Arrivano le prime «grane» per il giudice fiorentino Alessandro Nencini, presidente del collegio che ha condannato Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher.
E la ragione sono le interviste sul processo date alla stampa all'indomani della sentenza.Il ministro della Giustizia Cancellieri ha incaricato i suoi ispettori di svolgere «accertamenti preliminari» sulla vicenda; una mossa che potrebbe preludere all'eventuale esercizio dell'azione disciplinare. Intanto al Csm i laici del centro-destra hanno chiesto al Comitato di presidenza di aprire una pratica per verificare se ci siano gli estremi per trasferire il magistrato d'ufficio per incompatibilità. Mentre i difensori di Sollecito hanno annunciato la presentazione di un esposto contro di lui che avrà tra i destinatari il Procuratore generale della Cassazione.
Una giornata nera per Nencini che pure stamattina aveva cercato di spegnere la polemica che lo ha investito, spiegando di non aver nè anticipato le motivazioni della sentenza, nè espresso giudizi sulla scelta «legittima» di Sollecito di non farsi interrogare durante il processo. Se da via Arenula è una nota di poche righe a annunciare l'iniziativa del ministro,il documento presentato dai laici del centro-destra al Csm (lo firmano tutti, tranne Annibale Marini, per il suo ruolo di presidente della Prima Commissione, competente proprio sui trasferimenti d'ufficio dei magistrati)è un vero e proprio atto di accusa contro il presidente della Corte d'Assise di Firenze: ha reso pubblici dati «coperti dal segreto della camera di consiglio» , ha «anticipato vari aspetti» della motivazione, prima del suo deposito, e ha anche espresso «giudizi negativi» sulla condotta processuale di Sollecito.
Un comportamento che non solo è «probabilmente rilevante sul piano disciplinare», ma che potrebbe essere indice di una «grave carenza d'imparzialità» e dunque giustificare un trasferimento d'ufficio. Di violazione del segreto della camera di consiglio parleranno nel loro esposto anche i difensori di Sollecito, che leggono nelle parole del giudice un «pregiudizio» nei confronti del loro assistito.
Una tesi che in mattinata Nencini aveva provato a smontare con una dichiarazione all'Ansa. «Non ho inteso anticipare in alcun modo le motivazioni della sentenza, non ho espresso alcun giudizio sulla strategia processuale delle difese degli imputati. Se le mie parole hanno generato fraintendimenti su questo punto e sulla assoluta legittimità della scelta di un imputato di rendere spontanee dichiarazioni me ne rammarico», aveva detto il magistrato spiegando che non c'era stata alcuna «intervista organizzata», ma solo un breve colloquio con i giornalisti per «chiarire possibili equivoci». Intanto da Londra il fratello di Meredith, Lyle Kercher, in un'intervista al Daily Mirror, attacca le autorità americane, invitandole alla coerenza e dunque a mettere in prigione Amanda Knox ,in attesa che l'Italia avvii la procedura di estradizione, e a consegnarla alla fine di questo percorso al nostro Paese perchè sconti la sua condanna
Da: Il Messaggero.it
Processo Meredith, bufera sul giudice. Csm e Anm: inopportune le sue frasi. Gli avvocati di Sollecito: si riapre tutto
Esplode la polemica dopo l'intervista del giudice Nencini al Messaggero
di Cristiana Mangani e Silvia Barocci
Annullamento della sentenza di condanna e intervento disciplinare sul magistrato. L’intervista al Messaggero di Alessandro Nencini, il presidente della Corte di Assise di Appello di Firenze che ha condannato Raffaele Sollecito e Amanda Knox per il delitto di Meredith Kercher, ha offerto un assist non da poco agli avvocati della difesa. Per Giulia Bongiorno e Luca Maori, legali di Raffaele, è «gravissimo ed inaccettabile» il fatto che Nencini «abbia commentato pubblicamente quanto accaduto nella camera di consiglio e si sia spinto a criticare la strategia difensiva di Sollecito». Il presidente del collegio si trincera dietro un «no comment». Ma la bufera che si abbatte su di lui ricorda tanto quella che l’estate scorsa investì Antonio Esposito, il presidente della sezione feriale della Cassazione che, dopo aver dichiarato colpevole Silvio Berlusconi per frode fiscale, rilasciò un’intervista al Mattino.
Fatte le debite distinzioni tra l’alto tasso “politico” di dichiarazioni che riguardavano il processo a carico dell’ex premier e il tono esplicativo usato da Nencini sui motivi che avrebbero indotto il collegio a propendere per la colpevolezza di Amanda e Raffaele, l’onda polemica non si è fatta attendere. Lo stesso presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, ha definito «di per sé inopportuno il fatto che il presidente del collegio giudicante rilasci delle dichiarazioni prima del deposito delle motivazioni e il giorno dopo una sentenza che è all'attenzione pubblica». Il copione delle reazioni è più o meno lo stesso che fu per Esposito
IL CSM
Di Nencini presto si interesserà il Consiglio superiore della magistratura. «Il caso è sicuramente grave. Lunedì decideremo se chiedere l'apertura di una pratica in Prima Commissione», ha annunciato il consigliere del Csm Nicolò Zanon, laico di Forza Italia. La commissione in questione è preposta al trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale o funzionale dei magistrati, ed è la stessa che si interessò anche di Esposito. L’incolpazione disciplinare, invece, è un potere che possono esercitare soltanto il procuratore generale della Cassazione e il ministro della Giustizia. Per Esposito si attivarono entrambi, ma alla fine fu il pg Gianfranco Ciani ad avviare l’azione disciplinare.
