Alessandro Gassmann lancia #romasonoio. L'hashtag per i romani: 'Puliamo noi la città
"Roma sono io. Armiamoci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto della città". Diventa virale la proposta lanciata ieri pomeriggio su Twitter da Alessandro Gassmann e diventata in poche ore tra le più cliccate sui social network. "Diamo un esempio di civiltà a chi ci governa ed a chi ci insulta", scrive. "Bella l'idea ma se paghiamo le tasse - scrive un utente - spetta ad Ama non al civismo firmato Gassmann il decoro della città. Non scherziamo".
Ben venga lo spontaneo e genuino pensiero di Alessandro Gassmann, si sente che viene da un animo sincero e appassionato per la nostra Capitale, e ha ragione anche chi oppone il fatto che paghiamo le tasse per avere i Servizi e dobbiamo pretenderli.
La virtù è come sempre nel mezzo.
Più persone come Alessandro che abbiano senso civico, che scarseggia, e più cervello e capacità di gestione della Cosa pubblica da parte di chi è pagato (molto bene) per gestirla.
Roma è la Capitale di un Paese che sente anche altrove il degrado, salvo eccezioni come Salerno ad esempio, ma essa è l'emblema della paralisi in cui Leggi inapplicate e paura di sanzionare ci hanno gettati.
Il degrado si combatte e si elimina con l'applicazione delle regole, imponendole a chi non le rispetta con la sanzione che deve essere certa, dura e senza deroghe ed eccezioni.
Solo così si ottiene che la gente non si comporti bestialmente come ormai avviene: gente che defeca e piscia per le strade, gente che lascia i propri rifiuti ovunque, va sanzionata.
Se si comincia a dire che il tale è un barbone e non può pagare la sanzione si deve obbligarlo a pagarla con la pena in natura: scopa e secchio in mano e gli si fa ripulire una zona. Questo non è impossibile nel Diritto, tali pene vengono applicate in Paesi civili da magistrati intelligenti. A furia di ripulire anche il barbone imparerà a rispettare di più la città, ad andarsi a lavare nel bagno pubblico e non a fare i propri servizi in strada.
Il resto della cittadinanza deve pagare. Anche il gesto menefreghista di chi, finito il pacchetto di sigarette, lo accartoccia e lo getta in strada deve essere sanzionato.
Cosa è cambiato nella Legge da quando molti anni fa io gettai un fazzoletto di carta dal finestrino ed un Vigile Urbano mi riprese severamente dicendo che non dovevo farlo più altrimenti mi avrebbe fatto la multa?
E' cambiato il Costume! Ogni sanzione, ogni freno sembrano una limitazione della libertà!!
Ma non esiste la libertà di lordare i luoghi dove dobbiamo vivere tutti!! Questo DEVE ESSERE PUNITO!
Mi spiace per chi si aggiusta la realtà e vuole a tutti i costi, demagogicamente, negare che la presenza di stranieri, con abitudini che inducono il degrado, ha aiutato ed aiuta nella discesa verso gli inferi.
Gli zingari, italiani o meno, sono autori di sporcizia e chi lo nega nega l'evidenza. Non hanno regole: bisogna imporgliele. Le Regole sono alla base del vivere civile.
Tutti sanno dell'abitudine, ormai assunta anche dagli italiani della vita notturna all'aperto (che chiamano "movida" all'uso spagnolo), di bere direttamente dalla bottiglia per poi gettarla in strada dei soggetti provenienti dai Paesi dell'Est. Un uso di persone di bassa lega, brutto, volgare, che però ha preso piede anche grazie ai brutti film statunitensi in cui attori famosi fanno altrettanto.
Così importiamo la barbarie e lasciamo i nostri italici costumi che, anche quando erano di persone umili, erano sicuramente più eleganti: nelle osterie gli operai versavano il vino dal fiasco o dal "litro" nel bicchiere e da esso bevevano.
Ora le strade sono piene di bottiglie di vetro, in prevalenza di birra, che sono più delle metalliche lattine.
Poi le cicche di sigaretta, anche frammiste alla sabbia sulle spiagge, insieme a milioni di cannucce di plastica dei "succhini" grazie a madri incivili e distratte nell'educare i propri figli.
E vogliamo parlare dei "writers?" Gli imbrattatori di treni, di monumenti, di muri, che alcuni sconsiderati giornalisti dei miei stivali hanno voluto solleticare chiamandoli "artisti"?
Ma artisti de che?!!!
I treni dei pendolari, già carri bestiame, non consentono ai poveracci che li prendono di poter guardare fuori dal finestrino per vedere se sono arrivati alla loro stazione grazie a questi "artisti" che imbrattano i vetri con le loro orribili scritte e scarabocchi!
Insomma bisogna riformare la mentalità, il costume, accettare le regole, altrimenti non se ne esce.
Ovviamente, poi, servono Sindaci che sappiano controllare i Servizi di pulizia strade, dei giardini, cura del verde ecc. ecc..
Marino è onesto? Ci fa piacere. Capisco che gli Italiani, depredati da banditi di ogni risma che hanno gestito la Cosa Pubblica, ormai si accontentano che uno sia almeno onesto, ma non basta. E' stato un bravo Chirurgo, se non sa amministrare torni al suo alto mestiere: salvare vite umane! Oppure vada a scuola dal tanto contestato De Luca e si faccia spiegare come ha fatto ad amministrare così bene Salerno!