La recente individuazione, tramite il suo DNA, dell'uomo che l'ha lasciato sui poveri resti di una ragazzina di 13 anni, ha indotto i giornalisti della trasmissione "Chi l'ha visto" a proporre ai discendenti del vero Prof. Canella un confronto con il DNA dei discendenti dello smemorato di Collegno, con cui la vedova Canella generò dei figli riconoscendo in lui il marito disperso in guerra. Il risultato è stato che l'uomo riconosciuto da lei come suo marito in realtà era il tipografo e truffatore Bruneri, come già nel 1931 era stato stabilito da un Tribunale sulla base delle impronte digitali in possesso della Polizia, dato che Bruneri era un pregiudicato.
La Scienza, quella del metodo galileiano della prova sperimentale ripetibile, è l'unica certezza che abbiamo, noi uomini fallibili.
J. D. Watson e F. H. C. Crick nel 1953 ricostruirono per la prima volta la molecola del DNA.
Per chi non avesse in assoluto conoscenza scientifica spiego che una molecola è un insieme di atomi legati fra loro da legami chimici. Gli atomi sono alla base della materia di cui è fatto tutto.
Il DNA contiene l'informazione genetica codificata che da l'input per costruire tutti gli aspetti dell'individuo biologico.
Nel caso dell'uomo: il colore dei capelli, degli occhi, della pelle, la forma del naso, la lunghezza delle gambe ecc. ecc.. Tutto, ma proprio tutto sta dentro la doppia elica del DNA.
Nel caso dell'uomo: il colore dei capelli, degli occhi, della pelle, la forma del naso, la lunghezza delle gambe ecc. ecc.. Tutto, ma proprio tutto sta dentro la doppia elica del DNA.
Solo se sei il clone di un individuo puoi avere lo stesso DNA e fino ad ora l'uomo non è riuscito a clonare sé stesso.
Dunque l'individuo che porta il cognome Bossetti è dimostrato che non è il figlio di colui di cui porta il cognome, come è dimostrato che lui è stato sul corpo di Yara che dichiara di non aver mai conosciuto. Improponibile sul piano scientifico che il DNA "viaggi" da un attrezzo ad una persona e da questa a Yara: non è una molecola che si possa "spargere" in giro superando spazi e luoghi.
Infine per fortuna che esiste la Scienza, altrimenti vagheremmo ancora nelle suggestioni da buio Medioevo, vista la propensione di molti, anche apparentemente acculturati, a credere a quel che più gli piace, piuttosto che alla realtà oggettiva ed inconfutabile del codice genetico.
Prova ne è la reazione del nipote del vero Canella, discendente del figlio che il povero professore disperso generò prima di partire per la Guerra '15-'18, il quale quasi non accettava il responso genetico che dimostra che i figli che sua nonna ebbe con lo smemorato non hanno il suo stesso DNA.