domenica 2 novembre 2014

Ma Renzi non doveva fare la guerra alla burocrazia?

Da: Articolo 21.it


Favorisca patente e libretto: a babbo morto o a babbo natale?



Ci sarebbe da piangere, ma come fare a non ridere scorrendo i commenti blog/chat/facebook/tweet che continuano ad accavallarsi dopo la “new” del Ministero Trasporti e Infrastrutture che dal 3 novembre prossimo impone (pena oltre 700 euro!) a chi guida un veicolo non di sua proprietà di comparire sulla carta di circolazione insieme ai dati del proprietario?  Non è proprio così, ma per arrivare a capire che così non è tocca imporre alle nostre celluline grigie tripli salti mortali carpiati con avvitamento e supercazzola prematurata con scappellamento.
Il tutto è racchiuso in quasi 50 (!!) pagine di dispositivi d’attuazione (circolare 15513 del 10 luglio 2014) di un comma (il 3) di un articolo (il 94 bis) del Codice della Strada che si riferisce alla Legge 120/2010. Insomma, tanto “new” non sarebbe.  Leggetevi il testo ché la legge, così come i suoi dispositivi attuatori, non ammette ignoranza  http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=19250
Premessa fondamentale: questa disposizione ha (notevole) scopo principale l’individuare i responsabili delle infrazioni e scovare le intestazioni fittizie (avete presente quei bolidi  intestati a ultraottuagenari sui quali però scorrazzano e sgommano evasori e facce da papponi? Ecco). Gli è però che subito dopo il nobile obiettivo, le supercazzole pare che s’infilino una sull’altra!
Avviso importante per tutti (compresi i papponi): il guidatore che finora ha viaggiato su auto non intestata a sé può continuare a farlo senza trascrivere i suoi dati sul libretto.
Coloro che, invece, dal 3/11/14 guideranno per oltre 30 giorni un’auto non loro, dovranno comunicarlo alla Motorizzazione trascrivendo sul libretto i propri dati (NB ogni trascrizione costa 25 euro: 16 di bollo 9 di diritti). I familiari conviventi con l’intestatario sono esonerati.Gli altri familiari (figli, coniugi, genitori e suoceri, nonni e zii ecc. ecc.) che risiedono altrove -e che guidano oltre 30 giorni la macchina intestata al familiar cortese- hanno da trascriversi. Nessuno ha considerato i conviventi non familiari: anche loro perciò dopo i fatidici 30 giorni dovranno trascriversi. Questa è però la solita (incivile) storia appartenente al Paese nostro. E’ storia manco ancora recepita a livello della carta dei diritti umani: figuriamoci  dunque se la può recepire il Codice della Strada!
Poi c’è ancora una cosuccia non da poco: quella specie di bonus dei 30 giorni su cui pare vertere la ratio legis. Come contano, le signorie loro illustrissime, d’identificarne le date certe?
Spiego: “A” guida l’auto del proprietario “B” da sempre. Prosegue a farlo anche sull’auto trascritta in capo a B dopo il 3 novembre 2014.  Verso Natale (data a caso) lo ferma la stradale: “patente e libretto”. Le identità non coincidono. dichiara a verbale d’averla presa in consegna da B tot  (che ci frega? Basta che non siano 30!) giorni prima e che domani gliela restituisce. Questo tipo di performance può, così, tornare valida per semprea rotazione, a meno che A non venga fermato ogni giorno e, ogni giorno (almeno fino alla concorrenza dei 30) non venga “schedato” in apposito database. Insomma A dovrebbe essere monitorato come si fa con un ecoDoppler?!
Più che  “patente e libretto” con questa legge suonerebbe meglio: “libretto patente”.
29 ottobre 2014

Fra gli innumerevoli articoli usciti su tutti i giornali sull'argomento ho scelto questo perché pungente e divertente come l'argomento richiede.
Siamo all'ennesima "pensata scema" di burocrati con il cervello fuso a cui Matteo Renzi aveva detto di voler fare una guerra totale.
Allora falla la guerra Matteo!
Hanno scritto una legge che è un volume e solo di dispositivi di attuazione hanno scritto altre 50 pagine! Più almeno due circolari esplicative che confondono le idee!
Menti non certo stupide si affannano a spiegare al volgo quello che deve fare o non fare su giornali e televisione.
Vado sull'argomento che tocca un po' tutte le famiglie: auto intestate ad un familiare ma guidate abitualmente da un altro componente della famiglia, spesso scambievolmente secondo il bisogno. Tutto risolto "purché convivente". Tanti coniugi hanno residenze diverse sui documenti, per ragioni di lavoro o per la seconda casa... Come la mettiamo? E i figli sposati a cui era intestata l'auto ma ora vivono altrove e l'auto è rimasta agli anziani genitori?
Tutto risolto (sembra) perché non c'è retroattività!!
Meno male! Molte famiglie tirano un sospiro di sollievo. Vuol dire che se la situazione è preesistente alla data di domani 3 novembre 2014 si può continuare a guidare l'auto di famiglia senza fare le file alla motorizzazione civile per far scrivere il proprio nome sul libretto di circolazione dove risulta proprietario il figlio, o il padre o altro familiare NON convivente! 
Ma vi rendete conto di come siamo ridotti?
Renzi falla questa guerra alla burocrazia: non annunciarla e basta!!!
Se poi il motivo è l'evasione fiscale richiamata anche nell'articolo sopra riportato, non è questo il modo di stanarla, cioè rompendo le balle ai poveri cristi! 
Per le auto di lusso intestate alle società, lo ripeto perché l'ho già scritto: vanno fatte le pulci alle società che risultano proprietarie... chi ne possiede le quote, chi usa abitualmente quelle auto, a quale scopo ecc. ecc., la Guardia di Finanza lavori su questo e su altro...
Non si risolve chiedendo patente e libretto a chi guida le utilitarie... per favore!!  

Fatti incomprensibili

Da: Il Giornale.it

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