Agricoltura: Zingaretti, quella sociale sfida per cambiare Lazio
(AGI) - Roma, 27 mag. - "Mentre le istituzioni erano distratte, nel Lazio dal 2011 ad oggi siamo passati da 36 a 130 realta', che quindi si sono quadruplicate e che nei territori hanno cercato, spesso da sole, una via possibile che favorisce sviluppo e garantisce solidarieta' e forza sociale e ha costruito legami ed economia. Ecco perche' vogliamo voltare pagina nel Lazio e perche' il Psr e' uno di quei pilastri che non vogliamo fare vivere nel cassetto, ed e' parte della strategia europea". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, partecipando all'incontro 'Multifunzionalita' e agricoltura sociale nella programmazione di sviluppo rurale', che si e' svolto alla Citta' dell'Altra Economia, a Roma. Hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore regionale all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci e Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e Sport.
"E' molto importante - ha proseguito Zingaretti - che questo appuntamento, come quelli che si stanno tenendo nelle altre province in occasione del lancio del nuovo Psr, non venga vissuto come un fatto isolato, ma come parte fondante di una strategia che punta a costruire un nuovo modello di sviluppo del Lazio. Qui vogliamo collocare la sfida dell'agricoltura sociale ed e' importante farlo insieme" "Parte fondamentale di questa strategia di recupero di una visione della nostra regione, vede nel paesaggio e nella bellezza uno dei pilastri del sistema produttivo - ha concluso - e passa anche per la costruzione di un'economia del territorio, che il paesaggio lo tutela, lo coltiva e lo rende attore della questione sociale.
Noi ci scommettiamo molto".(AGI) Rmt/Bru
Notizia interessante, che si lega al mio post precedente.
Bene! Ma che non restino solo "chiacchiere e convegni bla-bla-bla", perché gli Agricoltori buttano il sangue ogni giorno.
La Regione Lazio è sempre senza soldi quando si tratta dell'Agro Pontino: non riesce neppure a curare la fasce frangivento di sua specifica proprietà!
Guai a provare a metterci mano da parte dei privati! Si rischiano multe salatissime!
Non si devono permettere! Debbono lasciare che l'erba diventi alta oltre un metro (rischio incendi nella stagione secca, rischio incidenti stradali per copertura della visibilità); debbono accettare che grossi rami cadano dentro le proprietà private e su strada con altissimo rischio di morte per chi avesse la ventura di essere schiacciato!
Vigili del Fuoco di Latina debbono intervenire e stendono verbali ma la Regione non si muove, eppure esistono testimonianze anche fotografiche di enormi rami che hanno distrutto anche muri di recinzioni private... Aspettano il morto perché il Servizio del Verde di cui, pare, sia responsabile un certo Ing. Primavera, non ha soldi.
Come possono le chiacchiere diventare fatti?
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