venerdì 28 marzo 2014

Papa Bergoglio, non a caso Francesco

Da: Il Giornale.it

Politici ladroni Dio perdona Papa Francesco no


Il Papa non perdona. L'inferno dei politici è cominciato all'alba. E Sua Santità dice che questo è solo un assaggio. Sveglia alle cinque per cercare la cravatta giusta. Poi comincia la processione dei papaveri: 298 deputati, 176 senatori, nove ministri, diciannove sottosegretari, ventitré ex parlamentari con tanto di vitalizio. In tutto sono circa cinquecento. Qualcuno alla fine si è dato malato. Destinazione San Pietro. C'è la messa del Papa. Che fai non ci vai? Magari l'anno prossimo si vota perfino in Italia. L'appuntamento è alla Domus Santa Marta, ingresso laterale, «porta della preghiera». Quelli che non vogliono farsi riconoscere arrivano con le auto blu. Davanti all'altare i posti sono stati già assegnati il giorno prima. Non si sa se con il manuale Cencelli o scelti dalle segreterie. Qualcuno si lamenta che non ci sono le preferenze. I più rammaricati sono i parlamentari di Campania, Puglia, Calabria e buona parte delle circoscrizioni siciliane. Quelli del Lazio, furbi, fanno finta di nulla.

La messa è alle sette. Quando comincia l'omelia tutti si aspettano la carezza del Papa. Invece parte la sberla. Francesco non dice neppure buongiorno. «I peccatori pentiti saranno perdonati. I corrotti no». E qui tutti si guardano in faccia per capire se sta parlando così in generale o ha preso di mira quel gruppetto al centro. Quando il Papa li chiama sepolcri imbiancati si è capito che ce l'ha con ognuno di loro. Panico. Allora è vero che Dio è onnisciente? I corrotti sono il peggio del peggio. Poi magari ci stiamo noi scribi e farisei. Molto, molto più lontani dal perdono rispetto a maddalene e prostitute. Quelle con la lettera scarlatta verranno perdonate. I corrotti, gli scribi e i farisei neppure con la raccomandazione. Perché, se qualcuno non l'avesse capito, Bergoglio sta parlando di una classe dirigente miope e ottusa.

Ed è la giostra delle reazioni via twitter la prova che il perdono è lontano. La cattolica praticante: «Va bene la sgridata, ma così se l'è presa con noi peones». L'ex montiano: «Così si alimenta il populismo». La ministra: «Il papa ha fatto un discorso alto. Io non mi sento chiamata in causa personalmente...». Quello di Forza Italia: «Che botte!». Il grillino: «Grazie Papa Francesco». L'alfaniano: «È stata messa semplice ed essenziale, un inno alla preghiera». Il vendoliano: «Il Papa era freddo, distante, sentivo in me un senso di gelo». Il renziano: «Dobbiamo restare vicino al popolo». Il leghista: «Mi sono confessato dopo vent'anni». Ite missa est.

Grande, grandissimo Papa! 

Sta riportando la Chiesa sul sentiero di Cristo e della sua parola.
L'unica parola che indica il sentiero dei Giusti, che si creda o meno nella trascendenza.

Hanno fatto ridere con i loro commenti i soliti falsoni che rimuovono la realtà per non guardarsi allo specchio.

Diritto all'acqua in zona Latina, ma anche a contratti con ENEL e TELECOM

Il Messaggero - Latina 25 marzo 2014 
Acqualatina, scattata l'ispezione di Garante e Finanza
I controlli riguardano le tariffe del biennio 2012-13 
La verifica 
Il gestore pontino e' uno dei tre selezionati in tutta Italia, 
da ieri ispettori al lavoro


