Dieci deputati e otto senatori, condannati in via definitiva per reati gravi, resteranno senza vitalizio.
Dopo due mesi di «preavviso» la Camera ha tolto l'assegno a: Massimo
Abbatangelo (ex Msi, assegno da 4.965 euro al mese), Giancarlo Cito
(ex Msi, poi Fi ed ex sindaco «tuttofare» di Taranto, 2.139 euro);
Robinio Costi (ex Psdi, 2.124 euro); Massimo De Carolis (ex Dc,
3.016 euro); Francesco De Lorenzo (ex ministro della Sanità,
ex Pli, 4.013 euro); Giulio Di Donato (ex Psi, 4.035 euro); Pietro
Longo (Ex Psdi, ex ministro del Bilancio nel Craxi I, 4.992 euro);
Raffaele Mastrantuono (ex Psi, 3.884 euro); Gian Stefano Milani
(ex Psi, 2.276 euro) e Gian Mario Pellizzari (ex Dc, 5.481 euro).
STOP AL VITALIZIO PER B E ALTRI SETTE. Al Senato lo stop è
stato confermato per Silvio Berlusconi (8 mila euro al mese); Marcello
Dell'Utri (4.400 euro); Vittorio Cecchi Gori (ex Ppi, 3.408 euro);
Pasquale Squitieri (An, 2.381 euro); Antonio Franco Girfatti
(ex Fi; 3.408); Vincenzo Inzerillo (ex Dc, 2.381 euro); Franco Righetti
(ex Popolari, 3.408 euro); Giorgio Moschetti (ex Dc, 2381).
Il risparmio per i deputati sarebbe di quasi 37 mila euro al mese che,
moltiplicati per 12, diventano poco meno di 450 mila euro all'anno.
Al Senato si risparmiano poco meno di 30 mila euro al mese, circa 360
mila euro l'anno.
Di Maio: «Revocato il vitalizio a 10 sfigati»
La revoca, per il M5s,
non è che una beffa.
Non a caso i
pentastellati all'ufficio
di presidenza hanno
votato contro con la
Lega, mentre Fi ha
abbandonato i lavori.
Luigi Di Maio su
Facebook e sul blog
di Grillo ha alzato la
voce: «Ricordate la
sospensione del
vitalizio agli ex parlamentari condannati? Oggi in Ufficio di Presidenza alla
Camera abbiamo saputo quanti saranno coloro a cui si applicherà quella
norma. Su 1.543 ex deputati che stanno percependo ingiustamente un
vitalizio - anche oltre i 3 mila euro al mese - solo 10 avranno il vitalizio
sospeso. Dieci sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli,
mentre tanti altri condannati - i cui reati non furono sono inseriti nella
delibera - sono tutti salvi. Quei 10 mi fanno quasi pena».
CHI HA PIÙ DI 80 ANNI NON È CONTROLLATO. La delibera
approvata a maggio, e già duramente criticata dai pentastellati che non
votarono, «riguarda solo lo 0,6% di tutti quei politici che con tre giorni
in parlamento si sono guadagnati una pensione da sceicco! In questa
farsa», ha concluso Di Maio, «ci sono poi 346 ex deputati con più di
80 anni, tra cui potrebbe esserci anche Totò Riina, di cui il
dipartimento della Giustizia non sa nulla sui precedenti penali, in
quanto in Italia a chi ha più di 80 anni non viene registrato più nulla
sui precedenti».
LA REVOCA NON È AUTOMATICA. Ma le critiche non si
fermano qui. Il taglio dei vitalizi ai condannati era stato definito
una «truffa» anche da Riccardo Fraccaro, M5s in ufficio di
Presidenza della Camera, «perché», disse a maggio, «la revoca
non sarà automatica. Sarà l’Ufficio di presidenza della Camera,
di volta in volta, caso per caso, a decidere. In pratica, tutto resta
in mano ai partiti anche per effetto di un compromesso al ribasso
frutto di un accordo raggiunto tra la Boldrini e il Pd senza neppure
consultare le opposizioni. Saranno in pochissimi a vedersi revocare
l’assegno, mentre continueranno a incassarlo, per esempio, tutti i
condannati per Tangentopoli».
In secondo luogo poi, stando alla delibera, «le disposizioni non si
applicano poi agli assegni e pensioni di reversibilità che spettano
ai familiari superstiti laddove l’ex deputato sia deceduto prima
dell’entrata in vigore della delibera». Anna Craxi, e non solo,
continuerà dunque a percepire l'assegno di Bettino.
