giovedì 8 ottobre 2015

E' arrivata la felicità!

E' questo il titolo di un serial di fabbricazione italiana, tanto pubblicizzato da spot martellanti a tutte le ore tutti i giorni... 
In totale mancanza di altro sugli unici tre canali RAI che prendiamo nella zona di Rocca Priora Piani di Caiano, (anche se aumentando il segnale la RAI potrebbe concederci pure RAI4, RAI5, RAIPremium, ma è già tanto se ci concede RAI3 che sparisce ad ogni temporale..), dicevo in totale mancanza anche di qualcosa di decente da vedere sulle reti Mediaset, stasera abbiamo provato a seguire questa tanto pubblicizzata novità... E ci siamo ritrovati sempre con il solito problema di questi serial di fabbricazione nostrana che, quasi tutti, vogliono rifilarci una realtà fuori dalla normale psicologia, col risultato di avvertire una mancanza di autenticità, una forzatura innaturale dei comportamenti, che non sempre sono giustificati dall'esagerare un poco per far ridere.
Si può far ridere senza pretendere di presentare come normale (e guai a criticarla o peggio giudicarla) una madre che abbandona due figli, uno piccolo ed uno adolescente, per andare in vacanza a spassarsela con un amante. Passi per la figura ridicolizzata al massimo del marito cornuto e sofferente, che non la giudica, non la odia, spera di riprendersela, ma si arriva all'assurdo quando si fa apparire in chiave negativa il giudizio della madre dell'abbandonato e nonna dei due nipoti di cui la madre snaturata se ne frega altamente. Insomma la chiave di lettura degli sceneggiatori è che chi sbaglia è chi pretende di giudicare una che, per scopare felicemente con uno che le piace, non si cura se il suo piccolino lontano ha la febbre o se la cerca per avere le sue consolanti carezze... Tutte cose normali, naturali per ogni madre, ma che, per chi ha imbastito questa improbabile commediola ad episodi, evidentemente non lo sono, preferendo mostrare come innaturale invece il giudizio negativo su un egoismo fatto apparire come un normale diritto alla felicità, fino a mostrare i ragazzini sereni, tranquilli e consapevoli che "la mamma sta con l'amante e che non bisogna odiarla anche se li ha abbandonati".
Poi c'è l'altra famiglia, in cui viene mostrata in senso negativo la madre anziana, interpretata da una brava Lunetta Savino (sprecata), che è ostile alla figlia lesbica perché convive con una fidanzata, chiamata dalla comprensiva sorella (lei sì mostrata come giusta e critica nei confronti dell'atteggiamento "retrogrado" della madre) la "seconda mamma" del figlio che la sorella lesbica aspetta (non si sa da chi, visto che la fidanzata non ha potuto certo darle lo spermatozoo necessario)...
Tutto, secondo gli sceneggiatori che forse vivono in mondi dove questo è usuale tanto da ritenerlo normale, dovrebbe essere divertente, lieve, accattivante...
Invece a me appare forzato, improbabile e per niente divertente.
Arrivati alla scena in cui il fratello dell'abbandonato cucina e la moglie, abbracciandolo da dietro vestita con impermeabile e cappello, inizia una scena di seduzione fingendo di essere altro mentre lui sta al gioco, sciocco e falso, continuando a tagliare carote... mi son detta: "Ma che sto' a guarda'? Ma che sto' a fa' qua seduta a vede' 'ste improbabili stronzate? N'cia' faccio!" Mi sono alzata e sono andata a fare altro.
Dispiace per gli attori, alcuni veri bravi professionisti, che però da soli non bastano a reggere una simile sceneggiatura scritta da menti senza senso della realtà, senza fantasia nel saper creare situazioni divertenti ma ancorate a psicologie reali, in cui la gente può rivedersi. Mi spiace per la Savino, per Massimo Wertmuller, per Claudio Santamaria... ma sono sprecati dentro personaggi improbabili e situazioni ridicole che non fanno però ridere, e questo credo sia quanto di peggio si possa creare.
Claudio Santamaria: bello, bravo e sprecato


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