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martedì 30 giugno 2015
Roma periferica
lunedì 29 giugno 2015
Banalizzazione della morte
L'Uomo uccide. Il mito di Caino è sempre vivo e presente.
Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche chi non era Caino dentro di sé, ma Abele, è stato costretto ad uccidere per non essere ucciso, restandone segnato per sempre: le due Grandi Guerre ne sono stata la causa.
Essendo nata in Italia nel 1946 ho potuto godere di un momento storico in cui il Paese voleva solo la pace. Ma dopo poco più di 20 anni c'era già chi pensava di risolvere le ingiustizie sociali sparando: si pensi alle varie organizzazioni che, ritenendosi rivoluzionarie, sparavano ai servitori dell'ordine, ai magistrati, ai professori universitari, ai giornalisti... insomma anche ad uomini inermi e disarmati, a tradimento.
Cosa c'è di più vile che sparare su un uomo disarmato tendendogli un agguato che non si aspetta mentre cammina tranquillamente per le strade del suo Paese?
Oggi una devianza nel mondo dell'islam genera mostri che, apparentemente normali, trovano "normale" sparare a freddo su persone inermi, intente a svolgere le più pacifiche attività..
Si figurano un Allah che vuole il sangue, la morte della gente che non vive secondo i precetti che loro si sono dati in nome di Allah.
La morte, certezza finale per tutti noi, viene comminata da un folle che decide, che si erge a Dio: può essere l'ingegnere mancato sconvolto dalla morte per disgrazia di un fratello colpito da un fulmine, che trova sfogo alla sua depressione nel terrorismo islamista, può essere un giovane tedesco che sa guidare macchine complesse come un aereo di linea ma che comunque è Caino, un Caino come tanti che decide della vita altrui.
Noi, gente normale nel vero senso della parola, che cerca di vivere senza nuocere agli altri, siamo sconvolti.
Vorremmo, là dove si può, là dove la società civile non è disgregata, avere giustizia. Ma, quando Caino colpisce, non sempre ci si riesce.
Ed allora assistiamo ad una banalizzazione della Morte: diffusa sui mezzi d'informazione prende la forma della Banalità!
Lo vediamo nelle sentenze assurde, lo leggiamo in certi commenti sotto gli articoli dei giornali on line, oppure sul WEB in generale.
E' una devianza orribile del pensare comune, soprattutto in chi deve amministrare la Giustizia che tende ad essere cauto nella pena, uccidendo chi la vittima amava una seconda volta.
Innumerevoli purtroppo sono i casi ormai.
Due giovani, due fratelli, trascorrono insieme una serata di svago, già il fatto di stare insieme invece che in comitive diverse dice che sono due ragazzi che sono cresciuti in una famiglia che ha insegnato loro ad amarsi, a condividere dunque anche lo svago. Sono le due di notte, non tanto tardi per gli usi comuni nella nostra Società, e scelgono di fermarsi un poco al Gianicolo prima di rientrare a casa. Siamo a Roma e il Gianicolo è uno dei luoghi più belli da cui si può ammirare un panorama superbo della città illuminata: si vedono i monumenti, le cupole, e si apprezza il fresco degli alberi e delle siepi del Gianicolo. Fa caldo, uno scende dall'auto lasciando l'autoradio accesa, la tiene un poco alta per sentirla anche da fuori mentre prende il fresco e ammira il panorama. Al Gianicolo non ci sono palazzi, abitazioni, solo costruzioni lontane dalla strada e immerse nel verde. Dunque non si può disturbare la quiete di nessuno. Siamo in una città che è la mia città e che io conosco bene: ormai chi abita nei quartieri, del centro o in periferia non fa differenza, ai piani bassi d'estate non può tenere le finestre aperte, perché "bori" di ogni tipo ritengono loro diritto tenere "a palla" le loro autoradio sotto le vostre finestre.
Questo giovane non poteva sapere che il Gianicolo veniva usato come "campeggio" dalla roulotte, generosamente elargita dalla Comunità caritatevole di S. Egidio, abitata da un indiano pregiudicato, il quale disturbato dalla musica è uscito e ha infilato un lungo cacciavite nella pancia del giovane sotto gli occhi orripilati del fratello.
Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche chi non era Caino dentro di sé, ma Abele, è stato costretto ad uccidere per non essere ucciso, restandone segnato per sempre: le due Grandi Guerre ne sono stata la causa.
