venerdì 6 marzo 2015

La Scuola di Renzi in slide


Le promesse e le attese per la Scuola Pubblica Italiana, dopo gli annunci di Matteo Renzi, si stanno riducendo in slide!


Eh! Ma poi? In cosa si traduce la frase "Soldi certi in tempi certi"?


Questo lo avete scritto così in piccolo che serve la lente di ingrandimento per poterlo leggere!
Leggo: un piano straordinario di assunzione di docenti!
QUANDO??!! QUANDO MATTEO?! E CON QUALI MODALITA' MATTEO, visto che un giorno si dice una cosa e il giorno dopo un'altra? 

Da: Il Fatto Quotidiano

Riforma scuola, sulle assunzioni ora Renzi fa Ponzio Pilato

di  | 4 marzo 2015
Ieri sera Ponzio Pilato ha dato i 150 mila precari della scuola in pasto al Parlamento. Come il prefetto della Giudea, il premier Matteo Renzi, non ha condannato, non ha avuto il coraggio di prendere una decisione ma si è lavato le mani: “Noi facciamo una scommessa, passiamo la palla al Parlamento”ha detto nella conferenza stampa a seguito del consiglio dei ministri nel quale ha deciso di non fare alcun decreto sull’assunzione dei docenti delle graduatorie ad esaurimento ma un disegno di legge che verrà approvato martedì prossimo.
Una mossa degna di un democristiano con il pedigree.
L’ex sindaco di Firenze dopo essersi fatto una campagna elettorale giocata sulla pelle di chi da anni ha un posto a tempo determinato, ieri ha giocato ancora una volta la carta del “furbetto”. Si è lavato le mani e ha scaricato su Camera e Senato ogni responsabilità ben consapevole che una riforma di questo genere rischia di affossarsi tra beghe di partito (a partire dal suo), scontri tra opposizione e maggioranza, tra cattolici e laici e movimenti d’ostruzionismo.
Le parole di Ponzio Matteo sono esplicative del premier pensiero: “Non c’è alcun rischio che slittino le procedure di assunzione del personale. Noi martedì prossimo presenteremo il disegno di legge, lo lasceremo all’attenzione 
del Parlamento che dovrà decidere se e come procedere in tempi sufficienti ad un confronto serrato e sereno ma dove l’ostruzionismo non blocchi le assunzioni in ruolo”.
Il premier sa meglio di altri, e lo svelano le parole pronunciate, che i tempi sufficienti potrebbero diventare mesi. Siamo a marzo e affinché si possa procedere a delle assunzioni, gli uffici scolastici regionali hanno bisogno di tempi certi.
Bastava vedere, d’altro canto, la mimica facciale del ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini per intuire lo scetticismo nei confronti del premier. Eppure lui è pronto a scommettere, ancora una volta sulla pelle degli altri.
Ponzio Matteo ieri sera con la consueta ars oratoria ha persino esercitato il ruolo della vittima nel film messo in scena per continuare ad illudere i precari: “E’ abbastanza sorprendente: quando facciamo da soli siamo dittatorelli, se coinvolgiamo il Parlamento siamo in ritardo”. Renzi sa bene che la questione andava scissa: per l’assunzione dei precari serviva ed è urgente un decreto, come richiesto a gran voce anche dalle organizzazioni sindacali; per il resto è possibile il disegno di legge. L’affabulatore fiorentino ci ha persino raccontato che la decisione di rinviare al 10 è dettata dal fatto di lasciare ai ministri la possibilità di leggere la bozza di proposta di legge come se un ministro della Repubblica fosse uno preso al bar “Sport” che non conosce la materia e che si trova improvvisamente a doverla studiare.
Ma stavolta saremo noi a twittare #renzistaisereno se a settembre non si vedrà un solo assunto.
Bellissimo pezzo Alex Corlazzoli!!
Bellissimo!
"Siamo a marzo e affinché si possa procedere a delle assunzioni, gli uffici scolastici regionali hanno bisogno di tempi certi."
Informo Alex che siamo già fuori tempo massimo. Ho assunto informazioni dirette da chi la Scuola la Dirige, la soffre e la vive: le assunzioni per l'anno scolastico prossimo nel Lazio sono già partite! Debbono partire ora perché lo prevede la programmazione burocratica farraginosa e complicata vigente!! Sono infiniti e stringenti gli adempimenti che gli Uffici Scolastici Regionali e i Presidi debbono compiere perché l'anno scolastico che inizierà a settembre possa partire.
A Matteo Renzi, a cui ho dato fiducia, dico non giochi con la vita della gente: si scateneranno ricorsi a non finire intasando i TAR. La gente non può aspettare in eterno per poter vivere! La vita passa! Per molti, anzi, è già passata! Dia dignità a chi ha superato un Pubblico Concorso senza poter avere avuto mai l'ingresso in una scuola per svolgere il proprio lavoro.
Potrebbe lui, Matteo, far vivere la propria famiglia lavorando 15 giorni, poi niente, poi chissà? Rifletta, qui si gioca una grande partita e la pentola bolle e, compressa com'è, scoppierà.

