Guai ai "Cattivi Maestri" e a chi mesta per riproporceli con viscida ipocrisia.
La RAI, dove quello che conta sono soltanto le "amicizie" anche se viene mantenuta imponendo un "canone" alla popolazione, manda in onda quello che vuole il piccolo potente di turno.
Così non c'è che una strada: cambiare canale e dopo che li hai girati tutti (quelli che prendi beninteso, perché il segnale è un optional) metti un DVD o, se hai il lettore, una vecchia cassetta e amen!
Mio marito è entrato in cucina sabato 25 gennaio e mi ha detto: "Da Fazio c'è Sofri. Ti rendi conto?" Gli ho risposto: "Cambia canale." "L'ho fatto." Mi ha risposto.
Certo, non era questo il problema: posso cambiare canale. Posso non leggere più "La Repubblica" dove scrive e pontifica con le sue opinioni.
Ecco, è questo il punto: perché dobbiamo ascoltare uno che ha vissuto così?
L'ipocrisia della RAI è di un'evidenza macroscopica.
Sotto il sito RAI della trasmissione del superpagato Fazio ho letto il commento di una donna che ringraziava Sofri di averla "illuminata d'immenso" su Machiavelli nel suo intervento nella trasmissione. Diceva che non lo aveva mai letto ma con il suo colto illustrare, coadiuvato da Fazio, il suo libro, che graziosamente e gratuitamente la televisione di Stato gli pubblicizzava, le aveva fatto capire Machiavelli e "Il Principe e le Deche"! Più o meno era questo il senso del commento firmato con nome e cognome.
Posa intelligentemente intellettuale |
Davanti a tanta superficiale piaggeria ho voluto rispondere con un commento che, più o meno, diceva così: "La differenza fra chi forma la propria cultura leggendo direttamente le Opere e chi preferisce surrogarle filtrate da una mente "altra", non importa quale sia, sta nella capacità di sapersi formare un pensiero autonomo, una coscienza lucida o, al contrario, deputare la propria confusa coscienza ad altri". In questo caso a "Cattivi Maestri".
Il mio commento è sparito insieme a quello dell'ammiratrice di quella "gran testa" di Sofri.
Sofri, Bompressi e Pietrostefani (che ride, beato lui!) |
Che dire? Mi viene da ridere, ecco, proprio così, mi viene da ridere di fronte a tanta evidente pochezza di chi pretende di fare comunicazione.
D'altra parte è un continuo propinarci gente discutibile in RAI, gente di tutte le risme che pubblicizza i propri libri oppure che ci elargisce le sue opinioni su TUTTO beccando, per di più, il gettone di presenza per campare. Già, per campare perché non si conosce altra proficua attività o lavoro di questi opinionisti che dovrebbero, secondo chi li piazza davanti alle telecamere, formare la nostra opinione!!!
Così l'esterrefatto spettatore, a meno che non sia un poveraccio che nella vita non sa cosa sia una lettura, oppure il cui pensiero si fermi al gossip di giornali tipo "Chi" e similia, o sia così distrutto dalla fatica quotidiana da non avere la forza di reagire, vede presentarsi le labbra "a canotto" di una saccente Parietti che disquisisce su tutto, oppure sente il conduttore di turno che si rivolge al vanaglorioso mitomane Giannino chiedendogli cosa ne pensa di questa e di quell'altra faccenda, e spegne disgustato il televisore!
P.S.: ieri, 30 gennaio 2014, mi è arrivata la risposta al mio commento sotto il sito RAI 3 della trasmissione di Fabio Fazio del 25 gennaio, intervento pubblicitario di Adriano Sofri, e come per incanto invece che zero commenti ora appariva "commenti 3": l'ho copiato (tante volte risparisse...) e per dovere di cronaca lo incollo qui sotto:
Dulcis in fundo.... |
- Editta Morini · Reggio nell'Emilia
grazie Adriano e che tempo che fa dopo questo breve colloquio, pur non avendo letto, purtroppo, il MA
CHIAELLI del Principe è come l'avessi QUASI letto. Molto interessante.
Rita Coltellese · Sapienza - Università di Roma
La differenza fra chi vuole conoscere le cose (culturali, politiche ecc.) direttamente e chi invece preferisce ringraziare chi le filtra con la sua testa (qualsiasi essa sia) è il discrimine fra una coscienza civile lucida e una confusa e influenzabile.