Alcuni decenni fa, per favorire lo sviluppo dell'edilizia, crearono l'esenzione ILOR Imposta Locale Ordinaria sul Reddito. Tributo diretto volto a realizzare una funzione di discriminazione qualitativa dei redditi, abrogata dal 1° gennaio 1998 dal d.lg. 15.12.1997 n. 446, istitutivo dell’IRAP.
ILOR = Imposta locale sui redditi. Imposta riscossa dallo Stato e "girata" agli enti locali (Regioni e Comuni)
Istituita nel 1973 (anno della grande riforma tributaria) tassava i redditi di capitale (terreni, fabbricati, redditi d'impresa al di sopra di una certa soglia ecc.).
Col trascorrere degli anni si è ridotta via via la base imponibile, in quanto determinati redditi (professionisti, agenti di commercio ecc.) contestarono che nella loro attività non esistesse la componente di "capitale" e quindi quei redditi non fossero imponibili ai fini Ilor.
Come si vede lo Stato italiano anche in passato metteva le tasse e poi faceva marcia indietro, cambiava, aggiustava.
E' un male che, nell'avvicendarsi dei governi, non importa il colore (destra, sinistra, centro, ammucchiate variamente composte ecc.), non riusciamo a toglierci.
Riuscirà Matteo Renzi ad unificarle e a semplificarle?
Lo sapremo solo vivendo.
Certo è insopportabile che nella confusa confusione la gente, oltre a pagare, debba pure impazzire per farlo.
E questo in uno Stato a senso unico dove, se paghi di meno ti chiedono la mora (salata) anche se manchi di un euro dal dovuto, se paghi di più invece nessuno mai vi cercherà per restituirvi l'errore commesso: e su questo blog l'ho documentato con fatti personalmente vissuti.
E questo non è da ritenersi normale in uno Stato moderno che si dice democratico.
Dunque la gente più sprovveduta deve pagare un commercialista (spesa in più!!), oppure rivolgersi ad un CAF, certamente con spesa minore ma ugualmente con la complicazione di perdita di tempo.
E' uno Stato soffocante, mancante ed ingiusto.
Questa IUC, poi, è una vera follia. La gente si scambia informazioni nel tentativo di capirci qualcosa.
Il quadro generale della Legge Istitutiva ha demandato ai Comuni ampia scelta di applicazione, con il risultato discriminatorio che chi vive in alcuni comuni paga di più di altri cittadini residenti in comuni diversi, ma senza per questo avere più e migliori servizi.
Per capire le differenze bisogna leggersi le varie delibere comunali.
Alcuni esempi di cui sono venuta a conoscenza diretta: il comune di Terni fa pagare la TASI, anche se ad aliquota minima, anche a chi paga l'IMU su una casa dove non ha la residenza; mentre il comune di Sabaudia non fa pagare la TASI a chi già paga l'IMU su casa dove non risiede anagraficamente.
Dunque fra i due comuni per il contribuente è meglio Sabaudia.
I cambiamenti sono iniziati così:
Stop al pagamento della seconda rata IMU per la prima casa nel 2013 con la conversione in legge del decreto IMU-Bankitalia.
Abolito il pagamento della seconda rata IMU 2013per la prima casa e altri immobili con l’approvazione del decreto legge Imu-Bankitalia, convertito in legge n. 5 del 2014.
E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 23 del 29 gennaio 2014 la legge del 29 gennaio 2014 n. 5, intitolato “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, recante disposizioni urgenti concernenti l’IMU, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia”.
Stop pagamento seconda rata IMU 2013
La legge ha così previsto la cancellazione definitiva del pagamento della seconda rata IMU prima casa per il 2013. In particolare è cancellata definitivamente la seconda rata Imu 2013 per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale. Rimangono però sempre escluse dall’esenzione IMU quelle classificate nelle categorie catastale A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville), A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici)
Decreto IMU- Bankitalia: le altre novità
Tra le altre novità si ricorda da un lato la conferma del pagamento, ormai scaduto, della cd mini Imu, che obbligava il contribuente a versare, entro il 24 gennaio 2014, una quota, pari al 40%, dell’eventuale differenza tra l’importo risultante dall’applicazione dell’aliquota di base e della detrazione decisa (o confermata) dal Comune per il 2013 e, se inferiore, quello risultante dall’applicazione dell’aliquota e della detrazione di base previste dalle norme statali e dall’altro l’aumento al 128,5% dell’acconto Ires e Irap per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 per gli enti creditizi, finanziari e assicurativi e per la Banca d’Italia.
C'è da andare al manicomio!!!!
A proposito del cambiamento vorticoso di questi ultimi anni sul "togli e metti" l'ICI, e metti la TARSU e la TARES e poi toglierle ecc. ecc. in un balletto confusionale, posso raccontare un comico episodio che mi riguarda personalmente: un giorno mio marito voleva ricontrollare tutti i pagamenti dell'ICI degli ultimi anni ed era nervosissimo, come sempre gli capita quando deve occuparsi di scartoffie, dunque mi ha verbalmente aggredito chiedendomi dove mai avessi messo le ricevute di un certo anno! Dato che sono persona ordinata e metodica debbo dire che mi ha mandato in tilt perché non le trovava e l'ha presa con me! Dopo una vera litigata all'improvviso mi si è accesa la lampadina: "Ma quell'anno c'era Berlusconi al governo e aveva tolto l'ICI sulla prima casa!" Gli ho detto sollevata. Lui era così confuso ed arrabbiato che non mi ha nemmeno chiesto scusa.
Ecco siamo ridotti così: oltre a pagare, dopo aver cercato di capire e di aggiornarci sui vorticosi cambiamenti, dobbiamo anche ricordarci "lo storico" delle tasse "togli e metti" e "cambia nome"!