Essendo nata in Italia nel 1946 ho potuto godere di un momento storico in cui il Paese voleva solo la pace. Ma dopo poco più di 20 anni c'era già chi pensava di risolvere le ingiustizie sociali sparando: si pensi alle varie organizzazioni che, ritenendosi rivoluzionarie, sparavano ai servitori dell'ordine, ai magistrati, ai professori universitari, ai giornalisti... insomma anche ad uomini inermi e disarmati, a tradimento.
Cosa c'è di più vile che sparare su un uomo disarmato tendendogli un agguato che non si aspetta mentre cammina tranquillamente per le strade del suo Paese?
Oggi una devianza nel mondo dell'islam genera mostri che, apparentemente normali, trovano "normale" sparare a freddo su persone inermi, intente a svolgere le più pacifiche attività..
Si figurano un Allah che vuole il sangue, la morte della gente che non vive secondo i precetti che loro si sono dati in nome di Allah.
La morte, certezza finale per tutti noi, viene comminata da un folle che decide, che si erge a Dio: può essere l'ingegnere mancato sconvolto dalla morte per disgrazia di un fratello colpito da un fulmine, che trova sfogo alla sua depressione nel terrorismo islamista, può essere un giovane tedesco che sa guidare macchine complesse come un aereo di linea ma che comunque è Caino, un Caino come tanti che decide della vita altrui.
Noi, gente normale nel vero senso della parola, che cerca di vivere senza nuocere agli altri, siamo sconvolti.
Vorremmo, là dove si può, là dove la società civile non è disgregata, avere giustizia. Ma, quando Caino colpisce, non sempre ci si riesce.
Ed allora assistiamo ad una banalizzazione della Morte: diffusa sui mezzi d'informazione prende la forma della Banalità!
Lo vediamo nelle sentenze assurde, lo leggiamo in certi commenti sotto gli articoli dei giornali on line, oppure sul WEB in generale.
E' una devianza orribile del pensare comune, soprattutto in chi deve amministrare la Giustizia che tende ad essere cauto nella pena, uccidendo chi la vittima amava una seconda volta.
Innumerevoli purtroppo sono i casi ormai.
Due giovani, due fratelli, trascorrono insieme una serata di svago, già il fatto di stare insieme invece che in comitive diverse dice che sono due ragazzi che sono cresciuti in una famiglia che ha insegnato loro ad amarsi, a condividere dunque anche lo svago. Sono le due di notte, non tanto tardi per gli usi comuni nella nostra Società, e scelgono di fermarsi un poco al Gianicolo prima di rientrare a casa. Siamo a Roma e il Gianicolo è uno dei luoghi più belli da cui si può ammirare un panorama superbo della città illuminata: si vedono i monumenti, le cupole, e si apprezza il fresco degli alberi e delle siepi del Gianicolo. Fa caldo, uno scende dall'auto lasciando l'autoradio accesa, la tiene un poco alta per sentirla anche da fuori mentre prende il fresco e ammira il panorama. Al Gianicolo non ci sono palazzi, abitazioni, solo costruzioni lontane dalla strada e immerse nel verde. Dunque non si può disturbare la quiete di nessuno. Siamo in una città che è la mia città e che io conosco bene: ormai chi abita nei quartieri, del centro o in periferia non fa differenza, ai piani bassi d'estate non può tenere le finestre aperte, perché "bori" di ogni tipo ritengono loro diritto tenere "a palla" le loro autoradio sotto le vostre finestre.
Questo giovane non poteva sapere che il Gianicolo veniva usato come "campeggio" dalla roulotte, generosamente elargita dalla Comunità caritatevole di S. Egidio, abitata da un indiano pregiudicato, il quale disturbato dalla musica è uscito e ha infilato un lungo cacciavite nella pancia del giovane sotto gli occhi orripilati del fratello.
lunedì 28 aprile 2014
Italiani dovete subire e pagare
Ho firmato per la petizione voluta dalla sfortunata ma coraggiosa mamma di questo ragazzo, Carlo, ucciso da un indiano a cui la Comunità di S.Egidio aveva dato una roulotte sistemata al Gianicolo (neanche fosse un campeggio) che, ritenendo di essere disturbato da Carlo e da suo fratello che si erano fermati alle 2 di notte, di ritorno da una serata insieme, proprio lì, ha ficcato un lungo cacciavite nella pancia di questo giovane davanti agli occhi sgomenti e orripilati del fratello.
