Raid israeliano su Gaza dopo lancio missili, nessuna vittima
Articolo pubblicato il: 04/06/2015
Aerei israeliani hanno colpito questa mattina tre obiettivi nella Striscia di Gaza, dopo che ieri sera sono stati sparati due missili contro il sud d'Israele. Non si segnalano vittime né in Israele, né a Gaza. L'esercito israeliano ha confermato i tre raid contro "infrastrutture terroristiche", mentre i media di Hamas hanno riferito che sono stati colpiti dei campi d'addestramento nel centro della Striscia e a Khan Yunis.
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Da: Wikipedia
ISRAELE
Situato nella regione geografica palestinese, occupa approssimativamente un'area che in epoca antica era compresa, secondo i racconti biblici, nel Regno di Giuda e Israele e nella regione di Canaan, soggetta nel tempo al dominio di numerosi popoli, tra cui egizi, assiri, babilonesi, romani, bizantini, arabi e ottomani, nonché a numerose battaglie etnico-religiose. In età contemporanea è stata parte del mandato britannico della Palestina, periodo durante il quale fu soggetta a flussi immigratori di popolazioni ebraiche, incoraggiate dalla nascita del movimento sionista, che mirava alla costituzione di un moderno stato israeliano. Dopo la seconda guerra mondiale e la Shoah, anche per cercare di porre rimedio agli scontri tra arabi ed ebrei, il 29 novembre 1947 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella Risoluzione 181 approvava il piano di partizione della Palestina, che prevedeva la costituzione di due stati indipendenti, uno ebraico e l'altro arabo. Il moderno Stato d'Israele fu quindi proclamato da David Ben Gurion il 14 maggio 1948, alla scadenza del mandato britannico[10][11][12].
Tale ripartizione fu però osteggiata da gruppi sionisti e dalla totalità dei rappresentanti palestinesi, nonché dai paesi arabi. Dopo alcuni scontri già all'indomani del voto della risoluzione, terminato il ritiro delle truppe britanniche, la Lega Araba avviò una guerra contro il neonato stato ebraico, dando origine ad una serie di conflitti arabo-israeliani; accordi di pace sui confini furono in seguito raggiunti solo con Egitto (1979) e Giordania (1994). Rispetto ai territori palestinesi, oggi non esistono confini precisi. Oltre ad estendere il territorio dello Stato dopo la prima guerra arabo-israeliana del 1948, rispetto quanto previsto dalla risoluzione ONU, Israele ha anche occupato i territori della Cisgiordania e della Striscia di Gaza dopo la guerra dei sei giorni del 1967, e nel corso degli anni vi ha costruito colonie.
Lo stato palestinese, proclamato nel 1988 ma ancora non riconosciuto come tale sia da Israele che da molti altri paesi, ammesso come osservatore permanente dell'ONU solo nel 2012, controlla la Striscia di Gaza, non più rivendicata da Israele, e solo alcune zone della Cisgiordania, che rivendica interamente ma rimane prevalentemente controllata da Israele, secondo le decisioni degli accordi di Oslo del 1993. La sovranità di Israele non è riconosciuta da molti stati arabi, mentre rappresentanti palestinesi hanno riconosciuto Israele nel 1993, come parte degli stessi accordi di Oslo[13]. Diversi tentativi di accordi di pace non hanno finora dato i frutti sperati e l'area continua quindi ad essere geopoliticamente instabile.
Non sono filoisraeliana, non sono ebrea, non ho amici ebrei: ho solo in me un senso di Giustizia che mi fa dire che se uno spara razzi contro casa mia io rispondo, per ribadire che non posso tacere e fare finta di niente, perché altrimenti chi ha iniziato penserebbe che sono debole, che sopporto, che sono stupido, e continuerebbe ottusamente credendo di potermi sottomettere come vuole.
Le Guerre non le ha iniziate Israele e, se quando ha risposto, ha dimostrato di essere più brava degli altri Stati coalizzati contro di lei che era sola, non è colpa di Israele, ma di chi l'ha SOTTOVALUTATA.
La pretesa che si ritiri dai Territori occupati perché è stata più brava degli aggressori mi sembra risibile ed assurda giacché se, invece, chi l'ha aggredita fosse riuscito ad annientarla avrebbe riso sarcasticamente e NON sarebbe retrocesso di un passo.
Può sembrare una semplificazione, ma da un punto di vista "filosofico" non lo è.
Il modo di concepire i rapporti di forza attiene al rapporto fra individuo umano ed individuo umano e fra popoli e nazioni, in quanto questi ultimi sono costituiti da uomini, obbediscono dunque alle scelte del pensiero umano.
Per rendere più chiaro il concetto dirò che prevale il più forte, ma c'è eticamente differenza se la superiorità viene imposta dal più forte con una sua iniziativa o se tale superiorità si impone quale reazione alla sconsiderata aggressione del più debole che ha sottovalutato il più forte credendosene superiore.
Da qui la sorpresa del più debole (soprattutto nella capacità di analisi della realtà) e, a volte, la pretesa di rimettere le cose come prima di aver perso... Ma ha aggredito per vincere... e se avesse vinto? Avrebbe accettato di rimettere le cose come prima? Sicuramente no.
Dunque c'è dietro non solo una mancanza di INTELLIGENZA nel valutare la realtà traendone saggezza, ma c'è la protervia infantile di dire, in pratica, "abbiamo scherzato, rimettiamo le cose come prima, non vale perché ho perso ed io voglio vincere".
E' evidente che chiunque ragioni così, individuo, popolo o nazione, dimostra un ottuso egocentrismo cieco alla percezione dell'altro.
Mi è sempre piaciuto molto, forse per una interiore identificazione, il personaggio creato da Sergio Leone e fatto vivere da Clint Eastwood: il pistolero solitario con il poncho, che parla poco, calmo ed impassibile di fronte alla scomposta derisione di "deboli" aggressivi, che lo credono a loro inferiore, dunque oggetto del loro scherno e prepotente prevaricazione, finché lui, con la medesima calma ed impassibilità non li stende tutti con la sua Colt veloce dimostrando la sua superiorità.
Qui la Colt è il simbolo e il mezzo con cui Clint spazza via gli stupidi prepotenti, ma nella vita la Colt può assumere altre forme e chi è attaccato dagli stupidi, che ignorano la forza di chi hanno di fronte, può usare mezzi meno eclatanti e che hanno bisogno di più tempo ma sono ugualmente micidiali, se non sul piano fisico su altri piani esistenziali.
Colt simbolica |