Dal sito, come da titolo del post, Antonio Amati riporta il seguente articolo che testimonia della strisciante situazione, che su questo blog ho più volte denunciato documentandolo, riguardante molte Società Italiane erogatrici di servizi che si comportano nei riguardi dell'utenza come i gabellieri dei secoli bui, quando la democrazia non c'era ma prevaleva l'abuso: ricordate il magnifico Massimo Troisi ed il geniale Roberto Benigni nel famoso film "Non ci resta che piangere"? La scena mitica in cui, su una non chiara linea di confine, Massimo cerca di parlare con le sonnolente guardie per spiegare le proprie necessità e per domandare chiarimenti e, nella più assoluta incomunicabilità, quelli non fanno che ripetere: "Un fiorino." Ad ogni passo che Massimo e Roberto fanno non rispondono ma chiedono: "Un fiorino."
Così stiamo messi in Italia con le Società dei Servizi: fatturano e chiedono soldi senza spiegazioni e se vai presso un'Associazione dei Consumatori, pagando la tessera e una quota minima per un avvocato che firma una bella raccomandata, ammettono ob torto collo l'abuso e fanno marcia indietro, ma bisogna combattere per ripristinare il diritto leso. Perché?
Dall'alto dei miei quasi 68 anni di esperienza di vita posso dire che nella mia gioventù era impensabile che questo avvenisse. Non ho memoria di bollette pazze, almeno fino a tutti gli anni intorno al 1960, cosa è accaduto dopo è una vera degenerazione anche di fiducia fra l'utente cittadino e le Società dei Servizi trasformatesi in gabellieri ciechi alla ricerca di soldi a tutti i costi.
L'ottuso gabelliere |
Conguagli tariffari Acea 2006/2011, Lega Consumatori: “Semplici richieste di soldi senza spiegazioni, sono illegittime”
CASSINO (FR)
13 SETTEMBRE 2014 ORE 08:55
13 SETTEMBRE 2014 ORE 08:55
L’avvocato Isabella Marziale, Presidente provinciale della Lega Consumatori informa che numerosi utenti si stanno rivolgendo agli sportelli dell’associazione presenti sul territorio della Provincia di Frosinone, tra cui quello di Cassino, per avere informazioni in merito alle richieste di conguagli tariffari che Acea Ato5 sta inviando in questi giorni.
“La nostra associazione – dichiara l’avvocato Marziale – anche in questa circostanza sta procedendo all’ esame di tutti gli atti ed azioni che sono a monte delle suddette richieste per verificarne la legittimità e la correttezza.
La questione che ci viene posta dai nostri associati e non, riguarda due importi che Acea sta addebitando nelle bollette emesse lo scorso mese di luglio, il cui pagamento scade in questi giorni: trattasi del conguaglio tariffario 2006/2011, rateizzato in 12 rate e del deposito cauzionale, rateizzato in 2 rate.
A prescindere dalla legittimità delle richieste di conguaglio tariffario 2006/2011, impugnate dinanzi al TAR del Lazio; a prescindere dalla mancanza di un provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria amministrativa; la nostra associazione, dall’esame delle bollette, ha riscontrato l’assoluta mancanza di chiarezza e di dettaglio nel calcolo degli stessi conguagli, rispetto ai consumi ed al periodo corrispondente.
In bolletta viene addebitata una somma con la sola indicazione “periodo 2006-2011”, senza il dettaglio dell’operazione di calcolo effettuata dal gestore.
Tale mancanza, viola il principio della chiarezza e trasparenza, introdotto dal legislatore con la legge n 481 del 1995, delle modalità di fatturazione cui deve attenersi il gestore di un servizio di pubblica utilità.
Infatti, secondo tale normativa, il consumatore, attraverso la lettura della bolletta deve essere posto nelle condizioni di comprendere, in modo chiaro e dettagliato, cosa sta pagando, per quale periodo e per quale ragione.
Nella fatturazione esaminata queste regole non sono state rispettate.