Ennesima carta senza valore?
Da: SENZABARCODE "Non siamo tutti uguali"
Abusivismo edilizio: Regione Lazio e Procura di Velletri firmano protocollo
giugno 2900:012015 by SenzaBarcode RedazionePrint This Article
Il Presidente Nicola Zingaretti e il Procuratore Francesco Prete siglano un protocollo triennale per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio
Riceviamo e pubblichiamo
Una sinergia con la Procura di Velletri che ci permetterà di colpire fermamente il fenomeno diffuso dell’abusivismo edilizio. Un atto concreto – spiega Zingaretti – grazie al quale porteremo avanti in prima linea la nostra battaglia nel nome della legalità e della tutela del territorio. Non possiamo più tollerare che i nostri paesaggi e il nostro territorio siano rovinati da chi non rispetta la legge e non ha alcun senso civico. Metteremo a disposizione le nostre risorse umane per affiancare il Tribunale di Velletri rendendo in questo modo più celere e efficace l’esecuzione delle sentenze e dei decreti penali di condanna per le demolizioni.
Si tratta di protocollo d’intesa che la Procura della Repubblica Di Velletri ha fortemente voluto – aggiunge il Procuratore Prete – e che è stato raggiunto grazie alla sensibilità istituzionale dimostrata dalla Regione Lazio. Le demolizioni degli immobili abusivi si sono spesso scontrate, nel nostro Paese, con atteggiamenti di resistenza più o meno aperta. Oggi, con questa convenzione, vengono poste le basi per rendere effettiva la risposta giudiziaria, che troppe volte si è fermata alla pronuncia di condanne concretamente inefficaci. Di fronte alle dimensioni del fenomeno dell’abusivismo siamo consapevoli delle difficoltà, ma è giusto fare tutti i tentativi per ripristinare la legalità violata, tutte le volte in cui ciò appare possibile.
Nello specifico con il protocollo le parti si impegnano in una collaborazione per agevolare l’esecuzione delle sentenze e dei decreti penali di condanna che abbiano ordinato la demolizione di manufatti abusivi. Il documento inoltre permetterà allaProcura di Velletri di nominare i dipendenti regionali come consulenti tecnici del Pubblico Ministero. Il dipendente dovrà essere in possesso delle idonee competenze professionali e assegnato seguendo criteri di designazione a rotazione. La consulenza tecnica si dividerà in due fasi: la prima per le verifiche tecniche finalizzate ad accertare l’eseguibilità pratica della demolizione; la seconda fase, ove fosse accertata l’eseguibilità della demolizione, consiste nel calcolo dei volumi da abbattere e nell’individuazione delle imprese tecnicamente idonee.
L’intesa prevede infine che l’amministrazione comunale di riferimento per i lavori dell’eventuale demolizione possa accedere al Fondo regionale di rotazione per le spese connesse alle attività di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio. Con l’anticipazione del Fondo l’amministrazione comunale potrà così liquidare tutte le spese relative all’intervento di demolizione.
Difficile credere che l'ennesima carta (legge, norma o accordo siglato non fa differenza) si traduca in qualcosa di seriamente applicato con regolarità e Giustizia.
Molti anni fa, colpita dal fatto che vedevo intorno a me spuntare case come funghi dopo la pioggia, vedendo l'inanità connivente dell'amministrazione comunale, scrissi al Settore specifico della Regione fidando in un'azione legislativa non inquinata da conoscenze locali: nessuno rispose e nessuno fece niente.
Il territorio continuò ad essere disseminato di grandi e piccoli abusi edilizi con conseguente cementificazione dello stesso a discapito dell'assorbimento, da parte del terreno, delle acque di impluvio, a discapito di chi pagava le tasse mentre le case "fantasma" e quelle proditoriamente ed illegalmente ampliate non pagavano affatto o pagavano e pagano di meno dei reali metri quadrati.
Dato l'inasprimento delle tasse che gravano sulla casa questa illegalità si è tradotta in un vero e proprio furto ai danni dei cittadini corretti.
Dato che, anche dopo gli ultimi condoni edilizi, ormai scaduti, ho continuato a vedere ampliamenti ed abusi sotto gli occhi di tutti, mi permetto di non credere che questo strombazzato pezzo di carta si tradurrà in qualcosa di concreto, quanto nell'ennesima presa in giro nei riguardi di chi paga il giusto per essere in regola.
