Loris: psicologa, denunciare comportamenti sospetti in famiglia
09 DIC 2014
(AGI) - Roma, 9 dic. - "Le famiglie non denunciano quasi mai i comportamenti sospetti all'interno del nucleo familiare. Il disagio psichico e' vissuto come una terribile vergogna. Poi arrivano gli omicidi le cui vittime sono anche bambini. Ci si dispera ma era tutto scritto. Denunciamo i comportamenti sospetti dei nostri cari perche' solo cosi' eviteremo tragedie disumane". Il grido d'allarme viene da Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, presidente Eurodap, Associazione Europea Disturbi da attacchi di Panico e Supervisore Emdr, dopo il fermo della mamma del piccolo Loris trovato senza vita in Sicilia.
"Nella vita della mamma di Loris, secondo quando si legge, ci sono stati momenti difficili che hanno mostrato suoi disagi in maniera molto evidente - dice l'esperta - Se la responsabilita' della mamma del bambino siciliano venisse confermata, la gente si chiederebbe ancora una volta come e' possibile che nessuno abbia notato comportamenti strani nella donna? E' possibile perche' accade esattamente questo. Tutto cio' che e' disagio psicologico o psichico viene negato perche' non viene considerato una malattia ma e' vissuto come una vergogna. Ci si vergogna per esempio di una moglie che ha appena messo al mondo un figlio ed e' depressa. Non solo si vergogna il marito ma anche la povera donna imbrigliata della depressione post partum. Lei non ne parla. Sta male in silenzio. Cerca di giustificare o camuffare i suoi stati d'animo che non sono come gli altri se li aspettano, e la famiglia sottovaluta. Poi arriva l'infanticidio. Non meravigliamoci dopo ma agiamo prima".
"Nella vita della mamma di Loris, secondo quando si legge, ci sono stati momenti difficili che hanno mostrato suoi disagi in maniera molto evidente - dice l'esperta - Se la responsabilita' della mamma del bambino siciliano venisse confermata, la gente si chiederebbe ancora una volta come e' possibile che nessuno abbia notato comportamenti strani nella donna? E' possibile perche' accade esattamente questo. Tutto cio' che e' disagio psicologico o psichico viene negato perche' non viene considerato una malattia ma e' vissuto come una vergogna. Ci si vergogna per esempio di una moglie che ha appena messo al mondo un figlio ed e' depressa. Non solo si vergogna il marito ma anche la povera donna imbrigliata della depressione post partum. Lei non ne parla. Sta male in silenzio. Cerca di giustificare o camuffare i suoi stati d'animo che non sono come gli altri se li aspettano, e la famiglia sottovaluta. Poi arriva l'infanticidio. Non meravigliamoci dopo ma agiamo prima".
"Il disagio psichico e psicologico continua ad essere un elemento che puo' far scaturire un giudizio negativo verso una persona all'interno della famiglia - aggiunge l'esperta - Se mia moglie sembra una pazza allora anche io sono pazzo. Allora come marito nascondo il problema. Lo sottovaluto ma rischio concretamente che mia moglie possa fare gesti davvero gravissimi sia nei suoi confronti, nei confronti dei figli e dei familiari".
Quali comportamenti non vanno sottovalutati? "Primo indicatore di pericolo - spiega Vinciguerra - gli sbalzi di umore. Se le persone hanno dei grossi sbalzi di umore, anche rispetto ai figli, vanno monitorate. Se sono in alcuni momenti molto nervose, aggressive, intolleranti e in altri momenti estremamente amorevoli e stucchevoli, allora c'e' un disagio.
Un atteggiamento di alternanza, se la persona per esempio passa da un eccessivo accudimento e attenzione nei confronti di un figlio a momenti di grande aggressivita' e intolleranza rispetto anche ad atteggiamenti normali dei bambini, questo deve far riflettere. Anche un atteggiamento di profonda rigidita' nei confronti di un figlio nasconde un qualcosa di non sano", spiega la psicologa.
Secondo indicatore di pericolo, "essere mitomani. Se notiamo che un nostro familiare racconta cose che noi sappiamo non essere vere e se ha comunque la tendenza a non raccontare situazioni aderenti alla realta' allora attenzione" aggiunge l'esperta.
Terzo indicatore di pericolo: vittimismo e sensazioni persecutorie o fanatismo religiososono segnali nel comportamento di una persona che non devono essere assolutamente sottovalutati. Mostrare dinamiche persecutorie, sentirsi guardati male o additati deve far preoccupare chi ci sta accanto. Bisogna farsi aiutare da un medico, bisogna andare a fondo. Le persone con disagi psichici vanno curate e seguite nel tempo". (AGI) .