Vizi privati resi pubblici

Da: Il Tempo

06/03/2015 06:05

Ecco le telefonate hard rubate dal cellulare di Berlusconi 

Rese pubbliche tantissime conversazioni private con l’imprenditore barese Tarantini risalenti al 2008-2009. Con Belen: «Ti sei lasciata col fidanzato?ª Qui hai un estimatore»

Ecco le intercettazioni depositate al Tribunale a Bari sul presunto giro di escort che ha coinvolto Giampaolo Tarantini, intercettato, tra gli altri, con Silvio Berlusconi.

LA PATONZA DEVE GIRARE
Tarantini a Berlusconi: «Bene, una bellissima serata, anzi ieri è stata veramente carina, perché eravamo pochi, tranquilli, poi eravamo stanchi, pure». B: «Sì, forse...così tante, sono troppe». B: «Al massimo averne 2
a testa, però adesso voglio che tu abbia anche tu.. quelle tue, perché se no, mi sento sempre in debito, io, no?». T: «No». B: «Scusa, portatele per te, e poi io mi..porto le mie..». T: «Va bene». B: «Poi ce le prestiamo, insomma..la patonza deve girare».
NOTTATA DI FUEGO
Tarantini e Barbara al telefono.
B: «Una nottata di fuego è stata». T: «Siete state là?». B: «Sì...mi ha chiamata e sono andata ieri sera». T: «Chi c’era?». B: «Io, lui, e una mia amica..(ride) una cosa intima..». T: «Fino a che ora?». B: «Fino a stamattina..mannaggia a lui...ah..terminator».

PUÒ DORMIRE QUI
T: «Perché c’è la Barbara, la Anna.., che le ho fatto il biglietto, è arrivata ora.., e poi una mia amica». B: «Può venire qui, eh.., Anna.., a dormire..». T: «Prego?». B: «Non c’è bisogno che vada in albergo..». T: «Chi?». B: «Gli diamo una camera qui». T: «Ad Anna?». B: «Ad Anna».

LA SERATA A PECHINO
Tarantini: «Va bene? tanto io poi..ah Enrico, tu a Pechino c’hai qualcuno che conosci?». Enrico: «Ma per che cosa?». T: «Perché io vado la settimana prossima, 4 giorni, con lui.., là.., che lui c’ha il G7.., il G14.., il G21..non so che cazzo tiene..e mi vuole portare insieme..solo, volevo qualcuno introdotto, per organizzare una serata...una cena..perché lui ha detto che si rompe i coglioni a fare le cose quelle formali, ufficiali». E: «Fammi vedere un poco, ti faccio sapere».

TRENTA RAGAZZE LA VOGLIONO
Berlusconi:«Senti una cosa..vedi che...con chi pensi che potresti.., potresti chiamare?». Tarantini: «Presidente, mi chiamano.., ormai mi chiamano 30..40 donne, vogliono venire tutte..vogliono..dunque, c’è la Letizia..si ricorda quella ragazza bruna che venne con Licia? che sembrava un po’ antipatica..che poi io conosco bene, c’ho parlato da solo, ..e lei ha un sacco di amiche pure, che io conosco..simpatiche..carine». B: «Sì».

È BELLISSIMA, HA FATTO STRANAMORE
Tarantini: «Presidente, Carolina, in confronto, è brutta..mi creda..nonostante Carolina sia bellissima..quando lei conoscerà...ha fatto Stranamore, poi ha fatto Donna sotto le stelle...un sacco di cose..ma è veramente bella..simpaticissima..alla mano». B: «Va bene, grazie..allora ti chiamo tra un’ora e mezza..due».