Ricordo quanto già scritto su questo blog: le foto aeree, che mi dicono fatte, incrociate, tramite un semplice software, con i dati catastali di ciascun immobile danno l'immediata reale situazione dell'eventuale abuso.
Volere è potere.
domenica 28 giugno 2015
Grecia,sintomo di un'Europa malata
Da: Il Secolo XIX
Grecia, domani banche e borsa chiusa
Grecia, domani banche e borsa chiusa
Tsipras: «Colpa di Bce ed Europa»
Padoan: «Hanno fatto tutto da soli»
Atene - Banche chiuse per una settimana, bancomat con il contagocce. Clima di tensione in Grecia dopo la fine dei negoziati con l’Europa.
La rabbia di Tsipras
«I tentativi di cancellare il processo democraticosono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa». L’accusa è del premier greco, Alexis Tsipras, che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che «i depositi dei greci sono al sicuro». «Le recenti decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volontà del popolo greco», aggiunge Tsipras sottolineando che «non ci riusciranno: accadrà l’esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà».
Tsipras accusa di questo la Bce. Ma né l’Eurotower né altri, aggiunge, «fermeranno il processo del referendum». Se i partner dell’Eurozona vogliono, afferma ancora, «possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa». La decisione di respingere la richiesta greca «per una breve estensione del programma», rileva, «è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere». «Anche il pagamento di stipendi e pensioni sarà garantito», ha detto ancora Tsipras, dopo aver assicurato che i conti correnti sono «al sicuro». «Le recenti decisioni di Bce ed Eurogruppo hanno un solo obiettivo: tentare di soffocare la volontà del popolo greco». Lo scrive Alexis Tsipras su Twitter sottolineando che «non ci riusciranno: accadrà l’esatto opposto. Il popolo greco resisterà con ancor più caparbietà. In queste ore critiche, l’unica cosa da temere è la paura stessa».
La Banca centrale greca chiude banche e bancomat
Il Consiglio per la stabilità finanziaria greco ha raccomandato la chiusura delle banche per i prossimi 6 giorni lavorativi. Le banche dovrebbero dunque riaprire martedì 7 luglio, due giorni dopo la celebrazione del referendum sul piano di aiuti del 5 luglio. In ogni caso, da martedì si consiglia ai greci di non ritirare più di 60 euro al giorno dai bancomat. Gli stranieri potranno ritirare quanto concesso dalle proprie banche, precisa la Banca ellenica.
Gli Usa: «Tenete la Grecia nell’euro»
Gli Stati Uniti hanno interesse che il negoziato tra Grecia e creditori giunga a «una soluzione sostenibile» che consenta ad Atene di restare nell’euro. La posizione è stata comunicata dal segretario al Tesoro statunitense, Jack Lew, in una serie di telefonate con il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde, e i ministri delle Finanze francese e tedesco. Lew ha ricordato ai partner che «è importante per tutti le parti coinvolte continuare a lavorare per raggiungere una soluzione, anche attraverso la discussione di un possibile alleggerimento del debito greco». Lew ha quindi sottolineato che anche la Grecia «deve adottare misure difficili per raggiungere un compromesso pragmatico con i suoi creditori».
La Macedonia ritira tutti i capitali
La banca centrale della vicina repubblica di Macedonia ha ordinato di ritirare tutti i depositi dalle banche greche e sta imponendo “misure preventive” per evitare che altri soldi possano arrivare negli istituti ellenici. «Sono misure protettive di carattere temporaneo», ha spiegato la banca centrale macedone, «per evitare che si possano verificare problemi nei pagamenti e nella struttura finanziaria» del Paese.
Padoan: «Sono loro ad essersene andati»
«Dobbiamo utilizzare questi giorni per trovare una soluzione positiva». Lo afferma al Tg1 il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ribadisce: «È stata la Grecia ad abbandonare unilateralmente il tavolo». Per Padoan una Grexit «non è auspicabile». «Se ci saranno shock sul mercato finanziario, cosa da non escludere, questi shock saranno limitati e, in ogni caso, la Bce dispone di strumenti potentissimi per contrastare questi shock. I fondamentali dell’economia italiana, sia in termini di crescita sia di finanza pubblica, sono molto più solidi». «Se ci sarà una evoluzione negativa, non auspicabile, verso una Grexit, allora sarà il momento per l’Europa e l’euro di accelerare il processo di integrazione: diventare più robusti, magari prendendo spunto dal rapporto dei quattro Presidenti». C’è un piano del Tesoro per fronteggiare un’eventuale Grexit? «Al Tesoro - risponde Padoan - abbiamo adottato un atteggiamento molto prudente. Nel Def abbiamo fatto stime molto prudenziali per quanto riguarda il fabbisogno di interessi. In questi mesi di tassi bassi abbiamo anche portato fieno in cascina, così che il costo del debito è in ogni caso estremamente protetto».
