Padova. Rifiuta il Tso, i carabinieri gli sparano: così è stato ucciso Mauro
Mauro Guerra, 30 anni, aggredisce un carabiniere e scappa: freddato dal collega. La tragedia nei campi di Carmignano di Sant'Urbano. E la famiglia chiede chiarezza: "Massacrato"di Enrico Ferro
....Mauro Guerra, 33 anni, laureato in Economia aziendale, dipendente di uno studio di commercialista di Monselice, buttafuori per arrotondare in un locale di lap dance, pittore e designer per passione, è morto dissanguato dopo che un colpo di pistola gli ha oltrepassato il fianco destro. È successo ieri a Carmignano di Sant’Urbano, un paese dove tutti conoscono i carabinieri per nome. Lì la gente li conosce uno per uno perché loro sono la Legge. Solo che quella stessa Legge, ieri, ha tolto la vita a un uomo disarmato. Violento ma disarmato.
Gli ha sparato il comandante di stazione, il maresciallo Marco Pegoraro, insediato appena tre mesi fa nel comando che copre una vasta zona rurale tra l’estremo lembo della provincia di Padova e l’inizio di quella di Rovigo. Due colpi in aria e uno al fianco (anche se alcuni testimoni dicono di aver sentito quattro botti) con la sua Beretta calibro 9 di ordinanza. Voleva salvare un collega. Voleva fermare il trentatreenne per togliergli dalle grinfie Stefano Sarto, 47 anni, brigadiere del nucleo Radiomobile di Este, l’unico a rincorrere Mauro Guerra mentre questo, scalzo e in mutande, provava a fuggire attraverso i campi.
Capisco il dolore della famiglia, ma "massacrato" mi sembra una parola aggressiva fuori luogo: un colpo di pistola l'ha preso in un punto vitale mentre correva nudo o quasi in stato di agitazione psicomotoria che comportava addirittura un ricovero in Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), indicazione che ormai si dà raramente a meno che non si sia pericolosi per sé stessi e per gli altri.Aveva aggredito il povero carabiniere, che stava facendo solo il suo difficile dovere, picchiandolo.A differenza di gente come il politico Manconi, sempre pronto a sparare a parole sulle Forze dell'Ordine, ritengo che senza di esse questa nostra Società, già così piena di sopraffazioni, violenza, ingiustizia, sregolatezza, sarebbe un vero inferno!Non ho parenti né amici Carabinieri o Poliziotti, anzi, ho conoscenza di un poliziotto che si comporta in modo singolare per essere un "uomo di legge", non è dunque un motivo personale che mi induce a difendere Carabinieri e Polizia da critiche ed attacchi, ma un principio di come deve essere organizzata la nostra Società. La mela marcia, tipo il poliziotto che conosco il quale dimostra di non rispettare le leggi sull'edilizia ad esempio, non deve indurre a fare di tutta un'erba un fascio: nella stragrande maggioranza dei casi gli uomini delle Forze dell'Ordine sono affidabili e, soprattutto, necessari.Qualcuno, come Manconi, forse amerebbe vivere nell'anarchia. Io invece sono per il rispetto delle Regole, da cui beneficiamo tutti.Ma c'è gente che ritiene suo diritto alterarsi con le droghe per poi costringere i cittadini a chiamare le Forze dell'Ordine, il Personale Sanitario, con costi per la Società sia economici che d'altro genere: troppo frequentemente questo tipo di personale finisce sotto inchiesta e, in troppi casi, sotto processo per essere dovuto intervenire a fermare esagitati che avevano creato scompiglio e paura nella popolazione.Trovo questo andazzo sommamente ingiusto.In questo caso non so se il morto fosse solo malato o se la sua malattia fosse volontariamente provocata dall'assunzione di droghe; desta pietà e amara riflessione se trattavasi di malattia psichica non provocata da una scelta volontaria, anche perché questa persona aveva una laurea in Economia. Certi destini sono tristi e la mente umana resta un mistero in molti casi.Il mio pensiero, però, va anche al Maresciallo dei Carabinieri che si è visto costretto a sparare per difendere il collega in difficoltà, non passerà bei momenti poveretto e stava solo facendo il suo dovere.
