che contesta la mancata fatturazione, le incongruenze sulle date scritte dall'ENEL a giustificazione del suo operato e infine c'è la richiesta finale di poco più di 80 euro e l'incredibile illegale richiesta di una mora!!!
Vergogna! Nemmeno nel peggiore Stato senza democrazia, in cui i diritti del cittadino sono ridotti a zero, accadono cose del genere!
Quanti hanno la forza e la costanza di opporsi a questi scorretti gabellieri tramite un avvocato (bravo) di un'associazione di consumatori?
E cosa fa l'AEEG? Difende a singhiozzo?
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