Da questo blog: 20 maggio 2015: Paesi prepotenti e Paesi Sciocchi
Ma di quale Europa parliamo?
L'Europa degli indebitamenti della Grecia e di chi lucra in modo usuraio su di essa?
Prevedo che una Europa così non arriverà alla fine del Secolo: finirà molto prima.
Bisogna che l'Italia si svegli ed inizi ad attrezzarsi.
Ora capisco...
Da: La Repubblica.it
L'Alta Corte del Partenone aveva stabilito nel 2000 che gli eredi delle vittime dell'eccidio di Distomo (dove le truppe naziste hanno trucidato 218 civili nel 1944) avevano diritto a un risarcimento di 28 milioni. Nel 2000 l'allora ministro della Giustizia aveva firmato un decreto immediato per mettere le mani sui beni tedeschi in Grecia. Ma due giorni dopo, appena Berlino dette l'ok all'ingresso del paese nell'euro, fece una rapida retromarcia. Il tema dei risarcimenti di guerra torna ora a essere utilizzato come strumento negoziale su un tavolo dove gli interessi, in realtà, sono altri. "Malgrado gli evidenti ostacoli io sono pronto a mettere la mia firma di nuovo sulla decisione dei tribunali - ha detto Paraskevopoulos -. Capisco che dovremo parlare con la Germania della cosa, ma vado avanti".
Ora capisco perché la Grecia fu accolta nella moneta unica nonostante la dracma non valesse nulla...
Ci sono sempre sotto questioni diverse da quelle apparenti.
A noi raccontano che il tale Paese e il talaltro debbono raggiungere certi parametri... poi.. altri sono gli interessi nascosti.
Questo spiega, a mio avviso, l'ingresso anche di altri Paesi la cui economia è traballante come era ed è quella della Grecia.
La Grecia pronta a sequestrare i beni tedeschi: "Non paga i danni di guerra"
Il premier Alexis Tsipras: "Berlino usa tutti i trucchi legali possibili per non onorare i suoi debiti legati al secondo conflitto mondiale". Il ministero della Giustizia potrebbe pignorare il Goethe Institut di Atene. La Merkel: per noi il tema è chiuso
di ETTORE LIVINIL'Alta Corte del Partenone aveva stabilito nel 2000 che gli eredi delle vittime dell'eccidio di Distomo (dove le truppe naziste hanno trucidato 218 civili nel 1944) avevano diritto a un risarcimento di 28 milioni. Nel 2000 l'allora ministro della Giustizia aveva firmato un decreto immediato per mettere le mani sui beni tedeschi in Grecia. Ma due giorni dopo, appena Berlino dette l'ok all'ingresso del paese nell'euro, fece una rapida retromarcia. Il tema dei risarcimenti di guerra torna ora a essere utilizzato come strumento negoziale su un tavolo dove gli interessi, in realtà, sono altri. "Malgrado gli evidenti ostacoli io sono pronto a mettere la mia firma di nuovo sulla decisione dei tribunali - ha detto Paraskevopoulos -. Capisco che dovremo parlare con la Germania della cosa, ma vado avanti".
Ora capisco perché la Grecia fu accolta nella moneta unica nonostante la dracma non valesse nulla...
Ci sono sempre sotto questioni diverse da quelle apparenti.
A noi raccontano che il tale Paese e il talaltro debbono raggiungere certi parametri... poi.. altri sono gli interessi nascosti.
Questo spiega, a mio avviso, l'ingresso anche di altri Paesi la cui economia è traballante come era ed è quella della Grecia.
Questo scrivevo il 16 marzo 2015. La Grecia si è messa in un cul de sac, che non assolve un'Europa incompiuta ed egoista con ciascun Paese chiuso dentro i propri interessi, ma comunque la sua è stata una scelta.