INTIMITÀ
Tarantini: «Ti sei fatta la depilazione definitiva, poi?» Carolina: «Ah cavolo, tra l’altro volevo..non è che mi puoi dare una mano, che sono nei guai..ma nei guai..nei guai..(ride)».

LE NOTTI INSONNI
Berlusconi: «Sono 20 giorni che non dormo mai una sera consecutiva nello stesso letto». Manuela: «Madonna».

INVITI «ILLUSTRI»
Berlusconi: «Porterei una, due, tre ragazze da parte mia». Dopo aver informato il suo interlocutore dell’esito del Consiglio dei ministri, chiede come sarà la serata e tarantini non delude: «Stasera siamo in 6, compreso me.., sono io, e 5 ragazze...benissimo..io non allargherei molto questo», prosegue il leader di Forza Italia. Che aggiunge «Porterei una, 2, 3 ragazze, da parte mia...e poi facciamo venire invece i cantanti, che sono tutti bravi...e le due cantanti cubane, la Gemma...un’altra cantante, non lo so.. che cosa dici se chiamiamo anche Rossella, che c’ha una ragazza che canta in Vaticano, molto brava è anche molto simpatica, e magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della Fiction della rete Uno della Rai?... così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare...».

«HO DUE BAMBINE»
Tarantini: «Presidente, mi scusi se l’ho richiamata..no, solo per dirle che mi ha chiamato Francesca, e chiedeva se poteva portare 2 amiche molto carine, amiche sue». Berlusconi: «Molto?». T: Carine, mi ha detto». B: «Molto belle?». T: «Molto belle..sta in palestra con queste due, dice che poi usciva e veniva». B: «Io penso di sì..noi siamo messi così, come uomini». T: «Sì». B: «Tu, io..». T: «Sì». Berlusconi: «Poi, Carlo Rossella, Presidente di Medusa». T: «Sì». B: «Ehh Fabrizio Del Noce, direttore di Rai Uno, e un responsabile di tutta la fiction Rai». T: «Benissimo». B: «Le ragazze hanno l’idea di essere di fronte a uomini che possono decidere...del loro destino, quindi... ecco, l’unico ragazzo sei tu, gli altri sono dei vecchietti». B: «Anch’io non avevo voglia..io c’ho due bambine piccole, che è tanto che non vedo..per cui, una fa..la, la..la giornalista in Rai... in Mediaset..allo sport, è una napoletana molto simpatica, molto dolce..e un’altra bambina di 21 anni, brasiliana, che un po’ mi ha..che mi ha pianto al telefono, dicendomi che l’avevo dimenticata, e allora la faccio venire..ma insomma, senza..senza peso».

«MAI CON LE MINORENNI»
L’ex premier: «Io con le minorenni? Roba da matti». Berlusconi: «Queste due bufale... messe in giro veramente è una cosa pazzesca...vedo su tutte le agenzie internazionali sono accusato di frequentare delle ragazze minori, roba da matti». B: «Non c’è una velina nelle mie liste...i prototipi a cui (incomprensibile) si chiamano Carfagna, si chiamano Gelmini..si chiamano Prestigiacomo.. si chiamano Bergamini...si chiamano coso...tutte le mie parlamentari sono le migliori della Camera..98.8% di presenza al voto».

BUSH E IL PAPA
Berlusconi: «Bush mi ha detto che ha ricevuto solo il Papa come me». Tarantini gli riferisce allora il commento di un politico pugliese: «Se ci fosse stato Prodi a quest’ora eravamo tutti nella merda». La risposta di Berlusconi è un «eh» seguito da una parola incomprensibile. «Comunque – spiega Berlusconi – noi abbiamo individuato le cose giuste..abbiamo portato..noi abbiamo fatto così, subito..adesso abbiamo portato tutti i Paesi europei a fare la stessa cosa..e infine, stamattina, oggi, Bush, su, appunto, nostra indicazione, una settimana fa, con Tremonti che è stato là»..nazionalizzano 9 banche, e così garantiscono la banca, e nessuna banca può fallire..e quindi il sistema diciamo delle banche continua a fare il suo mestiere.. l’economia, gli investimenti..e lasciamo che la febbre finanziaria resti nel luogo della follia che sono le Borse».

