Il 'guercio' Massimo Carminati: una vita tra neofascismo e Banda della Magliana
di DANIELE MASTROGIACOMO....omissis...Solo nel 1998, dopo una grande operazione della polizia, grazie alle rivelazioni di numerosi pentiti dalle Magliana, Carminati fu condannato in secondo grado a 10 anni di reclusione. Del "guercio" non si è più sentito parlare. L'ex militante dei Nar, affiliato a pieno titolo nella banda più aggressiva e pericolosa della Capitale, emigra all'estero. Probabilmente in Giappone, terra di rifugio per molti terroristi neri latitanti. Poi, con la stessa discrezione e cautela di sempre, rientra nella Città Eterna e inizia a tessere le vecchie amicizie. Grazie anche alla conquista del Comune di Roma da parte della destra di Gianni Alemanno al quale la destra omicida di un tempo presenta il conto. Chiede favori e li ottiene. Con incarichi, prebende, assunzioni. Il nuovo sindaco si circonda dei personaggi che aveva conosciuto e di cui si era sempre circondato. Gli ideali sono gli stessi ma i tempi sono cambiati. Basta pistole, attentati, pistole e agguati. Ora girano tutti in doppio petto: è il momento degli affari. Miliardi da incassare subito e in modo facile.
La gente come me, la gente normale, ogni volta che legge la lunga lista di reati di qualche criminale che, per motivi diversi, rimbalza di nuovo sulle cronache, si pone sempre la stessa domanda: "Ma questo come mai non stava in galera?"Guardate che non è quesito di poco conto. Ho faticato a trovare un articolo che desse spiegazione di questo inspiegabile fatto. Tutti scrivono delle gesta criminali di costui, delle opere a lui dedicate, dei reati innumerevoli commessi e del fatto che è uscito indenne dai processi. Nessuno che dica la vera notizia: quanti anni di carcere si è mai fatti, se se li è fatti.Fiumi di parole inutili. Un giornalismo che celebra invece di dire: ha fatto questo e l'ha sfangata per insufficienza di prove, e questa sarebbe già una notizia, oppure ha fatto quest'altro ma è andato prescritto, oppure hanno archiviato perché c'erano solo indizi. Quest'ultima notizia in vero c'è e riguarda i processi di terrorismo nero, in cui Clementina Forleo archiviò proprio perché per lei c'erano solo indizi. Tanta fatica dei Carabinieri, dei vari corpi della Polizia di Stato e poi basta un magistrato...Ma, infine, nell'articolo che riporto sopra, in mezzo al solito elenco delle gesta, appare uno spiraglio di notizia: la condanna del 1998 a 10 anni a quanto pare non l'avrebbe mai scontata in carcere, perché è fuggito all'estero per poi tornare alla chetichella e vivere a Roma tranquillamente senza essere arrestato perché latitante.Misteri d'Italia. Pochi giorni fa la gente normale ha letto che un tizio, che pochi anni fa aveva commesso una rapina a mano armata, se ne stava tranquillamente a scaricare la spesa dall'auto sotto un condominio borghese di Roma, quando qualcuno gli ha sparato. E' morto per mano di qualcuno che l'ha fatto in modo perfetto, tanto da sparire indisturbato. Così la gente normale, sentendo che poco tempo prima aveva commesso un reato gravissimo, si è chiesta smarrita: "Ma questo come mai non stava in galera?"
La gente come me, la gente normale, ogni volta che legge la lunga lista di reati di qualche criminale che, per motivi diversi, rimbalza di nuovo sulle cronache, si pone sempre la stessa domanda: "Ma questo come mai non stava in galera?"Guardate che non è quesito di poco conto. Ho faticato a trovare un articolo che desse spiegazione di questo inspiegabile fatto. Tutti scrivono delle gesta criminali di costui, delle opere a lui dedicate, dei reati innumerevoli commessi e del fatto che è uscito indenne dai processi. Nessuno che dica la vera notizia: quanti anni di carcere si è mai fatti, se se li è fatti.Fiumi di parole inutili. Un giornalismo che celebra invece di dire: ha fatto questo e l'ha sfangata per insufficienza di prove, e questa sarebbe già una notizia, oppure ha fatto quest'altro ma è andato prescritto, oppure hanno archiviato perché c'erano solo indizi. Quest'ultima notizia in vero c'è e riguarda i processi di terrorismo nero, in cui Clementina Forleo archiviò proprio perché per lei c'erano solo indizi. Tanta fatica dei Carabinieri, dei vari corpi della Polizia di Stato e poi basta un magistrato...Ma, infine, nell'articolo che riporto sopra, in mezzo al solito elenco delle gesta, appare uno spiraglio di notizia: la condanna del 1998 a 10 anni a quanto pare non l'avrebbe mai scontata in carcere, perché è fuggito all'estero per poi tornare alla chetichella e vivere a Roma tranquillamente senza essere arrestato perché latitante.Misteri d'Italia. Pochi giorni fa la gente normale ha letto che un tizio, che pochi anni fa aveva commesso una rapina a mano armata, se ne stava tranquillamente a scaricare la spesa dall'auto sotto un condominio borghese di Roma, quando qualcuno gli ha sparato. E' morto per mano di qualcuno che l'ha fatto in modo perfetto, tanto da sparire indisturbato. Così la gente normale, sentendo che poco tempo prima aveva commesso un reato gravissimo, si è chiesta smarrita: "Ma questo come mai non stava in galera?"