Ha usato i danni di guerra come moneta per entrare nell'euro. Ha continuato in una politica economica peggiore di quella italiana (il che è tutto dire): se noi abbiamo dato le pensioni baby la Grecia ha fatto questo su larga scala, mi informano che ha accettato norme del tipo "dare un premio in denaro ai dipendenti che arrivavano in orario al lavoro"!!!
Non ha fatto politiche economiche di contenimento della spesa adeguate accettando il cappio dei prestiti del FMI. Solo con il nostro Paese è esposta per 40 miliardi di euro.
L'Europa era un sogno che però è diventato un incubo, creando una moneta unica, da cui prudentemente Gran Bretagna e Danimarca si sono tenute fuori, e che ci tiene legati, deboli e forti, come in una cordata di alpinisti: se va giù uno trascina pure tutti gli altri. Ma i forti reggeranno il contraccolpo, mentre chi si barcamena, come l'Italia, rischia grosso.
Ha usato i danni di guerra come moneta per entrare nell'euro. Ha continuato in una politica economica peggiore di quella italiana (il che è tutto dire): se noi abbiamo dato le pensioni baby la Grecia ha fatto questo su larga scala, mi informano che ha accettato norme del tipo "dare un premio in denaro ai dipendenti che arrivavano in orario al lavoro"!!!
Non ha fatto politiche economiche di contenimento della spesa adeguate accettando il cappio dei prestiti del FMI. Solo con il nostro Paese è esposta per 40 miliardi di euro.
L'Europa era un sogno che però è diventato un incubo, creando una moneta unica, da cui prudentemente Gran Bretagna e Danimarca si sono tenute fuori, e che ci tiene legati, deboli e forti, come in una cordata di alpinisti: se va giù uno trascina pure tutti gli altri. Ma i forti reggeranno il contraccolpo, mentre chi si barcamena, come l'Italia, rischia grosso.
venerdì 26 giugno 2015
Reato di tortura
Da: Treccani.it
Tortura
Il termine tortura (dal latino tardo tortura, propriamente "torcimento", da torquere, "torcere"), dal significato etimologico, di carattere generico, è passato a indicare l'azione, il fatto di torcere le membra e, quindi, qualsiasi forma di coercizione fisica applicata a un imputato, più di rado a un testimone o ad altro soggetto processuale, allo scopo di estorcergli una confessione o altra dichiarazione altrimenti non ottenibile (tortura giudiziaria). Più in generale s'intende per tortura qualsiasi forma di coercizione violenta, sia fisica sia morale, per ottenere indicazioni di vario genere, fuori dell'ambito giudiziario; o ancora qualsiasi sevizia, o fine a sé stessa, espressione di mera brutalità, o come forma legale di pena corporale. Contro la tortura, vietata dal diritto internazionale in quanto violazione tra le più gravi dei diritti fondamentali dell'uomo, si sono ripetutamente pronunciate le maggiori organizzazioni internazionali.
Da: Il Fatto Quotidiano
Tortura
Il termine tortura (dal latino tardo tortura, propriamente "torcimento", da torquere, "torcere"), dal significato etimologico, di carattere generico, è passato a indicare l'azione, il fatto di torcere le membra e, quindi, qualsiasi forma di coercizione fisica applicata a un imputato, più di rado a un testimone o ad altro soggetto processuale, allo scopo di estorcergli una confessione o altra dichiarazione altrimenti non ottenibile (tortura giudiziaria). Più in generale s'intende per tortura qualsiasi forma di coercizione violenta, sia fisica sia morale, per ottenere indicazioni di vario genere, fuori dell'ambito giudiziario; o ancora qualsiasi sevizia, o fine a sé stessa, espressione di mera brutalità, o come forma legale di pena corporale. Contro la tortura, vietata dal diritto internazionale in quanto violazione tra le più gravi dei diritti fondamentali dell'uomo, si sono ripetutamente pronunciate le maggiori organizzazioni internazionali.
Da: Il Fatto Quotidiano
Via libera della Camera al disegno di legge che introduce il reato di tortura. Il sì di Montecitorio arriva con 244 voti favorevoli, 14 contrari e 50 astenuti. Il testo, in parte modificato dall’Aula di Montecitorio nella sua versione approvata al Senato, ora torna a Palazzo Madama.