....Mauro Guerra, 33 anni, laureato in Economia aziendale, dipendente di uno studio di commercialista di Monselice, buttafuori per arrotondare in un locale di lap dance, pittore e designer per passione, è morto dissanguato dopo che un colpo di pistola gli ha oltrepassato il fianco destro. È successo ieri a Carmignano di Sant’Urbano, un paese dove tutti conoscono i carabinieri per nome. Lì la gente li conosce uno per uno perché loro sono la Legge. Solo che quella stessa Legge, ieri, ha tolto la vita a un uomo disarmato. Violento ma disarmato.
Gli ha sparato il comandante di stazione, il maresciallo Marco Pegoraro, insediato appena tre mesi fa nel comando che copre una vasta zona rurale tra l’estremo lembo della provincia di Padova e l’inizio di quella di Rovigo. Due colpi in aria e uno al fianco (anche se alcuni testimoni dicono di aver sentito quattro botti) con la sua Beretta calibro 9 di ordinanza. Voleva salvare un collega. Voleva fermare il trentatreenne per togliergli dalle grinfie Stefano Sarto, 47 anni, brigadiere del nucleo Radiomobile di Este, l’unico a rincorrere Mauro Guerra mentre questo, scalzo e in mutande, provava a fuggire attraverso i campi.
Capisco il dolore della famiglia, ma "massacrato" mi sembra una parola aggressiva fuori luogo: un colpo di pistola l'ha preso in un punto vitale mentre correva nudo o quasi in stato di agitazione psicomotoria che comportava addirittura un ricovero in Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), indicazione che ormai si dà raramente a meno che non si sia pericolosi per sé stessi e per gli altri.Aveva aggredito il povero carabiniere, che stava facendo solo il suo difficile dovere, picchiandolo.A differenza di gente come il politico Manconi, sempre pronto a sparare a parole sulle Forze dell'Ordine, ritengo che senza di esse questa nostra Società, già così piena di sopraffazioni, violenza, ingiustizia, sregolatezza, sarebbe un vero inferno!Non ho parenti né amici Carabinieri o Poliziotti, anzi, ho conoscenza di un poliziotto che si comporta in modo singolare per essere un "uomo di legge", non è dunque un motivo personale che mi induce a difendere Carabinieri e Polizia da critiche ed attacchi, ma un principio di come deve essere organizzata la nostra Società. La mela marcia, tipo il poliziotto che conosco il quale dimostra di non rispettare le leggi sull'edilizia ad esempio, non deve indurre a fare di tutta un'erba un fascio: nella stragrande maggioranza dei casi gli uomini delle Forze dell'Ordine sono affidabili e, soprattutto, necessari.Qualcuno, come Manconi, forse amerebbe vivere nell'anarchia. Io invece sono per il rispetto delle Regole, da cui beneficiamo tutti.Ma c'è gente che ritiene suo diritto alterarsi con le droghe per poi costringere i cittadini a chiamare le Forze dell'Ordine, il Personale Sanitario, con costi per la Società sia economici che d'altro genere: troppo frequentemente questo tipo di personale finisce sotto inchiesta e, in troppi casi, sotto processo per essere dovuto intervenire a fermare esagitati che avevano creato scompiglio e paura nella popolazione.Trovo questo andazzo sommamente ingiusto.In questo caso non so se il morto fosse solo malato o se la sua malattia fosse volontariamente provocata dall'assunzione di droghe; desta pietà e amara riflessione se trattavasi di malattia psichica non provocata da una scelta volontaria, anche perché questa persona aveva una laurea in Economia. Certi destini sono tristi e la mente umana resta un mistero in molti casi.Il mio pensiero, però, va anche al Maresciallo dei Carabinieri che si è visto costretto a sparare per difendere il collega in difficoltà, non passerà bei momenti poveretto e stava solo facendo il suo dovere.
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