NOTIZIA DEL 2013 - di Alessandro Fulloni
Giulia Innocenzi k.o. all’esame da giornalista
Ironie e sfottò. E lei: «Mi fanno pena, poracci»
La cronista di «Servizio pubblico» non passa la prova scritta. Il web s’infiamma con le prese in giro. Ma c’è molta solidarietà
Lo sfogo è quello di Giulia Innocenzi, 29 anni, riminese, giornalista di «Servizio Pubblico» e volto noto della trasmissione anche per le polemiche in diretta con direttori come Augusto Minzolini e Maurizio Belpietro. Il 15 ottobre Innocenzi non ha passato lo scritto dell’esame di Stato per l’iscrizione all’albo de i giornalisti professionisti. Prova severissima che una certa ansia la mette, figurarsi, anche alle firme eccellenti tra le quali si conteggiano,anche in tempi recenti, bocciature non pronosticabili.
Prendo lo spunto da questa notizia (vecchia) per alcune considerazioni e riflessioni.
Primo: per la mia esperienza non mi risulta quello che scrive il giornalista che firma l'articolo: Prova severissima che una certa ansia la mette... Intende l'esame per l'iscrizione all'Albo.
Quando scrivevo su una rivista sponsorizzata da un Consigliere Regionale Lazio, allora di IdV, c'era nella Redazione un ragazzetto di belle speranze, scarsa cultura ed intelligenza, ma grandissima ambizione, che dette l'esame: lo passò. Ricordo che prima di tale impresa si informava da altri, più esperti, durante le riunioni periodiche della Redazione su questo esame. All'epoca parlavano anche di quiz... E comunque se l'ha passato quel ragazzetto che molto sperava nella politica (ed aveva ragione, visto che molti politici di lungo mestiere, ma senza un vero mestiere, hanno passato tale esame presentando le fatture a loro pagate dai giornali di partito dove scrivevano articoli "politici") penso che lo possa passare chiunque.
Stupisce, solo me che voglio stupirmi sempre delle cose non logiche, che la ragazzetta che accompagna il tribuno Santoro nelle sue trasmissioni "giornalistiche", ultima in ordine di tempo di una lunga serie di biondine che gli hanno fatto da spalla nelle sue trasmissioni, non fosse iscritta all'Albo. Non si ha notizia se abbia ritentato e sia riuscita, ma di sicuro scrive anche su importanti quotidiani.
Pare che abbia dichiarato che lei, come Beppe Grillo, è contraria all'Ordine dei Giornalisti.
In linea di massima dovrebbe essere giusto, se non che un Ordine dovrebbe servire a garantire almeno una deontologia professionale che qualora non rispettata dovrebbe portare ad un richiamo o ad una sanzione. Insomma una garanzia di serietà. Oltre a questo l'Ordine non serve ad altro.
Quando scrivevo in quella rivista di cui sopra, qualcuno mi propose di fare l'esame e dunque di diventare "professionista". Ma a me non interessava e non lo feci. Scrivo libri e tengo questo blog e mi basta. La cosa più bella in assoluto è la Libertà di Pensiero e di Espressione. Quanto alla deontologia, come persona e come blogger, cerco di scrivere con onestà nel rispetto di tutti, senza partigianerie ed eccessi, dunque la rispetto comunque, anche nel mio stesso interesse.
Mi fa tristezza vedere come i giornalisti professionisti, nonostante i proclami di "assoluta libertà", siano invece sempre piegati alla tesi di chi li paga.
Nel mio piccolo mi vidi bocciare un articolo su un'iniziativa del cantante Claudio Baglioni, che poi pubblicai qui, sul mio blog:
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