Sappiamo tutti che, per avere servizi che in altri Paesi europei, e non solo, sono normali, noi dobbiamo soffrire, faticare, affannarci, perdere tempo, arrabbiarci per ritardi, errori inspiegabili fuori da ogni logica di ragionevolezza... ma da un po' di tempo questa vita, già difficile, del cittadino-suddito italiano, sta precipitando in un mondo kafkiano che fa dire a gente lucida ed illuminata: "Il Paese sta crollando."
Per mantenere un minimo di senso della realtà, personalmente, cerco di fare il raffronto con gli anni, ormai tanti, che ho vissuto. Lo faccio anche per rassicurarmi che in fondo è sempre stato così... e allora forse il Paese non sta crollando. E' paradossale, me ne rendo conto, che per non cedere allo sconforto io cerchi di consolarmi in codesto modo: cercando conferma che questo Paese è sempre stato zoppo nei riguardi dell'organizzazione dei servizi pubblici.
Con chiunque parlo ciascuno esprime la sua disavventura.
Una signora affitta una casa e, nonostante abbia fatto tutta la procedura come vuole ACEA per la voltura della fatturazione all'inquilino, da 2 anni ACEA continua a fatturare a lei. Anche l'inquilino, stanco di far vedere ad estranei quanto paga per il Servizio che ACEA gli fornisce, i suoi consumi, insomma gli affari suoi al locatore, ha inviato più di una raccomandata ribadendo di essere il titolare dell'utenza e... non bastando è ricorso all'antico sistema italico della conoscenza... Ma niente, è come parlare ad una TORRE CHIUSA IN SE' STESSA che non comunica se non ciecamente chiedendo soldi, soldi... non importa a chi!
Ora non è che ACEA, ENEL, TELECOM, ENI possano fare come se fossimo in un Paese senza regole... Le regole ci sono:
In diritto - il DPCM 27 gennaio 1994, “Principi sull'erogazione dei servizi pubblici”, nell'oggetto della direttiva così definisce questi servizi: “Ai fini della presente direttiva sono considerati servizi pubblici, anche se svolti in regime di concessione o mediante convenzione, quelli volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla salute, all’assistenza e previdenza sociale, alla istruzione e alla libertà di comunicazione, alla libertà e alla sicurezza della persona, alla libertà di circolazione, ai sensi dell’art. 1 della legge 12 giugno 1990, n. 146, quelli di erogazione di energia elettrica, acqua e gas.
Questo non avviene più! Giacché questi carrozzoni semipubblici, privati, partecipati o meno da Enti Pubblici, si sono organizzati nel seguente modo: in cima hanno messo Dirigenti pagati con cifre che non hanno uguali in Europa, poi non esiste altro... Tutto è deputato a numeri telefonici, bontà loro gratuiti, dove il suddito, ormai non più cittadino, (ma forse ha subito una mutazione imposta da questi Apparati chiusi come TORRI e non è più nemmeno suddito, ma un essere ridotto a NULLA dal GRANDE FRATELLO ACEA, ENEL, TELECOM... non importa quale TORRE SIA!) passa ore ed ore al telefono parlando ogni volta con Marie, Giovanne, Leonardi, Alessandri ecc. ecc. diversi, e questo sarebbe ancora niente! Dicono tutti cose differenti! Spesso smentendo quello che ha detto colui o colei che l'ha preceduto nell'ordine di chiamate!
Dal dedalo non se ne esce: così la signora locatore continua a ricevere le fatture del suo inquilino e a dovergliele portare, l'inquilino a spendere soldi in raccomandate che vengono ingoiate dal Grande Fratello ACEA che lo ignora, in quanto trattasi di esseri nulli, ormai, nemmeno sudditi!
Altri casi sparsi di questa incomunicabilità totale fra chi eroga i Servizi (o dovrebbe erogarli) e il cittadino-nullo: muore un padre, la casa non ha più bisogno di utenze... è vuota. Le spese corrono e i figli chiedono il distacco delle utenze. Fanno tutto quello che serve, che ENI, ENEL chiedono si faccia. I distacchi non avvengono. Le fatture, con i soli canoni, continuano ad arrivare... Gli operai (o tecnici), non si sa se dell'ENEL o di ditte a cui l'ENEL graziosamente APPALTA il servizio in loco, danno al cittadino-nullo plurimi appuntamenti che non rispettano: la persona ha preso un permesso al lavoro, ha fatto un percorso per farsi trovare sul posto quel giorno, a quell'ora... non si presenta nessuno. Una volta, due volte... Nessuno chiama, nessuno dà spiegazioni...
Eppure ci sono delle leggi, dei Regolamenti... che debbono rispettare.
In che Paese siamo?
Nel Paese dei Grandi Fratelli che ti chiedono solo di pagare ma tu non sei niente, nemmeno un suddito!
Se invece richiedi questi servizi entri in un film di fantascienza, oppure in un mondo incomprensibile in cui si è smarrita ogni ragionevolezza!
Vuoi l'acqua? Devi pagare per i lavori di allaccio, giustamente, poi, anche se non c'è ancora il contatore, capita che ti inviino una fattura come se l'allaccio fosse definitivo! Allora devi fare ricorso per annullare tale fatturazione su un consumo che ancora non è operativo!
Carta, telefonate, e ancora carta, il tuo tempo dedicato per ore solo a questo!
Vuoi l'allaccio ENEL? Fai tutta la procedura come vuole ENEL Regime di Maggior Tutela e, alla scadenza del tempo massimo che ENEL si è data, nessun allaccio! Gli operatori del call-center, sempre diversi, dicono sempre cose differenti, contraddicendosi: sui loro monitor evidentemente vedono una realtà virtuale! E l'aspirante utente apprende che qualcuno, non si sa chi, ha annullato la sua richiesta di contratto! Chiedono firma e documento per il disconoscimento dell'annullamento! L'aspirante utente invia tutto! Egli non può fare che quello che gli viene detto, perché ha bisogno della corrente elettrica, dunque è sotto ricatto! Però pensa: come hanno fatto ad annullare la mia richiesta di allaccio senza mia firma e mio documento che ora invece vogliono?! Ma non cambia nulla. La pratica non rivive! Eppure hanno chiesto di rinviare il reclamo corredato del documento, non bastando la sola firma!
Dove è finito il tutto?
L'ha ingoiato il MOLOC nella TORRE dove si è chiusa ENEL circondata dagli anonimi operatori del call-center chiusi davanti ai loro computer in cui leggono e dicono cose che poi non avvengono?
Cosa accade? Può ritenersi normale tutto questo?
No! Di sicuro no! Noi, qua fuori abbiamo il contatto con la realtà: ma qualcun altro, là dentro le TORRI CHIUSE, l'ha perso.
Ma Letta lo sa? Lo sa come viviamo noi qua fuori?
I Tribunali sono intasati? Per forza: cosa rimane da fare se non rivolgersi ad un avvocato di una Associazione di Consumatori?
E' come una valanga: di errore in errore, di disservizio in disservizio non spiegabile, non giustificabile... non RISOLVIBILE da questi Apparati, Carrozzoni, Torri Chiuse, Moloc... chiamateli come volete... e l'intoppo si ingrossa e finisce per ingolfare i Tribunali!
Per avere l'allaccio bisogna ricorrere ai Carabinieri? |