mercoledì 21 gennaio 2015

Salvini e i referendum

Da: La Stampa.it

Un’altra battaglia che Matteo Salvini sta portando avanti da tempo è quella per legalizzare la prostituzione. Lo slogan è «liberiamo le nostre strade», il mezzo è l’abrogazione della legge 75 del 20 febbraio 1958 (la Legge Merlin) e gli obiettivi dichiarati sono: tutelare la salute pubblica, combattere il degrado, garantire la sicurezza e portare nelle casse dello Stato 4 miliardi l’anno. A tanto, secondo le stime, ammonterebbero le entrate fiscali derivanti dalla tassazione della prostituzione. 


Classico modo fasullo di porgere una notizia. 


Salvini cerca di cambiare un altro schifo in cui l'Italia vive da anni e anni, e se la senatrice Merlin tornasse e potesse vedere come sono ridotte le nostre strade urbane ed extraurbane sarebbe la prima a chiedere una regolamentazione che restituisca dignità al vivere civile e ordine.
Invece tutti i partiti tacciono. A loro sta bene che nel 1958 siano stati chiusi gli indecorosi bordelli sparsi ovunque nelle città purché tenessero le persiane chiuse... e gli sta bene che a poco a poco una delinquenza più che tollerata butti sui marciapiedi, ovunque, alla luce del sole, donne soprattutto extracomunitarie, senza alcun permesso di soggiorno, spesso giovanissime, a culo di fuori.
Scusate per il linguaggio crudo, ma lo spettacolo indecoroso è anche più crudo!
Ho un ricordo della mia infanzia su una Casa Chiusa che stava in una traversa di Via dei Serpenti, proprio vicino dove ora abita il dimissionario Presidente della Repubblica. Una mia cuginetta adolescente, che abitava in quel quartiere, mi mostrò con un sorriso malizioso le persiane chiuse e mi spiegò cosa celavano.
Quando la senatrice Merlin fece la famosa Legge, la prostituzione non dilagò nelle strade ovunque come l'immondizia che oggi le decora, ma le donne che vollero continuare a vendersi esercitarono con discrezione. A Roma era famosa la "Passeggiata Archeologica", dove però apparivano a tarda sera oscurate dai folti alberi che mascheravano la luce dei lampioni.
E' tollerabile quello che l'Italia è diventata anche per questo aspetto?
Evidentemente per tutti i partiti si!!!
Tranne che per Salvini che però viene ipocritamente pubblicizzato come quello che "vuole legalizzare la prostituzione". Ma recentemente qualcuno non aveva messo questo introito nel nostro PIL?!
Ma lasciamo le cose così! Corrive, come tutto il resto!
Non servirebbe un referendum, anche perché i referendum in questo Paese se li mettono in tasca... come abbiamo visto in più occasioni, l'unico che ha avuto dei frutti è stato quello sul nucleare.. eppure i tre quesiti non erano drastici, ma chiedevano ben altro: andate a rileggerveli se li trovate sul WEB.
Però quello, che non era così precisamente posto o SI o NO, l'hanno applicato. Forse per la stessa ragione per cui è morto Mattei e hanno fatto fuori Felice Ippolito... Per l'energia siamo totalmente dipendenti da altri... E a proposito di uscite di Bilancio la voce Energia è pesantissima... Ma leggete sotto.. sono le pensioni il problema del Bilancio!
Chiudo suggerendo che per la prostituzione e la delinquenza ad essa legata basterebbe fare una legge in Parlamento: non serve spendere altri soldi per un referendum inutile.       


Da: La Stampa.it

Per la Consulta è inammissibile il referendum della Lega sulla legge Fornero

respinta la proposta della Lega. Salvini: “Questa Italia mi fa schifo. Non finisce qui”
un peso lo avrebbe avuto il fatto che il quesito referendario si proponeva di abbattere l’art. 24 del decreto legge 201/2011, la manovra cosiddetta Salva-Italia: l’art. 75 della Costituzione dice che non è ammesso il referendum per leggi tributarie e di bilancio e tra la tenuta dei conti dello Stato e la riforma delle pensioni c’è un nesso, reso più stringente dai vincoli sul pareggio di bilancio previsti in Costituzione, da quando l’art.81 della Carta è stato modificato. 