Ecco i punti chiave della legge elencati dall’Ansa, che arriva dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo che ha condannato l’Italia per le torture commesse dalla polizia alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. L’articolo 1 prevede che quello di tortura sia un reato comune, punibile con la reclusione da4 a 10 anni e ascrivibile a chiunque “con violenza o minaccia” infligge “sofferenze fisiche o psichiche” per “ottenere informazioni o dichiarazioni, per infliggere una punizione, per vincere una resistenza” o “in ragione dell’appartenenza etnica, dell’orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose”.
Ma in Aula scoppia la querelle sul fatto che il reato scatti solo nel caso la vittima sia affidata alla vigilanza del presunto colpevole. Una fattispecie che, secondo il M5S, escluderebbe, di fatto, che avvenimenti come quelli della Diaz possano essere puniti per reato di tortura. “Così è una legge inutile”, è l’accusa del M5S, che ha portato al momentaneo accantonamento di un emendamento che prevedeva il reato a prescindere dalla custodia e poi, dopo una riunione serale del Comitato dei Nove della commissione Giustizia, alla conferma del parere contrario di relatore e governo e alla sua bocciatura. Con il Pd che ha sottolineato come la fattispecie della custodia o vigilanza non limiti la casistica del reato di tortura.
E scatta l’aggravante quando a commettere il reato è proprio un pubblico ufficiale che agisce con abuso di potere o violando i doveri inerenti alla sua funzione. In questo caso, con un emendamento approvato oggi e proposto dagli ex Cinque Stelle, la pena massima è di 15 (e non più 12) di carcere, la minima di 5, con una ‘postilla': la sofferenza inflitta deve essere “ulteriore” rispetto all’esecuzione delle legittime misure privative o limitative dei diritti. La pena, per pubblici ufficiali e non, sale di 1/3 in caso di gravi lesioni, di 2/3 per morte non voluta della vittima e si trasforma in ergastolo in caso di decesso causato volontariamente. La legge introduce inoltre il reato di istigazione del pubblico ufficiale(ad altro pubblico ufficiale) a commettere tortura: da 1 a 6 anni di reclusione la pena prevista.
Ma la Lega non è d’accordo. “Il reato di tortura, così come inteso dalPd, è l’ennesimo regalo ai criminali. Non tranquillizza i cittadini, ma solo i delinquenti” ha dichiarato il deputato Nicola Moltenipresentando l’emendamento per la soppressione della nuova fattispecie di reato. “Sotto le false spoglie di una presunta norma di civiltà si nasconde un reato che ha natura ideologica. In un momento di massima emergenza sicurezza il governo si è già macchiato di cinque svuota carceri, provvedimenti indultivi, tagli assassini alle forze dell’ordine. Il reato di tortura, unito alla depenalizzazione di reati come la resistenza a pubblico ufficiale e il sabotaggio, rappresenta un grave attentato alle forze dell’ordine”. Anche Matteo Salvini si è detto contrario all’istituto definito “l’ennesimo regalo ai ladri e l’ennesimo attacco alle guardie”.
Nell’Aula di Montecitorio, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto di “non curvare sulla vicenda genovese il passaggio parlamentare che si sta definendo. La discussione” sui fatti della Diaz “non pregiudichi un traguardo per tutto il Paese”. L’Italia, aggiunge chiedendo che il voto sul testo sia “il più ampio possibile, deve dotarsi degli strumenti” che la tutelino da una “possibile nuova violazione dei diritti umani”.
Da un'eccessiva partigianeria non può mai uscire una buona Legge.
In un dibattito radiofonico su una rete RAI ho sentito i pareri più svariati e... assurdi: uno sosteneva, convinto, come esempio di tortura lasciare per un'ora in piedi un fermato. Un povero poliziotto, rappresentante di un sindacato di polizia, cercava di spiegare che questa eventualità può anche verificarsi perché non c'è posto nelle Camere di Prima Sicurezza istituite presso i Commissariati di P.S. e le Stazioni dei Carabinieri.
Sembra che il reato di tortura riguarderà, quali eventuali autori, non soltanto i poveri poliziotti e carabinieri, ma qualsiasi persona imponga limitazioni e disagi ad un'altra persona (vittima di tortura) incorrerà in simile reato.