E' Acqualatina, uno dei tre gestori del servizio idrico interessati dalle verifiche ispettive decise dall'Autorità per l'energia il gas e il sistema idrico. I controlli, spiega l'authority, riguardano le «tariffe applicate nel servizio idrico» e la «restituzione della remunerazione del capitale investito». «Le verifiche ispettive previste spiega il Garante – hanno l'obiettivo, in particolare, di accertare la correttezza e la coerenza dei dati utilizzati dai gestori per definire le tariffe dell' acqua per il biennio 2012-2013, l'efficienza del servizio di installazione e gestione del contatore e il rispetto dei criteri e delle procedure indicati dall'Autorità per la restituzione ai clienti della quota remunerazione del capitale investito per il periodo 21 luglio 2011- 31 dicembre 2011 abolita dal referendum». La campagna viene realizzata in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza. Ed è per questo che,da ieri sono al lavoro, nella sede di Acqualatina, gli ispettori. l controlli dureranno, a quanto risulta, diversi giorni. . Il Garante ha individuato i tre gestori oggetto di verifica ispettiva «in base alla dimensione e alla distribuzione sul territorio nazionale e in relazione a incongruenze nei dati dichiarati all'Autorità». La deliberazione prevede anche che l'Autorità «potrà prendere visione ed accertare la correttezza e coerenza dei dati trasmessi anche attraverso il controllo dei bilanci aziendali e della documentazione di supporto, dei documenti relativi al rapporto con l'Ente d'Ambito o con il soggetto competente per ciascun territorio, dei documenti di fatturazione e dei contratti di fornitura. Informazioni e documentazioni utili potranno eventualmente essere chiesti anche ai soggetti coinvolti nelle procedure di determinazione delle tariffe per ciascun territorio e agli Enti d'Ambito.

APPRENDO QUESTA NOTIZIA TRAMITE I COMITATI PER L'ACQUA PUBBLICA DI CUI FACCIO PARTE.

NE SONO FELICE.

FORSE SAREBBE IL CASO CHE, OLTRE AL GESTORE DELL'ACQUA IN ZONA LATINA, SI FACESSERO DEI CONTROLLI ANCHE SUI DISTRIBUTORI DI ENERGIA ELETTRICA E SU TELECOM DI DETTA ZONA. 
AVVENGONO INFATTI COSE NON SPIEGABILI ANCHE CON TALI DISTRIBUTORI, FATTI SUI QUALI BISOGNEREBBE FARE CHIAREZZA.
ESISTONO LEGGI E REGOLAMENTI CHE STABILISCONO REGOLE PRECISE PER GLI ENTI CHE GESTISCONO I SERVIZI PRINCIPALI DEL PAESE, LEGGI E REGOLAMENTI CHE SALVAGUARDANO, O DOVREBBERO SALVAGUARDARE,  IL CITTADINO UTENTE. 

L'opera umanissima della trasmissione "Chi l'ha visto?"

Da: Corriere della Sera.it
«Ecco come ho ritrovato 
mio figlio dopo 42 anni»
Gianluca Marucchi a «Chi l’ha visto» cercava la propria madre. Ha trovato il padre e quattro fratelli

di Iacopo Gori


«Stamattina è morto Nerino, il mio cane: aveva 19 anni. Ho pianto. Stasera ho ritrovato mio figlio, Gianluca. Non avevo notizie di lui da 42 anni. Oggi è il 19 marzo, la festa del papà. Ma ti rendi conto? Una cosa fantastica, incredibile». La telefonata finisce così, senza altre parole.
Giacinto Migliori - «nome difficile da portare, mi chiamano tutti Romolo» - ha 69 anni. Una vita movimentata. Fa il pittore, dipinge acquarelli con gli olivi argentati e i tetti delle case della campagna toscana, vive da oltre venti anni in un piccolo mondo meraviglioso che sembra finto chiamato Poppiano, sulle colline intorno a Firenze.