La riforma Fornero varata con il Salva Italia ha elevato i requisiti per le pensioni di vecchiaia delle donne, ha dato un giro di vite sull’anzianità contributiva eliminando le quote e innalzando il limite per l’uscita, ha esteso a tutti il metodo di calcolo contributivo al posto del retributivo.
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Articolo 81 (*)

Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L'esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l'equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale (1).
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(*) Articolo così sostituito dalla legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1, («Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale»), le cui disposizioni si applicano a decorrere dall'esercizio finanziario relativo all'anno 2014 (articolo 6).
(1) Si veda in proposito l'articolo 5 della legge costituzionale 20 aprile 2012, n. 1:
«Art. 5.
1. La legge di cui all'articolo 81, sesto comma, della Costituzione, come sostituito dall'articolo 1 della presente legge costituzionale, disciplina, per il complesso delle pubbliche amministrazioni, in particolare:
a) le verifiche, preventive e consuntive, sugli andamenti di finanza pubblica;
b) l'accertamento delle cause degli scostamenti rispetto alle previsioni, distinguendo tra quelli dovuti all'andamento del ciclo economico, all'inefficacia degli interventi e agli eventi eccezionali;
c) il limite massimo degli scostamenti negativi cumulati di cui alla lettera b) del presente comma corretti per il ciclo economico rispetto al prodotto interno lordo, al superamento del quale occorre intervenire con misure di correzione;
d) la definizione delle gravi recessioni economiche, delle crisi finanziarie e delle gravi calamità naturali quali eventi eccezionali, ai sensi dell'articolo 81, secondo comma, della Costituzione, come sostituito dall'articolo 1 della presente legge costituzionale, al verificarsi dei quali sono consentiti il ricorso all'indebitamento non limitato a tenere conto degli effetti del ciclo economico e il superamento del limite massimo di cui alla lettera c) del presente comma sulla base di un piano di rientro;
e) l'introduzione di regole sulla spesa che consentano di salvaguardare gli equilibri di bilancio e la riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo nel lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica;
f) l'istituzione presso le Camere, nel rispetto della relativa autonomia costituzionale, di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e verifica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell'osservanza delle regole di bilancio;
g) le modalità attraverso le quali lo Stato, nelle fasi avverse del ciclo economico o al verificarsi degli eventi eccezionali di cui alla lettera d) del presente comma, anche in deroga all'articolo 119 della Costituzione, concorre ad assicurare il finanziamento, da parte degli altri livelli di governo, dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali.
2. La legge di cui al comma 1 disciplina altresì:
a) il contenuto della legge di bilancio dello Stato;
b) la facoltà dei Comuni, delle Province, delle Città metropolitane, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano di ricorrere all'indebitamento, ai sensi dell'articolo 119, sesto comma, secondo periodo, della Costituzione, come modificato dall'articolo 4 della presente legge costituzionale;
c) le modalità attraverso le quali i Comuni, le Province, le Città metropolitane, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concorrono alla sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni.
3. La legge di cui ai commi 1 e 2 è approvata entro il 28 febbraio 2013.
4. Le Camere, secondo modalità stabilite dai rispettivi regolamenti, esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all'equilibrio tra entrate e spese nonchè alla qualità e all'efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni.».
Dunque se la finanza pubblica non regge potrebbero andare anche oltre la Legge Fornero... Tagliarci ancora le pensioni e gli stipendi, aumentare a morte le tasse...
Povero Salvini... 
Certo che secondo l'art. 75 della carta Costituzionale non possono essere soggette a referendum le leggi tributarie e di bilancio, ma la legge sulle pensioni non è né tributaria (la pensione non è un tributo, una tassa, un'imposta) né riguarda il bilancio dello Stato se non come qualsiasi altra voce di spesa... Ma il "nesso" loro l'hanno trovato grazie a questo ritocchino dell'art. 81!!
Vedete bene che fanno come gli pare. E' inutile agitarsi.
Ricordate tutti i nostri soldi spesi per pagare la Commissione, con l'allora Presidente dell'ISTAT, che non è stata in grado di stabilire i parametri attraverso i quali avrebbero dovuto pagare le prebende degli eletti italiani equiparandole a quelle degli eletti europei, di molto inferiori?!!
Non sono stati in grado!!!
Si sono presi i soldi come Commissari e noi gabbati di nuovo!
E' tutto così e servono cervelli spietati e fini per uscirne e non ne vedo!
Salvini parla parla, non so se in buona fede o meno, ma mi pare che non ha combinato niente!  
!!!!!!!!!
Strade italiane in pieno giorno.
Per i Partiti che siedono in Parlamento questo è normale.
Nessuno propone una legge e chi lo fa viene messo alla berlina. 

  
Così si coprono prima gli occhi ai bambini che ingenuamente chiedono: "Ma la signora ha dimenticato di finire di vestirsi! Non ha neppure le mutande!"