GEORGE CLOONEY
Una ragazza, Vanessa, scrive un sms a Tarantini: «No grazie, sono fidanzata da quest’inverno. Finite le stronzate». Tarantini insiste: «Lo so amore, ma è importante, un’occasione che ti capita poche volte nella vita». La ragazza chiede: «Chi?». Tarantini: «B». E continua: «Vivrai un film...viene anche George Clooney... se lo sa mia moglie mi ammazza».

REGALI ALLE RAGAZZE
Dopo una serata a Palazzo Grazioli, Tarantini e Vanessa si sentono al telefono. Vanessa: «Le ragazze sono andate via alle sei, hanno fatto un bordello, spero che non abbiano preso nulla, perché ho avuto un dubbio...comunque, tutto a posto, io ho fatto colazione con lui e adesso sono nel taxi...è molto carino, guarda, comunque, veramente, dolcissimo, molto carino». Tarantini: «Ti ha fatto un regalo?». V: «Sì...stamattina, andando via, ha detto "metti questo in borsa" e io ho detto "no, guarda, non ti preoccupare, non ti sentire obbligato a...", ha detto «no, mi fa piacere", però non ho chiesto, assolutamente».

CANTANTI CUBANE
Berlusconi: «Ho il colpo della strega, ma non prevarrà». Tarantini: «Le mando un angioletto, così glielo faccio passare». B: «Io non allargherei molto...porterei una, due, tre ragazze... poi facciamo venire i cantanti e le due cantanti cubane, la Gemma...che cosa dici se chiamiamo anche Rossella, che c’ha una ragazza che canta in Vaticano?... e magari invitiamo anche Fabrizio Del Noce, il direttore della Fiction della rete Uno della Rai? Così le ragazze sentono che c’è lì qualcuno che ha il potere di farle lavorare».

«GLI PIACCIONO ABITI CORTI»
Tarantini a Berlusconi: «Domani le presento una mia amica, che quando la vedrà, dirà, non è possibile...21 anni, bellissima, bruna, occhi chiari, viso angelico». B: «Andiamo a inaugurare un punto di Dolce&Gabbana, un punto di incontro e di aperitivi...dentro San Siro...e poi voi vedete la partita...sali su con le ragazze, nel nostro box del Milan (…) perché tu volevi fare la cena e qualcos’altro (…) si potrebbe fare una cosa anche ad Arcore, a casa mia, eh?». Tarantini telefona a Carolina: «All’inizio siamo in pubblico, quindi serve qualcuna d’immagine...farci vedere con lui in giro con delle cesse, mignotte (…) mettiti un abitino corto, che lo sai che a quello piacciono gli abiti corti».

SESSO E COMMENTI
Berlusconi al cellulare con Tarantini: «Ho dormito un’ora. Tu ti sei fatto Vanessa? È un bel pezzo, eh?». T: «Presidente, secondo me, è una delle più belle scopate della mia vita».

RAPPORTI LESBO?
Chiara: «È un grande lui..eh..stamattina.. su questa cosa, allora mi ha detto..mi ha fatto 3 mila complimenti, mi ha detto, "sei una ragazza molto pulita", insomma..tutte queste cose qua..mi ha detto, mi ha detto, "ma tu sei mai andata con un’altra donna, no"?». Tarantini: «Ride». C: «Poi mi ha detto, "dai, la prossima volta..a me piacciono queste cose.."».

