Da: Bergamonews il Video
Da: Il Messaggero l'articolo
Formigoni perde il volo, sfuriata e minacce in aeroporto
di Simone Pierini
Roberto Formigoni fuori di sé in aeroporto per aver perso il volo. L'ex governatore della Lombardia perde la pazienza e al telefono si infuria scaraventando insulti all'altro capo della cornetta.
«Figli di pu….a», «Banda di co….i», «Teste di ca..o». Urla Formigoni che poi minaccia l'interlocutore: "Vi denuncerò". Una volta terminata la conversazione sfoga la sua rabbia scagliando in terra il telefono del gate. La scena è stata ripresa con un cellulare da un passante che ha pubblicato il filmato su Facebook.
Il motivo scatenante la rabbia è la perdita del volo. Secondo l'autore del video «ci sono dei voli in ritardo. Un gruppone è arrivato e li hanno imbarcati tutti. Dopo un bel pezzo è arrivato lui, solo lui, il solo rimasto a terra». E lo difende, almeno fino alla sfuriata. «Non aveva torto - scrive - almeno fino a quando non ha dato in escandescenza».
Il motivo scatenante la rabbia è la perdita del volo. Secondo l'autore del video «ci sono dei voli in ritardo. Un gruppone è arrivato e li hanno imbarcati tutti. Dopo un bel pezzo è arrivato lui, solo lui, il solo rimasto a terra». E lo difende, almeno fino alla sfuriata. «Non aveva torto - scrive - almeno fino a quando non ha dato in escandescenza».
«La compagnia italo-araba ha dato ieri sera sfoggio di inefficienza, incompetenza e incapacità». È il commento del senatore Roberto Formigoni sull'odissea vissuta tra i varchi dell'aeroporto di Fiumicino. «Ero arrivato in anticipo al varco di imbarco indicato che è poi stato cambiato quattro volte - racconta - e alla fine, dopo avere percorso chilometri di corridoi in aeroporto, insieme con altri tre passeggeri, sono stato costretto a restare a Roma un'altra notte». Formigoni ribadisce, come già aveva detto ieri sera in aeroporto, di non avere nulla contro i dipendenti: «non ce l'ho con voi, ho detto ieri sera - sottolinea il senatore - che dovete rispettare delle disposizioni ma con la Compagnia». L'ex governatore della Lombardia spiega di essere giunto «al varco B02, indicato sulla carta d'imbarco, alle 21.25, quindi in anticipo rispetto al termine richiesto per il volo delle 22, ma di esser stato indirizzato ad un altro varco, il B11, dove invece stavano imbarcando un altro volo, quelle delle 21, che era in ritardo. Dopo aver provato ad essere imbarcato su quell'aereo ('mi hanno detto prima sì e poi nò), Formigoni è stato mandato al varco B6. «Da lì, insieme con altri due passeggeri, sono stato mandato al B27 dove ho trovato il volo chiuso e l'ultimo bus dei passeggeri che stava per partire. I dipendenti, ma non è colpa loro, non hanno voluto sentire ragioni e io, con gli altri, siamo stati costretti a tornare a Roma, prendere un albergo e ripartire stamani. Ciliegina sulla torta: il volo delle 8 di stamane è partito alle 9...».
Il Senatore Formigoni, cattolico di Comunione e Liberazione, ha rotto un telefono pagato anche con le mie tasse e dunque lo deve ripagare. Tanto con la politica, che consente prebende ricche come nessun'altra carica equivalente in Europa, è così ricco che sarà per lui una spesa minima...
Per il resto si vede che è cattolicissimo dal comportamento tenuto: umile, niente parolacce...
Egli non sa che quello che è avvenuto a lui è pane quotidiano per noi "Terzo Stato"!
Fra i diecimila aneddoti che potrei raccontare io, una qualsiasi del "Terzo Stato", ne scelgo uno molto attinente:
nave per la Sardegna, Porto di Civitavecchia, ogni anno, dal 1987, parte sempre con un poco di ritardo "per aspettare qualche ritardatario", ma davanti al portellone aperto e con la nostra auto quasi imbarcata siamo in attesa dell'auto di nostra figlia con due bambini che ha sbagliato l'uscita dell'Autostrada, spostata in avanti per non far attraversare la città alle auto che si recano all'imbarco, preghiamo di attendere qualche minuto, sta arrivando, spieghiamo... Alle 8:30 in punto il Comandante dà ordine di tirare su il portellone e noi dobbiamo fare retromarcia. I marinai sono dispiaciuti e non possono dire che il Comandante è uno stronzo, non lo diciamo neppure noi quando mia figlia arriva un attimo dopo, in tempo per vedere il portellone che si sta chiudendo e i bambini si mettono a piangere.
Quante volte dal 1987 ad oggi abbiamo atteso anche mezz'ora ed oltre, già imbarcati, per aspettare non si sa cosa prima della partenza: oltre 20 anni di esperienza di partenze per quella bella terra.. Una volta che mia figlia ha tardato meno di 5 minuti la nave è partita in perfetto orario.
Io non sono un Senatore della Repubblica e dunque non abbiamo i soldi di un Formigoni: abbiamo pagato una grossa differenza per poterci imbarcare su una nave che partiva alle h. 10:00 ed era più lenta. Non sappiamo perché costava di più: abbiamo pagato e basta, passeggiando per il porto in attesa e cercando di consolare i nostri nipotini in lacrime.
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