Da: La Stampa, 26 novembre 2014, LUIGI GRASSIA
Più del 25% non paga il canone Rai, il governo cerca un modo per stanarli
Dubbi su pc, tablet, smartphone e seconde case
Che cos’è il canone Rai?
In origine (quando la Rai era l’unica televisione italiana) il canone veniva presentato come l’abbonamento da pagare per ricevere i programmi della tv di Stato. In realtà, questa è sempre stata una finzione giuridica. Quando sono comparse le televisioni private, sono stati inventati dei dispositivi per escludere la ricezione dei programmi della Rai, continuando a ricevere tutti gli altri canali. Ma l’escamotage non è stato accettato e lo Stato ha continuato a pretendere il canone, smascherandone così la natura: non si tratta di un abbonamento alla Rai ma di un vero e proprio tributo. Secondo la Corte costituzionale il canone è un’imposta che deve pagare chiunque disponga di un apparecchio idoneo a ricevere programmi televisivi, che siano trasmessi dalla Rai o da altri.
Ma «apparecchi idonei a ricevere programmi tv» sono anche i pc, i tablet gli smartphone eccetera?
Finora no, anche se esisteva un’incertezza legislativa e interpretativa, ma adesso si discute se estendere l’obbligo a tutti gli apparecchi con i quali si può vedere la tv, compresi gli smartphone e così via . Peraltro non si pagherebbe un canone distinto su ognuno di questi apparecchi ma soltanto un canone per persona, a prescindere che l’utente sia dotata di uno o più strumenti idonei alla ricezione del segnale televisivo.
Il sondaggio
Il governo sta pensando di far pagare il canone Rai attraverso la bolletta elettrica, ma sta incontrando problemi tecnici. Voi che soluzione preferite?
4%
Continuare a pagare con gli attuali bollettini
28 vote(s)
26%
Inserirlo nella bolletta e ribassarlo
201 vote(s)
6%
Inserire la tassa nella dichiarazione dei redditi
47 vote(s)
64%
Il canone andrebbe abolito del tutto
485 vote(s)
Quanti italiani pagano davvero il canone Rai?
L’evasione è percentualmente altissima, ma non si hanno cifre precise: la platea delle persone teoricamente obbligate non è facile da circoscrivere, inoltre non è interesse delle autorità far sapere quanto sia estesa l’evasione, perché si teme che sempre più persone siano incoraggiate a non pagare il tributo quanto più si scopre che è facile farla franca. Comunque si ritiene che non paghino il canone dal 25 al 50 per cento delle famiglie tenute a farlo. Le associazioni di consumatori credono che la quota più alta sia la più probabile.
Che ipotesi si fanno per cambiare sistema?
Un’eventualità è richiedere il canone a tutti coloro che ricevono a casa una bolletta elettrica, allegando il mandato di pagamento alla bolletta stessa. Chi rifiutasse di pagare dovrebbe dichiarare di non avere in casa «apparecchi idonei», inoltre sembra (siamo ancora alla fase delle ipotesi) che spetterebbe all’utente l’onere di provare che dice il vero. L’Autorità dell’energia, che veglia sulle bollette della luce e del gas, ha fatto sapere che questo meccanismo sarebbe probabilmente illegale e anche difficilissimo da gestire; le compagnie elettriche dovrebbero assumersi oneri tec nici e legali molto complessi non a vantaggio di se stesse ma della Rai. Perciò si è fatta strada l’idea di far pagare il canone con la dichiarazione dei redditi.
Far pagare il canone con l’Irpef sarebbe facile?
Se non altro avrebbe una sua logica, vista la natura tributaria del canone; ma anche in questa ipotesi le difficoltà non mancherebbero. E i problemi si moltiplicherebbero se si cercasse anche di incrociare i dati del reddito per legare il canone all’Irpef, come qualcuno ha ipotizzato.
Quanto verrebbe a costare il nuovo canone?
Il governo dice che rendendo impossibile l’evasione si recupererebbero centinaia di milioni di euro che però non verrebbero girati alla Rai: invece li si userebbe per alleviare il carico di chi già pagava il canone. L’importo potrebbe così dimezzarsi a 60-65 euro. Sarebbero escluse dall’obbligo le case sfitte, ma al momento neanche su questo ci sono certezze. Fra l’altro i tecnici prospettano ulteriori complicazioni sulle terze e quarte case, e un altro ginepraio se ai poveri con agevolazioni in bolletta si volesse far pagare un canone ridotto.
I soldi del canone a chi vanno?
L’imposta chiamata canone finisce nelle casse della Rai, che in cambio è obbligata a svolgere un servizio pubblico, cioè a fornire alla collettività anche dei programmi televisivi che non le converrebbe produrre in base a un puro calcolo economico. Però la Rai può cercare risorse anche sul mercato pubblicitario, e lo fa.
Un grande giornale come La Stampa dice chiaramente quello che ho scritto tante volte su questo piccolo blog.
Perché la stampa in genere invece scrive spesso, troppo spesso, cose non chiare in modo che tanta gente abbia confusione in testa?
E' una tecnica che vale per tutto: fare finta informazione per obnubilare il giudizio.
Beppe Grillo che tanto l'ha con i giornalisti, su questo tema ha fatto confusione anche lui, incitando la gente a non pagare più "il canone". Le imposte purtroppo invece non puoi non pagarle e questo Grillo non lo diceva. E il falso canone, come ribadisce l'articolo de La Stampa, è invece un tributo. Dunque bisogna pagarlo a meno che... non accetti di farti sigillare il televisore dalla G.d.F..