Stesso dicasi per quanto riguarda il deposito cauzionale che Acea ha addebitato in bolletta, senza aver restituito, in molti casi, l’anticipo consumi che, a nostro avviso, dovrebbe essere restituito agli utenti, maggiorato dagli interessi prodotti in questi anni.
In merito alla rateizzazione del conguaglio tariffario in 12 rate, riteniamo che, in alcuni casi, queste siano insufficienti poiché, a causa della grave crisi economica che stiamo vivendo, molte famiglie fanno fatica a pagare anche piccole somme e, pertanto, bisognerebbe effettuare una rateizzazione più lunga.
Ad ogni modo la nostra associazione ritiene che, per correttezza, i consumatori debbano pagare solamente i consumi correnti presenti in bolletta, scorporando le somme in contestazione relative ai conguagli retroattivi ed al deposito cauzionale.
Pertanto si diffida il Gestore a non procedere né alla riduzione del flusso idrico né allo stacco delle utenze nel caso in cui i consumatori intendessero impugnare la fatturazione, anche alla luce delle nostre osservazioni.
Per ulteriori chiarimenti è a disposizione la nostra rete di sportelli ed il sito internet www.legaconsumatorifrosinone.it”.
“La nostra associazione – dichiara l’avvocato Marziale – anche in questa circostanza sta procedendo all’ esame di tutti gli atti ed azioni che sono a monte delle suddette richieste per verificarne la legittimità e la correttezza.
La questione che ci viene posta dai nostri associati e non, riguarda due importi che Acea sta addebitando nelle bollette emesse lo scorso mese di luglio, il cui pagamento scade in questi giorni: trattasi del conguaglio tariffario 2006/2011, rateizzato in 12 rate e del deposito cauzionale, rateizzato in 2 rate.
A prescindere dalla legittimità delle richieste di conguaglio tariffario 2006/2011, impugnate dinanzi al TAR del Lazio; a prescindere dalla mancanza di un provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria amministrativa; la nostra associazione, dall’esame delle bollette, ha riscontrato l’assoluta mancanza di chiarezza e di dettaglio nel calcolo degli stessi conguagli, rispetto ai consumi ed al periodo corrispondente.
In bolletta viene addebitata una somma con la sola indicazione “periodo 2006-2011”, senza il dettaglio dell’operazione di calcolo effettuata dal gestore.
Tale mancanza, viola il principio della chiarezza e trasparenza, introdotto dal legislatore con la legge n 481 del 1995, delle modalità di fatturazione cui deve attenersi il gestore di un servizio di pubblica utilità.
Infatti, secondo tale normativa, il consumatore, attraverso la lettura della bolletta deve essere posto nelle condizioni di comprendere, in modo chiaro e dettagliato, cosa sta pagando, per quale periodo e per quale ragione.
Nella fatturazione esaminata queste regole non sono state rispettate.
Stesso dicasi per quanto riguarda il deposito cauzionale che Acea ha addebitato in bolletta, senza aver restituito, in molti casi, l’anticipo consumi che, a nostro avviso, dovrebbe essere restituito agli utenti, maggiorato dagli interessi prodotti in questi anni.
In merito alla rateizzazione del conguaglio tariffario in 12 rate, riteniamo che, in alcuni casi, queste siano insufficienti poiché, a causa della grave crisi economica che stiamo vivendo, molte famiglie fanno fatica a pagare anche piccole somme e, pertanto, bisognerebbe effettuare una rateizzazione più lunga.
Ad ogni modo la nostra associazione ritiene che, per correttezza, i consumatori debbano pagare solamente i consumi correnti presenti in bolletta, scorporando le somme in contestazione relative ai conguagli retroattivi ed al deposito cauzionale.
Pertanto si diffida il Gestore a non procedere né alla riduzione del flusso idrico né allo stacco delle utenze nel caso in cui i consumatori intendessero impugnare la fatturazione, anche alla luce delle nostre osservazioni.
Per ulteriori chiarimenti è a disposizione la nostra rete di sportelli ed il sito internet www.legaconsumatorifrosinone.it”.