MEGLIO DEL PRESIDENTE CHI C’È
Tarantini: «Ti ha raccontato le 5 regole dell’amore?». Chiara: «Ah, le racconta a tutte? io pensavo che me le avesse raccontate a me, perché.., ti dico..io». T: «No, tu tienitele per te, però è il suo cavallo di battaglia, quello». C: «Immagino..come tutte le barzellette..tutte le solite cose..ma figurati, mica sono scema..ma..capito? io non sono una tanto da scopare, però era la prima volta che andavo con un uomo così grande, insomma, capisci?». T: «Beh, e com’è andata proprio nell’atto?». C: «No, bene, però io non ero naturale come sono normalmente, quindi ovviamente lui mi ha detto che dovevo essere più....». T: «Troia». C: «No, lui mi ha detto, "te è da un po’ che non fai l’amore..", ho detto, "cacchio, sono 2 mesi.."; allora mi ha chiesto del mio fidanzato..ho detto, "no, guarda, la storia è finita, però non so come fare a dirglielo.." lui mi ha detto..aspetta, cosa mi ha detto.., "beh, chiodo scaccia chiodo, meglio del Presidente chi c’è"». T: ride. C: «Anzi, poi mi ha detto, no, perché mi ha detto, "meglio del Primo Ministro, no, anzi, il Presidente del G8 è più importante». C: «È il numero uno..ma veramente..ma ieri sera, così, molto serio, stamattina mi ha fatto sputtanare da quando ci siamo svegliati, ti giuro, mi ha fatto morire dal ridere, veramente». T: «È chiaro...sei stata con..uno degli 8..una tra le 8 persone più potenti del mondo».

SOUBRETTE IN POLITICA
Tarantini: «Ha detto che lui fin che non chiude sta cazzo di campagna elettorale, non vuol far cene, perché se no lo massacrano, che lo stanno chiamando in 6 mila, che si vogliono candidare». Donna: «Vabbè, ma non penso che..dai, le femmine, le soubrette vogliono fare questo». T: «E invece si, gli rompono il cazzo». D: «Si? vabbè, sono poche quelle che vogliono fare questo, le altre vogliono fare i programmi..poi si guadagna anche di più facendo televisione..che cacchio te ne frega di fare la politica..quindi mò».

VELINE E COMUNISTE BRUTTE
Tarantini: «Ma roba da matti». Berlusconi: «E anche le veline..non c’è una velina nelle mie liste». T: Nessuna». B: «Le altre fanno schifo perché si chiamano..sono come la Rosy Bindi.., no?». T: «Fra i Comunisti ci sono di quelle brutte.. (ride)». B: «Va bene». T: «Vabbè, io intanto vado a cena con loro..se lei decide di prendersi anche una cosa da bere..una cosa..tanto io arrivo con la macchina scura, non ci vede nessuno». T: «Anche per farlo un...».

BELEN, IL SOGNO
Berlusconi: «Peccato..Belen come va?». Tarantini: «Madonna che bella che è diventata, guardi». Ber: «E vabbè.. (sospira) T: «L’ho vista in forma, in grande forma..oggi sono andato insieme (incomprensibile)». B: «Sondala un po’ su di me..». T: «Eh, lo so, lo so, devo prenderla tranquilla un attimo..». B: «(Ride)». T: «Tanto stasera andiamo a cena insieme..». B: «Benissimo..dille che io ho sempre...dille che io ho sempre espresso degli apprezzamenti molto positivi su di lei..come bellezza, naturalmente..ma anche come donna». T: «Mh..ma lei non l’ha conoscita mai di persona? no? sì». B: «Io Belen?..l’ho conosciuta, è stata da me una notte..ma non abbiamo fatto (incomprensibile), perché ho scoperto che lei era la donna di un mio calciatore».

AL TELEFONO CON BELEN
Belen: «Pronto.....pronto..». Berlusconi: «Sì, pronto.., ciao Belen». Bel: «Buonasera..come stai?». Ber: «(ride) come sto..io sto bene, ho fatto un anno difficile, ma fantastico..con dei risultati importanti...e tu (incomprensibile)?». Bel: «..io benissimo..molto serena..molto.. molto tranquilla». Ber: «.. ecco..senti, e con il tuo ragazzo è finito tutto?». Bel: «Beh..al momento sì..non lo so, non so cosa». Ber: «Ho capito». Bel: «Che cosa succederà». Ber: «Ah, ah». Bel: «Ma comunque sono molto tranquilla». Ber: «Sì, va bene..meno male, va..senti, adesso hai visto questa cosa su Mediaset..ti piace?». Bel: «.. sì.., come fa a non piacermi?». Ber: «.. eh..meno male..va bene, anche perché io avevo tante pressioni da Briatore, per mettere la sua, no? che sapeva, era gia fissata, quindi ho dovuto veramente fare una pressione, ma mi sembrava giusto che tu fossi..la ragazza che in questo momento è la donna..che in questo momento aveva avuto più popolarità, e penso che sia anche un’occasione abbastanza importante per segnalarti...».

