Varese, parla il vicino che ha ucciso gli anziani coniugi: "Non capisco perché l'ho fatto"
Alessandro Lorena, il 28enne arrestato per l'omicidio dei coniugi di Venegono Inferiore è stato interrogato dal gip di Varese per la convalida del fermo. L'uomo ha detto di non sapersi dare ancora una spiegazione di ciò che ha fatto. Il giudice si è riservato la decisione
"Non riesco ancora a darmi una spiegazione, non capisco perché li ho uccisi". E' una delle frasi pronunciate da Alessandro Lorena, il 28enne fermato mercoledì 28 gennaio 2015 dai carabinieri per l'omicidio dei due anziani coniugi Martino Ferro e Graziella Campiello a Venegono Inferiore (Varese), durante l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip di Varese Stefano Sala. L'uomo, difeso dall'avvocato Paola Vigo, accusato di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, è stato ascoltato nel carcere dei Miogni di Varese. Al termine dell'interrogatorio, il gip si è riservato sulla convalida del fermo. Lorena, figlio di vicini di casa delle vittime, avrebbe ucciso i due coniugi nella loro villetta durante un tentativo di rapina, portando via 100 euro che ha trovato nella casa.
L'uomo conosceva bene la coppia, che lo aveva visto crescere e "si fidava ciecamente di lui". Per questo motivo gli è stata aperta la porta senza avere nessun sospetto. Per questo la donna gli ha preparato un caffé senza sospettare che poco prima l'uomo aveva ucciso il marito con una mazzetta da muratore. E non sospettava neppure che subito dopo, Lorena all'improvviso si sarebbe scagliato anche contro di lei, l'avrebbe sorpresa alle spalle e l'avrebbe strangolata con un filo elettrico strappato da una lampada che si trovava in casa.
Questa almeno è la ricostruzione che gli investigatori fanno del duplice delitto, mentre sul possibile movente non è stata scritta ancora una parola chiara. Gli investigatori hanno ricostruito che negli ultimi tempi, l'uomo aveva problemi economici pressanti, tanto che aveva difficoltà a pagare gli alimenti alla ex moglie, con cui aveva avuto un bambino. Anche per questo avrebbe deciso di tentare una rapina nella casa dei due coniugi.
L'uomo conosceva bene la coppia, che lo aveva visto crescere e "si fidava ciecamente di lui". Per questo motivo gli è stata aperta la porta senza avere nessun sospetto. Per questo la donna gli ha preparato un caffé senza sospettare che poco prima l'uomo aveva ucciso il marito con una mazzetta da muratore. E non sospettava neppure che subito dopo, Lorena all'improvviso si sarebbe scagliato anche contro di lei, l'avrebbe sorpresa alle spalle e l'avrebbe strangolata con un filo elettrico strappato da una lampada che si trovava in casa.
Questa almeno è la ricostruzione che gli investigatori fanno del duplice delitto, mentre sul possibile movente non è stata scritta ancora una parola chiara. Gli investigatori hanno ricostruito che negli ultimi tempi, l'uomo aveva problemi economici pressanti, tanto che aveva difficoltà a pagare gli alimenti alla ex moglie, con cui aveva avuto un bambino. Anche per questo avrebbe deciso di tentare una rapina nella casa dei due coniugi.
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