Ma l'evoluzione della tecnologia ha reso folle e penso anche incostituzionale questa possibilità che lo Stato vuole arrogarsi.
Come ho più volte scritto nei post dedicati a questo argomento lo Stato non può sigillarmi un televisore che ho diritto di usare anche per gli altri usi che tale elettrodomestico consente: con i dovuti supporti infatti posso vederci i DVD, le cassette VHS..., ad esempio io ho anche il lettore per cassette video8.. Può lo Stato impedirmi di vedere le cassette degli eventi della mia famiglia se decido di non usarlo più per vedere la RAI? Può impedirmi di vedere SKY o MEDIASET o La7?
Il problema poi che anche senza televisore si può vedere la RAI con altri apparecchi come quelli elencati nel titolo dell'articolo de La Stampa fa sì che tutto il sistema di "difesa" del cosiddetto Servizio Pubblico faccia acqua sul tema della libertà del cittadino.
Già ieri sera dopo le h. 23:00 circa l'ANSA dava la notizia di un ripensamento del Premier, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, sulla questione annunciata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico.
Mi fa piacere che Matteo Renzi sappia correggere là dove si esagera.
Ho risposto al sondaggio di La Stampa e sono nel 4%, percentuale minima, che fra i vari mali preferisce lo statu quo.
Colpisce che la maggioranza non lo vorrebbe pagare affatto.
Figuriamoci se glielo mettessero in bolletta della luce!!
Credo che la soluzione migliore sarebbe la decodifica ed ognuno che vuole la RAI paga attraverso la tesserina.
Meglio! Metterei un codice in più ad trasmissione televisiva! Così avrebbero incorporato anche il sondaggio Auditel: due piccioni con una fava!!
Personalmente vedrei solo "Chi l'ha visto", schifando "le scatole" di Endemol ad esempio.
Fino all'aprile del 2012 - lo confermano fra gli altri il Corriere della Sera [1], La Repubblica [2], Il Sole 24 ORE [3] - Mediaset controllava poco più del 33% di Endemol (l'11% direttamente, il resto attraverso controllata spagnola tramite scatole cinesi). Un comunicato dell'ottobre del 2013, diffuso dalla stessa società, ha ribadito il cambiamento dell'assetto societario avvenuto oltre un anno e mezzo fa. [4]
Perché la stampa in genere invece scrive spesso, troppo spesso, cose non chiare in modo che tanta gente abbia confusione in testa?
E' una tecnica che vale per tutto: fare finta informazione per obnubilare il giudizio.
Beppe Grillo che tanto l'ha con i giornalisti, su questo tema ha fatto confusione anche lui, incitando la gente a non pagare più "il canone". Le imposte purtroppo invece non puoi non pagarle e questo Grillo non lo diceva. E il falso canone, come ribadisce l'articolo de La Stampa, è invece un tributo. Dunque bisogna pagarlo a meno che... non accetti di farti sigillare il televisore dalla G.d.F..
Ma l'evoluzione della tecnologia ha reso folle e penso anche incostituzionale questa possibilità che lo Stato vuole arrogarsi.
Come ho più volte scritto nei post dedicati a questo argomento lo Stato non può sigillarmi un televisore che ho diritto di usare anche per gli altri usi che tale elettrodomestico consente: con i dovuti supporti infatti posso vederci i DVD, le cassette VHS..., ad esempio io ho anche il lettore per cassette video8.. Può lo Stato impedirmi di vedere le cassette degli eventi della mia famiglia se decido di non usarlo più per vedere la RAI? Può impedirmi di vedere SKY o MEDIASET o La7?
Il problema poi che anche senza televisore si può vedere la RAI con altri apparecchi come quelli elencati nel titolo dell'articolo de La Stampa fa sì che tutto il sistema di "difesa" del cosiddetto Servizio Pubblico faccia acqua sul tema della libertà del cittadino.
Già ieri sera dopo le h. 23:00 circa l'ANSA dava la notizia di un ripensamento del Premier, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, sulla questione annunciata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico.
Mi fa piacere che Matteo Renzi sappia correggere là dove si esagera.
Ho risposto al sondaggio di La Stampa e sono nel 4%, percentuale minima, che fra i vari mali preferisce lo statu quo.
Colpisce che la maggioranza non lo vorrebbe pagare affatto.
Figuriamoci se glielo mettessero in bolletta della luce!!
Credo che la soluzione migliore sarebbe la decodifica ed ognuno che vuole la RAI paga attraverso la tesserina.
Meglio! Metterei un codice in più ad trasmissione televisiva! Così avrebbero incorporato anche il sondaggio Auditel: due piccioni con una fava!!
Personalmente vedrei solo "Chi l'ha visto", schifando "le scatole" di Endemol ad esempio.
Fino all'aprile del 2012 - lo confermano fra gli altri il Corriere della Sera [1], La Repubblica [2], Il Sole 24 ORE [3] - Mediaset controllava poco più del 33% di Endemol (l'11% direttamente, il resto attraverso controllata spagnola tramite scatole cinesi). Un comunicato dell'ottobre del 2013, diffuso dalla stessa società, ha ribadito il cambiamento dell'assetto societario avvenuto oltre un anno e mezzo fa. [4]