SPUNTA ANCHE LUCIO DALLA
Tarantini: «Sì, sì..ho fatto una bella cosa..ieri, era, poi, a cena con Lucio Dalla..infatti poi l’ho richiamata, che ci teneva a salutarla». Berlusconi: «Lucio Dalla?». T: «.. sì, sì..nonostante sia un comunista..infatti mi sono imbattuto in una discussione di quelle che non finivano più». B: «.. mah.., è (incomprensibile) confuso politicamente». T: «Sì, no, completamente confuso». B: «Per un po’ di tempo è venuto con me». T: «Sì, l’ha detto, l’ha detto, infatti...no, no, però ha detto che, "sai, ora a Bologna..." poi era in compagnia di Stefano Bonaria..(incomprensibile) si ricorda chi è?». B: «No». T: «..l’ex marito di..quel filosofo che è stato per anni sposato con Alba Parietti». B: «.. mh.., una iattura». T: «Bravo..sì..bravo».

NIENTE MUTANDINE
Barbara: «Amore, mi ha chiamato papi». Tarantini: «Stai venendo?». B: «Eh.., però arrivo tra un’oretta, perché io sono appena entrata dentro la vasca». T: «Beata te, (incomprensibile)». B: «...incomprensibile) mi ha detto, ho lavorato tutto il giorno, (incomprensibile)..amore, a che ora vai tu?». T: «Io sono già su». B: «Ah, stai già su...ascolta, io non mangio..vengo a (incomprensibile) un pezzo di panettone..per stare un po’ insieme..va bene?». T: «Te lo do io il panettone, stasera». B: «Dai scemunito, ci vediamo tra un’ora..ok?». T: «Allora gli dico che non vieni, va bene? (ride)». B: «(ride) no, scemo..dai, ma stasera non devo fare neanche il regalo, cazzo..posso venire con le mani vuote?». T: «Tu portagli..portagli..non ti mettere le mutandine, e dagli le mutandine, appena arrivi». B: «No, dai, devo comprargli qualcosa, amore..che brutto così». T: «Amore...tu fai la parte della figa...gli dici che il suo regalo glielo porti in Sardegna... che l’hai preso e glielo porti in Sardegna».

TETTE VERE?
Berlusconi: «Sì, tutto bene, tutto bene..tutto a posto..c’ho un po’ di sonno..sono qui in Consiglio..in Consiglio Europeo, con un po’ di sonno.. (ride)». Tarantini: «(ride)». B: «Tu, poi, cosa hai fatto?». T: «Eh.., con quella..Presidente». B: «Quella che avevamo detto». T: «Sì, sì, sì». B: «È fantastica quella lì, eh?!». T: «Sì, sì, sì, sì..ma poi le devo spiegare il particolare». B: «Sì, ma sono vere, o non sono vere?». T: «Non ho capito». B: «Le tette sono vere, o sono rifatte?». T: «Ma non l’ho capito, perché..sembravano vere».

L’EX PREMIER E L’EX MOGLIE
Berlusconi: «Questa storia mi macchierà per sempre, e va bene...quelle poche cene che abbiamo fatto...le cene cioè erano sempre cene di lavoro...voglio dire...ma a parte tutto quello, uno...mia moglie fa la vita che vuole fare lei...c’era questo accordo..no? Che erano tanti anni che non facevamo». Tarantini: «Si, si, si». B: «Però che questa qui mi faccia queste accuse, è una cosa veramente allucinante...non era vero niente, le veline non esistevano e poi anche la cena è una cena pubblica».
Redazione online

