Da questo blog: 8 gennaio 2015
Si è visto con l'esperienza che il carcere
non migliora gli assassini: pensate al caso recente di Buzzi, il Capo
delle Cooperative Romane in combutta con Carminati, che fu
condannato per aver ucciso con 34 coltellate il suo collega di
banca e di truffe con assegni falsi, il quale minacciava di rivelare
tutto ai superiori. L'assassino si costruì anche un alibi falso, ma
la sua fidanzata brasiliana, con la quale amava fare la bella vita
spendendo e spandendo, confessò e fece cadere il suo falso alibi.
In carcere, non avendo molto da fare, si laureò. Cosa che tanti
giovani puliti e meritevoli non possono fare, perché precocemente
spinti al lavoro per aiutare la propria famiglia in difficoltà
economiche. Convinse il Capo della Caritas, Don Di Liegro, di
ESSERE UN ALTRO UOMO, e Scalfaro lo graziò!
Mi chiedo dunque come sia possibile credere alla Befana,
cioè che uno che ha ammazzato non per legittima difesa,
ad esempio, ma perché un complice nel delinquere, nel
truffare la banca dove si ha un lavoro, quindi di che
vivere, ha deciso di svelare tutto: 34 coltellate!
Come può essere fatto nella sua mente un uomo così?
Come si può pensare che il carcere e una laurea possano
averlo cambiato fino al punto di essere qualcosa di diverso?
Non solo lo si vuole credere redento (Don Di Liegro), ma lo
si grazia(Scalfaro, non nuovo nel graziare assassini), e infine
gli si da in mano il potere di gestire soldi dello Stato: siamo
sempre lì, soldi delle nostre tasse che siamo costretti a versare
e a vederci rubare.
Siamo costretti a sentire anche i giudizi morali di codesta persona
su Carminati: lo dichiara una brava persona!
Ma come dobbiamo sentirci noi che lavoriamo, ci sacrifichiamo,
ci accontentiamo di quello che abbiamo, che ci rimane dopo aver
pagato mille balzelli... Ci sentiamo insultati, oltre che presi
in giro...
La colpa di tutto questo è di chi lo ha permesso, e chi lo ha
permesso è chi aveva la responsabilità politica, ben pagata, di
gestire la Cosa Pubblica, tutti, ciascuno nel suo ruolo: nessuno
può dire "io non ho preso una lira, dunque non c'entro". Chi ha
voluto voti per gestire i nostri soldi e dice di non essersi
accorto di quanto avveniva non è giustificabile: se si vuole una
responsabilità la si deve gestire e bisogna risponderne. Troppo
comodo prendersi soldi ed onori e cadere dal pero dicendo di
non essere stato in grado di svolgere il ruolo di potere tanto voluto.
Graziava gli assassini e schiaffeggiava signore a lui sconosciute ree di avere abiti scollati d'estate al ristorante |
Credeva nel recupero e nella redenzione... |
Ecco! Noi, invece, non crediamo alla Befana e ci vediamo benissimo! |