Giacinto (Romolo) con il figlio Gianluca in braccio


È orgoglioso delle sue origini, viene da Castro dei Volsci («Il paese di Nino Manfredi»). Ha una faccia pasoliniana, del secolo scorso. Un accento romanesco mai attutito. Una scarsa attitudine alle pubbliche relazioni perché le cose le dice sempre e in faccia a tutti ma a Firenze - nonostante il carattere - lo conoscono in tanti. Da più di venti anni vende i suoi acquarelli in via Calzaiuoli, tra piazza del Duomo e piazza della Signoria. Non a tutti, solo a chi vuole lui. Non è un problema di soldi ma di persone. Sceglie lui a chi vendere. Perché è fatto così, controcorrente da sempre. Un personaggio. Come quando legge Gesualdo Bufalino o Ettore Petrolini per gli amici o recita pezzi di Pasolini.
Non parla molto volentieri della sua vita passata. Intensa quanto movimentata. Ma nel muro accanto al caminetto, vicino a dove dormiva Nerino, insieme alle foto degli amici più cari ha da sempre una foto ingiallita, tagliata da una parte: un ragazzo con in collo un bambino. «Quello è Gianluca, mio figlio, e quell’altro sono io». E dov’è ora Romolo? «E chi lo sa? Non ho notizie da 41 anni». Inutile chiedere a Romolo. Se vuole ti dice lui. «La madre chiamava la polizia quando io arrivavo a Torino. Io poi andai in Olanda. Seppi che fu dato in adozione. L’ho cercato con il cognome Migliori, il mio, o Freddi, quello della mamma. Niente». Storie di altri tempi. Inconcepibili nell’era dei social media e del dna.
Gianluca in realtà cercava la madre. Sapeva di avere dei fratelli. Una madre e un padre. Era stato adottato da una famiglia di Torino, a sei anni. E ora voleva sapere la verità. Si è rivolto a «Chi l’ha visto». Mercoledì scorso ha raccontato la sua storia su RaiTre. Gianluca Marucchi è un uomo forte. «I bracci doppi» dice Franco Casaglieri «Un bello sguardo, da ragazzo per bene». Gianluca ha avuto una vita in salita. Da solo (e grazie a una famiglia che l’ha adottato) si è costruito pezzo per pezzo la sua vita, non in maniera facile. Ha fatto il fotomodello per grandi marche di moda. Poi il paracadutista nella Folgore. Poi ha messo su un’impresa di onoranze funebri, un’azienda che funziona bene. E una bella famiglia con due figli. Ha affrontato la vita a viso aperto, senza paure. Quella vita che non era stata molto tenera con lui. Ma aveva delle risposte fondamentali che gli mancavano. È andato a «Chi l’ha visto» a cercare la madre. Ha scoperto che era morta e che lui aveva quattro fratelli (avuti da sua madre con quattro uomini diversi) e un padre vivo.
Gianluca Marucchi

È squillato il telefono di Romolo. Era Fanny, un’amica pittrice. «Non riattaccare. Guarda che su RaiTre c’è tuo figlio, accendi subito». Romolo ha cambiato canale e si è attaccato al telefono. Mercoledì prossimo, nella nuova puntata di «Chi l’ha visto», andrà in onda l’incontro tra Romolo (Giacinto) e Gianluca. Loro si sono visti domenica a Poppiano. Gianluca è voluto andare da solo a trovare suo padre. Emozione troppo forte. Si sono visti dopo che Romolo ovviamente aveva litigato con la produzione del programma che rallentava l’incontro per organizzare al meglio le riprese. «Quando mi ha visto mi ha detto “Non c’è bisogno di fare il dna, sono tuo figlio”». E te che gli hai risposto? «Oh, nun c’è bisogno de fà la colletta quando mmuoio..ce pensi te ar funerale». 
«Sì sono commossi sì, tu vedrai - dice Franco Casaglieri, uno degli amici storici di Romolo nonché compagno di giochi di Roberto Benigni, pratese doc, esperto di donne e filati - se tu vedi gli occhi lo capisci subito che sono babbo e figlio. E’ stata una cosa da schiantare da ridere. Una cosa bellissima, incredibile. Il miracolo di Nerino o uno scherzo di Carlo Monni?»