IL MINISTRO
Sul caso Nencini la Guardasigilli Annamaria Cancellieri al momento non sarebbe propensa a compiere accertamenti. «Non commento le sentenze», si è limitata a rispondere a chi, in occasione di un convegno dei penalisti a Firenze, le chiedeva dell’intervista. Più probabile, a questo punto, che l’istruttoria sia avviata dal pg della Cassazione, che a differenza della Cancellieri ha l’obbligo e non la facoltà di intervenire.
GLI AVVOCATI
Ciò che maggiormente brucia agli avvocati di Sollecito è che nell’intervista Nencini non solo sia entrato nel merito del movente del delitto (un omicidio d’impulso, «nato in una serata tra ragazzi»), ma abbia criticato la scelta della difesa di non far sottoporre Raffaele a un contraddittorio processuale.
«Ci chiediamo innanzitutto - hanno contrattaccato Bongiorno e Maori - se il presidente Nencini parla a nome di tutti i giurati e se la frase sul mancato interrogatorio di Raffaele Sollecito significa che, se avesse accusato Amanda Knox, sarebbe stato assolto» Il fatto che Raffaele non sia stato mai sentito in aula è un’«anomalia» rilevata l’altro giorno dalla stessa Bongiorno. La quale, però, aveva fatto notare: «l’interrogatorio deve essere il pm a chiederlo. Raffaele ha reso successivamente dichiarazioni spontanee». Forti delle esternazioni di Nencini, gli avvocati ora punteranno a mettere in dubbio anche la «legittimità» del verdetto di
condanna.
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Per quello che può valere la voce di questo piccolo blog esprimo tutta la mia solidarietà al Giudice Nencini.
In pratica non ha fatto nulla: circondato dai giornalisti, come sempre in questi casi, ha detto quello che è scritto negli articoli riportati.
Ma gli avvocati difensori degli assassini (salvo Cassazione), scottati dalla sconfitta del secondo processo d'appello che conferma la prima condanna in Assise, sono subito saltati su cercando un estremo appiglio per non accettare la sentenza e rimettere tutto in discussione.
Colpisce la pronta accoglienza della ministra Cancellieri e l'azione dei membri laici del CSM (professori universitari in materie giuridiche e avvocati che esercitano la professione da almeno quindici anni eletti dal Parlamento) della destra politica.
Colpisce perché questo povero magistrato non ha fatto nulla, dicendo due parole agli incalzanti giornalisti, che possa mettere in discussione la colpevolezza dei due assassini stabilita dalla giuria di questo processo che ha esaminato, come fece quella del processo d'Assise, tutte le prove ed i riscontri dei fatti.
Ma in questo Paese, e non solo in questo, la giustizia è rigorosa a singhiozzo e molto dipende da CHI è sottoposto a giudizio e che appoggi ha.
Il padre di questo Sollecito non ha badato a spese per difendere suo figlio e ha affidato la sua difesa all'Avv. Bongiorno, tanto abile da aver fatto assolvere in un processo nientepopodimenoché Giulio Andreotti!
Ci sono persone che faticano tanto per avere uno straccio di giustizia e ci sono persone che possono usufruire di innumerevoli processi, non accettando mai la sconfitta, vedi Adriano Sofri la cui situazione ha potuto essere esaminata da ben 8 collegi giudicanti e, in quel caso, è stato COMUNQUE giudicato COLPEVOLE.
L'appiglio per non accettare questa sentenza e farla annullare mi sembra inesistente, tutt'al più potranno ottenere di far punire il povero giudice Nencini con una sanzione disciplinare per non aver taciuto totalmente nonostante l'assalto dei giornalisti. Almeno lo spero.
Spero sempre nella Giustizia nonostante gli uomini delle Istituzioni lascino molto a desiderare, premuti a volte da poteri non sempre palesi ma intuibili.
Da: Giornalettismo.com
4 ottobre 2011
Amanda Knox
Prima di partire per gli States la ragazza scrive alla Fondazione Italia Usa, che l’ha aiutata.
All’indomani della sentenza di assoluzione per l’omicidio di Meredith Kercher e a poche ore dalla sua partenza per gli Usa, Amanda Knox ha fatto avere una sua lettera alla Fondazione Italia Usa, i cui dirigenti sono stati costantemente al suo fianco durante i quasi quattro anni di detenzione.
Cosa è:
Fondazione Italia USA Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Fondazione Italia USA ((EN) Italy-USA Foundation) è una fondazione non profit sostenuta da contributi pubblici e privati ed è sorta sotto l'egida dell'Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, alla presenza del ministro consigliere per gli affari pubblici della rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti a Roma.
Cose che fa la Fondazione che gode dei nostri contributi pubblici:
Alla Camera dei Deputati il Premio America della Fondazione Italia USA
La cerimonia di conferimento del Premio America, promosso dalla Fondazione Italia USA, si terrà a Roma il 6 ottobre 2011, alle ore 17, presso la Camera dei Deputati, Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, con l’adesione del Presidente della Repubblica Italiana, on. Giorgio Napolitano. I premiati per l’edizione 2011 sono: Laura Biagiotti, stilista, Lapo Elkann,........
...cercate i meriti di Lapo Elkann sul WEB... io non ne ho trovati
Infine: pro-memoria
Da "L'Unità.it"
Perugia, 26 set. (TMNews) -"Amanda, mentre scaricava i sospetti su Lumumba, ha dato dei particolari che solo lei conosceva perchè era nella stanza di via della Pergola durante l'omicidio": l'avvocato Carlo Pacelli, legale del calunniato dalla ragazza americana Patrick Lumumba, non si è limitato a ripercorrere le "testimonianza calunniosa" che ha portato il suo assistito per un mese in carcere a essere ritenuto "il violentatore di via della Pergola", ma ha aggiunto particolari per attribuire il delitto di Meredith Kercher proprio ad Amanda Knox, in correità con Raffaele Sollecito e Rudy Guede.
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