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Nel luglio 2013, più o meno da questa vista, avevo davanti il gigante distrutto dall'imperizia incosciente dell'uomo Schettino.
Da questa stessa posizione, una casa in alto sul costone con una grande terrazza, forse alcuni miei familiari hanno assistito a questa grandiosa conclusione di un'opera mai tentata prima.
Uno ha sbagliato e tanti, con tanti tanti soldi, hanno rimediato almeno a portare via il relitto. Un corpo, quello del barman indiano, ancora non si è trovato...
Alla morte di 32 persone, al trauma incancellabile ed al dolore dei loro familiari, agli incubi di coloro che si sono salvati.. nessuno potrà portare rimedio.
L'ingegno ed il lavoro di uomini noti e non noti hanno portato a questo finale. La nave è stata salutata alla partenza dalle sirene e da getti d'acqua... con orgoglio per il lavoro svolto e con tanta malinconia.
Chi ha fatto tutto questo ancora è libero e si diverte:
Da: Il Messaggero: Schettino ad una festa ad Ischia organizzata da un editore. I media scrivono che forse pubblicherà un libro "con la sua verità" |
La verità però è nei fatti: lui era il Comandante di quella nave con tutte le responsabilità che la legge della navigazione gli affida e la nave è finita su uno scoglio vicinissimo alla costa e segnato sulle mappe nautiche.
Subito ha saputo dell'enorme squarcio e subito doveva far scendere le scialuppe: a pochi metri dalla costa si sarebbero salvati tutti. Tempo ce ne era prima che, due ore dopo, la nave si inclinasse.
Questa seconda parte del suo comportamento, teso a nascondere anche a De Falco e agli altri della Capitaneria di Porto, quanto realmente accaduto minimizzandolo ad "un guasto dell'impianto elettrico", è stata fatale e letale per coloro che hanno perso la vita.
Debbo dire che mi rimane estremamente difficile se non impossibile capire la psicologia di quest'uomo.