Giacinto Migliori (Romolo), il figlio Gianluca e Fanny, l’amica pittrice di Romolo (Foto Gianni Frati)


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Questo articolo non può rendere le immagini che ho visto nella trasmissione "Chi l'ha visto" e le parole dette da quest'uomo emozionato a cui è capitato il miracolo di ritrovare un figlio mai dimenticato ma che, per vicende ora da lui chiarite, in pratica gli è stato sottratto.
Con una rara freschezza umana, data l'età che le vicende difficili dovrebbero appannare, il padre di Gianluca ha narrato la sua vicenda.
Forse perché è un artista si è conservato spontaneo in modo addirittura ingenuo e non ha nascosto la sua emozione, fino al punto che, incalzato dalle domande della giornalista di "Chi l'ha Visto" che gli smuovevano ricordi e sentimenti, la voce gli si è incrinata cedendo alla commozione che, con pudore, ha cercato di nascondere senza riuscirci.

Egli è stato un ragazzo padre, non essendo sposato, mentre la bella donna alta ed imponente, da cui Gianluca ha preso la corporatura e che è sua madre, era sposata ed egli ha detto anche il cognome del marito, che poi chiese il disconoscimento della paternità ottenendolo e Gianluca fu iscritto all'anagrafe con il cognome della madre: Freddi.
"Perché non lo riconobbe?"
Chiede l'inviata della benemerita trasmissione.
L'uomo, piccolo, magro, scattante, ha un moto sincero:"Io volevo dargli il mio cognome! Ma lei non volle e inizialmente Gianluca si chiamava ... - e dice il cognome del marito della madre - Poi il marito fece il disconoscimento di paternità e lei non volle dargli il mio perché sapeva che io lo avrei mandato da mia madre e dalle mie sorelle in Francia. Lei aveva già quattro figli... Io avevo 24 anni e lei 38."
Sorride ai ricordi della notte d'amore nella quale generò il figlio ritrovato, dimostrando un certo romanticismo... Dice:"Lei l'aveva con me.. capisci..perché io l'ho lasciata."
Da una busta tenuta con cura trae delle vecchie immagini tenute come reliquie: in una foto egli appare giovanissimo con Gianluca in braccio e la bellezza imponente della madre, ormai morta, accanto.
Lui è un bel giovane con il disegno della bocca che richiama il disegno della bocca di Gianluca.
Il piccolo ha la fisionomia tenera del Gianluca adulto. Il padre tiene al suo bambino e si vede da come lo regge amorevolmente in braccio e lo guarda protettivo e orgoglioso.
Ma egli non poteva rivendicare nulla su quel bambino di fronte alla legge. La madre ha preferito metterlo in un istituto piuttosto che farlo vivere con i suoi consanguinei: nonna paterna e zie che vivevano in Francia.
Perché lo avrebbe avuto lontano? Difficile ammetterlo, visto che lontano è finito comunque, abbandonato fra estranei finché addirittura non è stato adottato ed ha cambiato per la terza volta il cognome. 
Un aspetto non chiaro è dato dal fatto che fosse sposata ma che i suoi 4 figli avessero tutti il suo cognome: Freddi. Forse il matrimonio è successivo a queste sue maternità di padri diversi? Forse, anche se Gianluca è frutto di un ennesimo amore non coniugale, voleva che almeno lui non portasse il suo cognome di ragazza madre?
Forse il fratellastro che ha telefonato in trasmissione potrà chiarire a Gianluca questo aspetto della madre ormai defunta.

Dal punto di vista del padre è una storia bella e commovente: egli per tutta la vita si è chiesto che destino avesse avuto il suo bambino e, evidentemente, ne parlava con tutti mostrando le due uniche foto-reliquia, perché la pittrice che vende i suoi quadretti per strada a Firenze, come lui, ne era così edotta che appena ha sentito la storia di Gianluca in televisione lo ha chiamato gridandogli: "C'è tuo figlio a "Chi l'ha visto"!!!" 

Una bella storia perché finita bene. L'ennesima di un essere umano che, pur avendo avuto genitori adottivi amorevoli, cerca sempre i suoi genitori naturali, quei genitori naturali che ad Anna Giulia Camparini sono stati negati.