Quali comportamenti non vanno sottovalutati? "Primo indicatore di pericolo - spiega Vinciguerra - gli sbalzi di umore. Se le persone hanno dei grossi sbalzi di umore, anche rispetto ai figli, vanno monitorate. Se sono in alcuni momenti molto nervose, aggressive, intolleranti e in altri momenti estremamente amorevoli e stucchevoli, allora c'e' un disagio.
Un atteggiamento di alternanza, se la persona per esempio passa da un eccessivo accudimento e attenzione nei confronti di un figlio a momenti di grande aggressivita' e intolleranza rispetto anche ad atteggiamenti normali dei bambini, questo deve far riflettere. Anche un atteggiamento di profonda rigidita' nei confronti di un figlio nasconde un qualcosa di non sano", spiega la psicologa.
Secondo indicatore di pericolo, "essere mitomani. Se notiamo che un nostro familiare racconta cose che noi sappiamo non essere vere e se ha comunque la tendenza a non raccontare situazioni aderenti alla realta' allora attenzione" aggiunge l'esperta.
Terzo indicatore di pericolo: vittimismo e sensazioni persecutorie o fanatismo religiososono segnali nel comportamento di una persona che non devono essere assolutamente sottovalutati. Mostrare dinamiche persecutorie, sentirsi guardati male o additati deve far preoccupare chi ci sta accanto. Bisogna farsi aiutare da un medico, bisogna andare a fondo. Le persone con disagi psichici vanno curate e seguite nel tempo". (AGI) .
Gli psichiatri da salotti televisivi, ridotti a marionette ripetitive e necessariamente superficiali per sete di denaro e narcisistico richiamo di visibilità, dicono di tutto e di più.
Ricordo qui quello che scrissi su questo blog di Andreoli, quello psichiatra che gira con capelli scompigliati e sopracciglia cespugliose come "look da scienziato", il quale, commentando su richiesta giornalistica la fine dei due bambini Pappalardi, aveva definito il loro finire nel pozzo dovuto al fatto che erano bambini di genitori in lite, abbandonati e dunque come "vuoti a perdere". Dimenticava, lo "scienziato", che in quel pozzo ci era finito poi un altro bambino, con genitori uniti ed in pace, che si era salvato solo perché altri compagni di gioco lo avevano visto cadere...
Dunque assistiamo a vere "stronzate" dette da pseudo esperti in televisione.
Se è vero che la psichiatria e lo studio in genere della mente umana non possono avere riscontri scientifici certi, è anche vero che segnali di anomalia sono visibili pure con il banale buonsenso della gente comune.
Questo, però, nulla ha a che fare con quei sentimenti umani pessimi che inducono alcuni a dare del pazzo, del matto, dello strano a persone sanissime che, per ragioni diverse, stanno loro antipatiche o odiose.
Parlo del vero semplice buonsenso, scevro da antipatie, invidie e sentimenti negativi verso la persona osservata.
Dunque certo che si vedono i FATTI anomali.
Ma, come dice questa equilibrata Psicoterapeuta Paola Vinciguerra, i familiari spesso ignorano volutamente tali anomali comportamenti:
"Se mia moglie sembra una pazza allora anche io sono pazzo. Allora come marito nascondo il problema."
Questo è un esempio molto vero e lucido di certe realtà. Basta pensare al caso estremo del marito dell'assassina di Cogne. Un uomo che continua a ritenere sua moglie normale ma che, insieme a lei e al padre di lei, non ha voluto assolutamente che la si giudicasse seminferma di mente al fine di una sentenza più lieve. Ha preferito continuare a dire che l'assassino è qualcun altro, contro ogni prova scientifica (il pigiama, le pantofole) e logica (contraddizioni dell'assassina "ho chiuso la porta", "no, non l'ho chiusa"), ha preferito accusare un innocente, ricevendo una condanna per calunnia insieme alla moglie, ha preferito ritenere normale quello che la moglie gli disse quando accorse sul luogo del delitto: "Ne facciamo un altro, ne facciamo un altro..." Una reazione "normale" per una madre a cui hanno appena trucidato la sua tenera creatura!!!
Il carabiniere, già presente sul posto, ne rimase invece sanamente esterrefatto.
Ma se questa analisi che fa questa brava Psicologa è giustissima, è altrettanto vero che, anche riconoscendo nei propri cari dei comportamenti anomali, non si pensa mai che possano sfociare nell'orrore. E questo è umano. Personalmente ho conosciuto tante persone affette da patologie psicologiche gravi e anche da patologie psichiatriche che, pur nella certezza dell'esistenza delle loro anomalie, hanno vissuto o vivono senza fare male a nessuno, anzi, posso testimoniare di come, nonostante l'indubbia sofferenza psichica, possano dare anche saggi consigli, buon esempio nel comportamento, e dimostrazione di essere, in molti casi, più intelligenti di chi queste problematiche non le ha.
Dunque non so se codesti atroci drammi si possano prevenire veramente, essendo le variabili elevatissime.
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