venerdì 31 ottobre 2014
Non si è voluto accertare il momento in cui da una situazione "normale" il giovane è passato ad una situazione di persona traumatizzata: ricostruito quel passaggio non dovrebbe essere difficile capire chi lo ha pestato.Di questo post di circa un anno fa riporto solo il mio commento focalizzato sul fulcro di questa faccenda: l'ovvio, a cui i giudici hanno girato intorno cercando non si sa cosa...
Rileggete il post: vi ho riportato i fatti scritti in un articolo de Il Manifesto a firma Cinzia Gubbini del 18 dicembre 2009!!!
Solo leggendo quei fatti ricostruiti dalla brava giornalista si capisce l'ovvio!!
Se, prelevato da casa stava normale e la mattina, dopo essere stato nelle mani di "quei" Carabinieri, non si reggeva in piedi...
Ma cosa andavano cercando i giudici? Due processi per...?
Da: Il Fatto Quotidiano
Stefano Cucchi, finalmente qualcuno inizia a parlare
Due carabinieri hanno finalmente parlato. Hanno raccontato che quel giorno di ottobre del 2009 in cui Stefano Cucchi fu portato nella loro caserma, un maresciallo aveva concitatamente detto loro che un ragazzo era stato massacrato. Ci sono voluti sei anni.
Ma... scusate... c'era bisogno che due Carabinieri dessero testimonianza di qualcosa che era facilmente accertabile, visto che il fatto è successo ad ottobre 2009 e Il Manifesto il 18 dicembre 2009 già riportava una chiara ricostruzione della sequenza dei fatti?!
Bastava che i giudici chiedessero i nomi dei carabinieri che l'avevano tradotto da casa alla caserma!
Ora se la prendono con il vicecomandante di quella caserma... E perché non anche con i due testimoni Carabinieri che parlano solo ora, pur essendo venuti a conoscenza dei fatti nell'immediato proprio dallo sconvolto vicecomandante che lo riferiva al Comandante suo superiore??!!
E perché non anche con il suo superiore che in presenza dei due testimoni riceveva quella informazione?
Ho l'impressione che il Vicecomandante si sia trovato con Cucchi ridotto male dalle botte dopo essere stato nelle mani di diversi carabinieri (tutti oggi individuati con nome e cognome) e si sia rivolto al suo Comandante per sapere cosa doveva fare. Insomma il Vicecomandante Mandolini si è trovato solo con la responsabilità di decidere lui se denunciare i suoi colleghi e riferendo al Comandante, per di più davanti a due testimoni che parlano SOLO ora, sperava di avere un appoggio che, però, non c'è stato. Il Comandante Mastronardi perché non è indagato?
A questo punto Mandolini mi fa quasi pena perché gli stanno facendo fare la parte del vaso di coccio: in mezzo e spezzato.
E i giudici? I giudici continuano a fare "ammuina" prendendosela solo con il povero Vicecomandante Mandolini.
Leggete anche:
da: Il Manifesto del 16 settembre 2015
Stefano Cucchi, perché quei due carabinieri occultati?
Giustizia. Lo strano caso dei pm, due processi e quattro omissioni
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