Lo stimolo a mingere la trasse come al solito dal piacevole sonno.
Cercò di resistergli e di continuare a dormire, ma sapeva che quel fastidio non le avrebbe permesso di ripiombare in quella piacevole assenza nel riposo.
Quindi si alzò e senza accendere la luce sul comodino, come sempre, si avviò verso il bagno. Premette l'interruttore e la luce centrale, che pendeva dal soffitto, le ferì gli occhi. Passò sul tappetino, che copriva il cerchio metallico a copertura del pozzetto di derivazione, e sentì degli scricchiolìi. Si sedette per mingere e guardò il tappettino verde chiaro su cui sparse gocce argentee brillavano.
"E' uscita l'acqua.." Pensò.
Alzò un lato del tappeto scoprendo il cerchio metallico del tappo del pozzetto, ma era tutto asciutto.
Assonnata e cercando di non svegliarsi troppo per ritornare presto a letto, scosse il tappetino e sentì un tintinnìo leggero. Il suo sguardo sfiorava il pavimento e davanti a sé, un poco di lato, vide un semicerchio di vetro opaco spezzato; poco distante un cerchio più piccolo di bianca ceramica. Capì che doveva essere scoppiata una lampada. Si guardò meglio in giro e vide un altro semicerchio in vetro, simile al primo, fra il water e la vasca da bagno.
Alzò gli occhi verso le due lampade ai lati dello specchio del lavabo: erano integre. Nonostante la voglia di non svegliarsi troppo la sua attenzione si pose sulla lampada centrale e constatò che era intatta pure quella.
E d'altra parte non poteva essere altrimenti visto che illuminava tutto il bagno!!
Dietro la porta sentì dei rumori e capì che suo marito si era alzato per la stessa sua esigenza. Gli capitava più volte la notte, per via della prostata... Sentì che apriva la porta chiusa a chiave che dava sul soggiorno per raggiungere l'altro bagno, posto al piano di sotto.
"Rodolfo! - lo chiamò - Non scendere, ho finito!" Raccolse i pezzi di vetro e li mise nel cestino del bagno, avvolgendo il tappetino con i frammenti caduti su di esso, e aprì la porta. Suo marito le apparve davanti con un calzone del pigiama arrotolato su una gamba ed un occhio chiuso. "E' scoppiata una lampadina, - lo informò subito - ho raccolto i vetri e quelli più piccoli sono nel tappetino. Quando ci alziamo lo sbatterò nel sacco dell'immondizia così non cadono in giro. Stai attento perché potrebbero essercene altri."
Suo marito aveva una vera fobia per i vetri rotti: se vedeva un bicchiere appena fessurato, ma per Giulietta ancora usabile, lo gettava nella spazzatura con timore.
"Ma quale lampadina?" Chiese lui mentre chiudeva la porta dietro di sé.
"Non lo so! - Rispose lei.- Sono tutte intatte!" E se ne tornò nel letto sperando di riprendere sonno.
"Forse si è rotta a Daniela e non si è ricordata di dircelo." Disse lui mentre faceva pipì.
Lei pensò: "E' proprio rimbambito." E rispose: "Daniela me lo avrebbe detto e poi dove la trovava una lampada per sostituirla?!" Mentre pensava:"E non avrebbe mai lasciato i vetri in giro!" Quella ragazza era una perla rara di precisione e la mattina del giorno precedente aveva spazzato tutta la casa.
Voleva dormire. Suo marito tornò a letto. Guardò l'ora: erano le sette meno venti.
Ormai erano due pensionati e potevano dormire quanto volevano.
Alle otto cominciarono a trascinarsi per la casa e cominciarono a far mente locale sui misteriosi pezzi della lampadina.
"Ma non può essere stata Danielaaa!" Disse scocciata lei all'ennesima ipotesi di suo marito. "E' stata messa un'altra lampada nel lampadario centrale. Chi gliela dava alla ragazza secondo te?"
L'uomo tacque un po' preoccupato.
"Che sia stato io e non me lo ricordo?" Pensò.
"Io non sono stata." Affermò in modo categorico sua moglie. "Ma tu non ti sei mai alzato prima delle sette meno venti?"
"No, infatti è strano. Riesco a stare senza alzarmi almeno una volta solo se prendo l'antinfiammatorio... - Disse pensieroso. - E ieri sera non l'ho preso."
"Eh, certo, non lo puoi mica prendere sempre, - disse conciliante l'anziana donna - però... è vero.. è strano che tu non ti sia alzato come sempre in mezzo alla notte..".
La riflessione della moglie fece aumentare le sue perplessità e incertezze, perché era vero... era così.
Cominciò a dubitare di sé stesso e a preoccuparsi di iniziare ad avere delle amnesie:"Un principio di Alzheimer? Sonnambulismo?"
Giulietta, intanto, pensava: "Io non mi sono alzata stanotte. Sono sicura. E poi avrei raccolto i vetri e non li avrei lasciati lì... E come avrei potuto avvitare la nuova lampada senza ricordarmene! Dovevo pure salire sullo sgabello!"
Aprì la porta dello studio dove suo marito si era rifugiato dopo colazione e gli disse: "Daniela è andata via all'ora di pranzo e per tutto il giorno sai quante volte sono andata in quel bagno io!"
"Io sono andato in questo di sotto." Si affrettò a dire lui prendendo le distanze dal bagno incriminato.
"Va bene, ma poi la sera, mentre eri di sopra a vedere la TV, ogni tanto ci sei andato! Io ero al computer nel mio studiolo e ti ho sentito!"