Tornando allora sull'esempio portato dal soggetto che parlava in radio, già si capisce che la partigianeria, la voglia di dare addosso ai tutori dell'ordine, conduce su un sentiero grottesco che rende ridicolo tale esempio. Mi spiego: appena il reato sarà in vigore ci saranno frotte di denunce da parte di cittadini italiani sottoposti a tortura presso i più disparati sportelli e servizi pubblici, dove vecchi, malati e anche sani sono tenuti ore ed ore in fila in piedi in attesa del Servizio di cui hanno bisogno. Può essere l'Ufficio Postale, e allora si denuncerà il Direttore di Filiale, può essere la ASL, e allora si denuncerà il Direttore Sanitario, può essere un treno di pendolari sovraffollato come un carro bestiame, e allora si denuncerà il Direttore di Compartimento delle Ferrovie dello Stato.... Guardate che sto estremizzando il concetto per dimostrarne la debolezza! Non si capisce infatti perché il povero tutore dell'ordine deve essere denunciato se tiene in piedi un fermato in camera di sicurezza per un'ora (con i mezzi minimi che lo Stato gli dà) e il Direttore delle Poste che tiene in piedi il vecchietto che deve prendere la pensione per molto più di un'ora invece no! Non è forse tortura quella? Se ai Commissariati e alle Stazioni dei Carabinieri non vengono dati sufficienti mezzi, e questa non può essere una giustificazione se tengono in piedi il fermato in flagranza di reato (unico caso in cui può essere messo in Camera di Sicurezza), lo stesso vale per l'Ufficio Postale che non ha sedili sufficienti per gli utenti in attesa!
Insomma siamo alla follia anche qui.
E' giusto che un tutore delle Forze dell'Ordine non abusi del potere che gli viene dato per mantenerlo, ma cerchiamo di ricordarci che le vittime dei reati debbono essere garantite, altrimenti la china sarà inarrestabile.
Lo stesso rappresentante sindacale della Polizia di Stato, che cercava di giustificare (per me è assurdo che dovesse farlo!) il fatto che l'autore di un reato, fermato in flagranza, potrebbe anche stare in piedi per un'ora per insufficienza di posti all'interno del Commissariato, proponeva che si inserisse nella costruenda Legge del reato di Tortura la figura di un medico ASL sempre presente nei casi di fermo e di un magistrato idem, per garantire che il fermato non fosse sottoposto a tortura.
A mio avviso la garanzia di queste figure sarebbe più che giusta ma, come la ratio vera e sottaciuta del sindacalista intende, garantirebbe soprattutto i poliziotti e/o i carabinieri da accuse e calunnie inventate dai fermati che, come tutte le persone in difetto, tendono ad attaccare chi scopre le loro malefatte e, il sindacalista lo ha ricordato, a commettere atti di autolesionismo.
mercoledì 24 giugno 2015
Saggia decisione
Da: Il Sole 24 ore
Dopo Civati anche Fassina lascia il Pd: «Non ci sono più le condizioni per andare avanti»
Ha fatto bene. Farebbe bene anche il giornalista radical-chic Corradino Mineo a seguirlo.
Il Segretario ha preso i voti, loro no.
Corradino radical-chic ha avuto il seggio in pagamento della sua opera di propaganda televisiva per il Partito, non per seguito della gente per le sue idee innovative come Matteo Renzi.
Se vogliono tenere l'Italia inchiodata a certe scelte fanno bene ad andarsene e, mettendo da parte personalismi, mettersi insieme alla sinistra di Vendola, sempre più in contraddizione con gli sleccamenti (registrazione telefonica) al padrone dell'ILVA e l'avvelenamento di Taranto, come d'altra parte Bersani che ha accettato i soldi del padrone dell'ILVA per la sua campagna elettorale del 2006.
Poi perché non riunirsi con Rizzo, è comunista ed è rimasto tale (dice): è solo un umile consiglio per non disperdere la Vera Sinistra.
Monte Bianco
Da: La Stampa
“La funivia del Bianco orgoglio italiano”
Il premier Renzi inaugura l’opera: come una cattedrale
Trentotto chilometri di funi che legano la nuova funivia del Monte Bianco al confine più alto d’Europa, in un cuore di ghiaccio e granito. E con la funivia silenziosa alle spalle, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, prima di passare al taglio del nastro, dice: «Il pensiero va innanzi tutto a chi ha realizzato l’impresa». E parla di «orgoglio italiano », di quel «saper fare e vivere la bellezza di cui siamo leader nel mondo».
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