Lungi da me un giudizio morale sull'agire di Silvio Berlusconi nel campo del sesso: di gente affamata e bulimica come lui ce ne è a bizzeffe e molto più nascosta ipocritamente... Quello che gli rimprovero è che  gira gira queste donne in vendita alla fine le fa pagare a noi contribuenti.
In cambio del loro spudorato e amorale sesso queste prostitute volevano "lavorare" in TV o avere un seggio da qualche parte.
La RAI la manteniamo noi cittadini contribuenti, Mediaset no, ma certo la fortuna imprenditoriale di Berlusconi l'abbiamo sempre pagata noi attraverso tutte le facilitazioni dategli da quell'altro bulimico di sesso che è stato Bettino Craxi.
Il suo vizio, dunque, come quello di altri meno noti e più nascosti, ha comportato uno scambio di favori dati con il suo potere. L'uso di questo potere ha per oggetto la ricchezza del Paese. Se avesse vissuto il suo vizio da persona privata, erano assolutamente affari suoi, e chi vive una vita, per scelta, più morigerata o inibita può provarne schifo, ma è un suo personale problema. Così lo schifo comporta che un Tarantini, che fa il mezzano, pretende di essere un imprenditore, rubando lo spazio a chi l'imprenditore lo fa veramente.
Dunque donnette messe sui seggi pagati dai contribuenti, oppure messe a fare le "giornaliste", le "attrici", le "intrattenitrici televisive", costituiscono corruzione che toglie spazio a chi quei mestieri li fa veramente e non come secondo lavoro, rimanendo il primo la prostituzione ed il lenocinio. 


Piccolo aneddoto personale su Enzo Tortora

Ascoltavo oggi, intorno alle h. 10:00, su Radio 24 l'ottimo Giovanni Minoli in un servizio su Enzo Tortora, con vari inserti narrativi dalla viva voce della figlia Silvia.
Enzo Tortora l'ho visto una sola volta da vicino: ero un'adolescente e lui era già famoso. Andavo a scuola in Via Caposile, a Roma, e per arrivarvi passavo davanti agli studi della RAI di Via Asiago. In quegli anni fu creata la sede di Via Teulada per la Televisione, ma ancora il grosso delle trasmissioni andavano in onda da Via Asiago. Mi è capitato dunque di vedere tantissimi personaggi di quel mondo. Corrado, semplice e bonaccione che si fermava anche a parlare con il cartolaio dove comperavo i fogli protocollo, Pippo Baudo solitario e pensieroso, e lui, Tortora, che sembrava molto pieno di sé. In realtà era solo una persona molto molto intelligente e che non faceva nulla per riuscire simpatico. 
Quando scoppiò l'assurda storia delle accuse di un suo coinvolgimento nello spaccio di droga con adesione camorristica, mettendo insieme tante notizie e facendo nella mia mente una personalissima analisi delle stesse, non dubitai neppure per un attimo che tali accuse fossero vere. E ne ero così convinta che dicevo con la massima tranquillità che era tutto falso, che era una montatura,  a chi  commentava le martellanti notizie di quei giorni. Ma non tutti hanno capacità di analisi lucida ed acuta e così mi sentivo obiettare: "Ma se lo dicono qualcosa di vero ci sarà!"
Teoria aberrante su cui si fonda la calunnia e prospera.
Perché non ho creduto mai neppure per un attimo a questa orrenda e stupida accusa a cui, però, hanno creduto magistrati ed inquirenti, chissà perché, visto quello che è venuto fuori in Appello?
Non ci ho creduto perché Enzo Tortora era famoso, ricco e non aveva certo bisogno di mettersi a fare lo spacciatore di droga per sbarcare il lunario.
Non ci ho creduto perché il racconto dei due figuri, il "pittore" e la sua consorte con la storia  squallida delle "mutandine", era così misero e detto da persone così mediocri che il credito dato loro, palesi millantatori, dai magistrati destava il mio stupore.. allora, perché oggi ho di molto ridimensionato la figura del Magistrato! Fra essi, come in ogni carica o professione, c'è l'onesto ed il disonesto, l'intelligente e l'idiota, il capace e l'incapace. Oggi lo so perché ho 68 anni e ho visto, ascoltato, sentito, pensato e riflettuto sui fatti che mi sono passati davanti per una vita.
Non credetti alle accuse perché fu chiaro che a qualcuno era andato di traverso quello che Enzo Tortora disse ai terremotati dell'Irpinia quando portò loro i soldi raccolti tramite Antenna tre : "Ora non fateveli mangiare dalla camorra!"
Quello che è inquietante è come e perché tali magistrati e tali inquirenti, che condussero Enzo Tortora al Processo in Assise sulla Camorra, abbiano montato un tale castello di carta senza veri riscontri e senza vere prove: fu davvero solo incapacità professionale? Io non lo credetti allora e non lo credo adesso.