Recentemente mi è capitato di apprezzare Il Tempo e la Storia di Massimo Bernardini e
Pane quotidiano di martedì 28 ottobre alle 12.45 su Rai3 condotto dalla bella, garbata ed intelligente Concita De Gregorio.
Aveva ospite Corrado Augias, apprezzabile per molte cose, meno per alcune che però qui non ricordiamo volendo occuparci del suo libro sulle donne e la psicoanalisi.
Quello che mi ha colpito della conversazione fra Concita e Augias è la considerazione che Sigmund Freud sulla sua paziente Dora si era sbagliato, fuorviato dalla "mentalità di un uomo del suo tempo".
Lessi "Casi clinici" di Sigmund Freud che avevo 19 anni, non capii tutto, trovando faticoso comprendere l'analisi dei sogni. In età più matura l'ho riletto capendo di più, ma sempre mi aveva stupito l'interpretazione che Freud dava della reazione di ripulsa di Dora alla avance di un maturo amico di famiglia, sposato, giudicandola "sintomo isterico".
Pur con il dovuto rispetto per la Scienza del padre della psicoanalisi non mi trovavo d'accordo, sembrandomi più che naturale una reazione di disgusto da parte di un'adolescente di fronte ad un assalto di natura sessuale di un uomo amico di suo padre.
Ricordo che pensai: "Ma per non essere ritenute isteriche allora bisogna essere animali assetati di sesso, da chiunque offerto? Senza tener conto della propria formazione morale e culturale?" Mi sembrava una interpretazione della psicologia legata alla sessualità non condivisibile sul piano etico. Per Freud una ragazzina, che non si eccitava per essere stata abbracciata da un uomo che poteva essere suo padre per età, era anormale: isterica.
Ho ritrovato dunque nelle considerazioni fatte da Concita De Gregorio e nel giudizio concordante di Augias la conferma che avevo ragione.
Questa è cultura: scambio, riflessione, scoperta.
Sigmund Freud con sua figlia Anna |
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