"Sì". - Ammise lui pensieroso.
"Ci siamo andati io e te per tutto il tempo dopo che Daniela è andata via e non c'erano vetri di sorta." Riflettè a voce alta la donna, proseguendo nella sua indagine. "E nemmeno a farlo apposta ieri ha spazzato dappertutto! Dunque quei vetri sono caduti stanotte e qualcuno ha sostituito la lampadina e siccome qua siamo solo in due o sono stata io o sei stato tu!" Ed era evidente che per lei era stato lui.
L'anziano uomo non si difese più di tanto, dubitando egli per primo di sé stesso.
Lei, comunque, non aveva dissipato del tutto il dubbio che poteva essere stata lei. Quello che non capiva era come avesse potuto dimenticarlo totalmente. E poi dove aveva preso la lampada sostituita? Nel troumeau ce ne erano due che lei aveva comperato per riserva, ed erano ancora lì! Poi quella grossa lampadina a basso consumo, così brutta nella sua forma ad elica, lei non sapeva dove poteva essere prima di finire lì, nel lampadario! In cantina? Nel vano lavanderia? "Che ne so io? - Pensava - Le cose lì le tiene lui!" Cominciò a preoccuparsi che suo marito avesse cominciato un decadimento cerebrale che chissà quali guai avrebbe comportato! Pensò addirittura di raccontare il fatto ai figli!
"Non possono continuare a lavarsene le mani! Invecchiamo... Debbono sapere!"
"A me sembra che ci fosse una lampada tonda prima di questa." - Disse Rodolfo pensieroso.
"In effetti i pezzi erano proprio di una lampada tonda." Gli dette ragione la moglie.
Andò a telefonare alla ragazza che era venuta il giorno prima e forse poteva ricordare che lampada c'era. Certo non è che uno guarda i lampadari se spazza in terra... Ma non si sa mai!
"Pronto, Daniela, mi scusi se la disturbo ma sa... noi siamo un po' rimbambiti.. Abbiamo trovato dei pezzi di lampadina in terra, nel bagno grande... Sì lo so che lei ha pulito bene dappertutto... Certo, anche negli angoli.. Ma volevo chiederle se lei, per caso, ha notato se c'era una lampada tonda nel lampadario centrale o una di quelle a forma di elica... Sa di quelle a.. come si dice...a consumo economico..ecco, mi ha capito.."
"Non ricordo..."
"Ha ragione.. come fa a notare una cosa del genere.. E' che volevo capire se magari mio marito si ricorda male che c'era una lampada tonda e dunque quella che c'è ora c'era da prima. Sa, a volte uno si può sbagliare, magari le abbiamo alternate: una tonda, poi questa ad elica.. Era per capire da quanto tempo ci sono quei vetri. Certo quando lei è andata via non c'erano.. Ho guardato in tutti i cestini di casa... Non ci sono altri vetri."
"Ah! Ma aspetti... Era buio perché pioveva e per spazzare il bagno ho acceso la luce: era tonda...sì.. sono sicura, era tonda!"
"Allora sarà scoppiata stanotte e mio marito l'ha sostituita e non se lo ricorda... - Fece un risolino - E' rimbambito!"
Tornò a riferire la telefonata all'uomo, rassegnato ormai ad una sua grave forma di amnesia.
Però a furia di congetturare gli venne in mente qualcosa che lo irritò:
"Ma se è successo a me io avrei sentito i vetri sotto i piedi, come li hai sentiti tu stamattina! Poi come la sostituivo la lampada al buio?"
"Potresti aver acceso le luci dello specchio!"
"Ma mi fai parlare?! - Gridò irritatissimo Rodolfo. - Parli sempre tu! Non c'è in giro la parte metallica con cui era avvitata la lampadina scoppiata!"
"Non gridare! Non c'è bisogno di gridare! E' vero, non c'è! Ho guardato in tutti i cestini che poi sono mezzo vuoti perché Daniela, quando pulisce, cambia le buste e sono quasi vuote. E' facile constatarlo. E poi come la toglievi? A mani nude? Dovevi andare a prendere un attrezzo in cantina.. Poi dovevi togliere la corrente, altrimenti avresti preso la scossa... e al buio come la cambiavi?"
Rimasero in silenzio, senza risposte.
Parlò per prima lei che disse ridendo: "Sono entrati i ladri stanotte e hanno cambiato la lampadina al buio, dopo che gli è scoppiata!"
"La porta che dà sul salone era chiusa a chiave dal di dentro, - disse lui pacato - l'ho aperta io stamattina..."
Eppure una spiegazione ci doveva essere e... come spesso avveniva... lui la trovò!
"Fermi tutti! - Disse. - Ora stai zitta e fammi parlare! La lampada ERA tonda, ma solo all'esterno! E' scoppiata ed ora quella che c'è è la parte interna! Molte di queste lampade a basso consumo sono fatte così: all'esterno per renderle più esteticamente accettabili danno loro un aspetto di globo e dentro c'è la classica lampada a vetro tubolare, o lineare o ad elica o vite...come ti pare!"
La moglie lo guardava a bocca aperta. Poi scoppiarono a ridere di sé stessi!
"Io non l'ho mai saputo che fossero fatte così!" Disse Giulietta quando ebbe finito di ridere.
"E mi pareva strano che non ci fosse l'attacco metallico in giro! - Rideva lui.- E che avessi cancellato completamente l'episodio!"
Erano sollevati: per ora niente Alzheimer.
Nessun commento:
Posta un commento