IL RIMBORSO DEI CONTRIBUTI ALL'EX CAV. Ma c'è un altro
aspetto che vale la pena di sottolineare. Se lo Stato con questi primi 18
vitalizi tagliati risparmierà circa 810 mila euro l'anno, ne dovrà sborsare
oltre 220 mila euro solo per «liquidare» Berlusconi.
Già, perché come ha confermato il senatore leghista Roberto Calderoli a
Lettera43.it, a chi viene tagliato il vitalizio si deve corrispondere la
restituzione dei contributi versati dalle Camere per tutta la durata
della sua attività parlamentare. Al netto, ovviamente, dei vitalizi già
percepiti.
Il conto dell'ex Cav lo fece Franco Bechis, ma a maggio. Berlusconi è stato
parlamentare 19 anni e 7 mesi, ha ricevuto (al 9 luglio 2015) il vitalizio
per 19 mesi. Ha diritto quindi alla restituzione di 219 mensilità di quei
contributi versati (1.006,51 euro al mese). In tutto 220.425,69 euro.
Lo stesso vale naturalmente per Dell'Utri che ha continuato a percepire
la pensione nonostante fosse in carcere.
Per quanto riguarda i deputati, il problema non si dovrebbe porre,
almeno per ora. Perché, come ha spiegato l'ufficio stampa della Camera,
i vitalizi già percepiti superano i contributi versati. In altre parole
hanno già preso molto di più di quello che hanno dato.
Disgusto. Provo disgusto e non riesco
neppure ad essere ironica come fa
l'ottimo Di Maio.
La Grecia è finita indebitata e strozzata
per le spese che non poteva permettersi
e noi invece?
Noi continuiamo a pagare un fiume
di denaro che ci svena a una
Casta vergognosa che si è votata privilegi
da cui non vuole uscire, usando escamotage
pseudo-legali di ogni tipo, quando basta la
deliberazione delle Presidenze delle due
Camere del Parlamento per eliminare queste
elargizioni.
Luigi Di Maio l'ha ribadito stamane ad Agorà sulla
Terza Rete RAI.
Nulla cambia, Renzi o non Renzi. Le resistenze del
Potere corrotto lo impediscono. Ma se non vi
si pone rimedio il PD alle prossime politiche il mio
voto se lo scorda: voterò di nuovo per i 5 Stelle anche
se su molte cose sulle loro scelte politiche dissento.
Ma la priorità è ridare a questo Paese la fiducia
fra le Istituzioni ed il Popolo sano, non quello
che campa con le briciole che la Casta gli butta,
ma quello che ama questo Paese e vuole
restituirgli dignità.
NON VOGLIAMO PIU' I PRIVILEGI DI
QUESTA CASTA!! Smettetela di prenderci per il c...!
Sul quotidiano cartaceo "La Repubblica" del 4
luglio scorso a pag. 15 c'è un articolo a firma
Liana Milella che dà una rara bella notizia sulla
Casta Ladra:
"Da De Lorenzo e Poggiolini 5 Milioni allo Stato"
Vi si dice che questi due delinquenti, che tanto
hanno rubato allo Stato approfittando delle loro
cariche Istituzionali, restituiscono forzosamente
parte del maltolto: il 27 maggio 2015 sono stati
incamerati nel Bilancio della Presidenza del
Consiglio dei Ministri 2.775.525 Milioni
di euro provenienti dai conti di De Lorenzo!
Altri 2.389.044 Milioni di Euro che De Lorenzo
deve allo Stato verranno da esecuzioni
immobiliari in corso su beni del ladrone siti a
Gioia Tauro e Lamezia Terme.
Poggiolini deve allo Stato, a noi tutti, 5.164.569
Milioni di euro, e una prima tranche di
restituzione di 1.850.581 si otterrà da
immobili di sua proprietà!
Pensate a quanto hanno rubato, malversato, il denaro pubblico!
E sono solo 2!!!
Si deve attuare un esproprio di tutti i beni di tutti
coloro che hanno incamerato denaro pubblico
attraverso la mala gestione dello stesso.
Non l'Italia deve fare bancarotta come la
Grecia: loro debbono fare bancarotta!
La Giustizia è troppo lenta! De Lorenzo
e Poggiolini hanno creato danno già molto tempo fa!
Scrive Milella che "la complessità delle procedure"
porta codesta lentezza nell'attuazione della ripresa
del maltolto: ebbene Renzi dimostri la SUA
GUERRA ALLA BUROCRAZIA più volte
annunciata! Procedure più veloci per favore!!
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De Lorenzo brinda alla faccia nostra!! |