Marino: «Il governo non metterà un euro per il Giubileo»
Dagli Stati Uniti il sindaco commenta le recenti decisioni su Roma. E su Gabrielli, dice: «Non ci sarà nessuna diarchia, il prefetto non ha poteri nuovi o diversi».
A quattro giorni dal Consiglio dei ministri che ha conferito poteri speciali al prefetto Gabrielli per la governance di Roma Capitale, il sindaco di RomaIgnazio Marino commenta la situazione di Roma dagli Stati Uniti, dove si prepara ad incontrare il sindaco di New York Bill De Blasio. A riportare le parole del sindaco ai suoi collaboratori è Fabio Martini su La Stampa:
«GABRIELLI? NON CI SARÀ NESSUNA DIARCHIA» -[...] ai collaboratori che dall’Italia via via lo informavano su tutte le polemiche, Marino ha spiegato le sue ragioni, quelle che tornerà ad esporre pubblicamente sin da dopodomani, quando sarà a New York per incontrare il sindaco De Blasio: «Ma vi pare? In questi due anni ho smantellato la politica consociativa tra il Pd e la destra romana, il governo ha formalmente riconosciuto la discontinuità rispetto a quel sistema collusivo, l’ex sindaco Alemanno è indagato per mafia e il dibattito pubblico cosa fa? Si orienta a discutere della mia vacanza!»
Marino parla anche della “diarchia” tra lui e Gabrielli, come stabilito dal Cdm, per dire che «non ci sarà nessuna diarchia»:
Sul quotidiano torinese, Martini riferisce anche quella che sarebbe stata la reazione di Marino nell’apprendere che anche a Roma verrà applicato il “modello Expo” per la gestione del Giubileo:«Sapete bene i rapporti di leale collaborazione che ho sempre avuto con il prefetto Gabrielli. Non ci sarà nessuna diarchia, il prefetto non ha poteri nuovi o diversi. E invece spero che Gabrielli mi aiuti a superare le lentezze che finora hanno connotato l’avvicinamento al Giubileo. In un incontro che si è svolto in Vaticano ad aprile, alla presenza di tutti gli enti interessati, ho presentato il dettagliatissimo piano del Comune sulle opere di nostra competenza, dopodiché il governo ha deciso il via libera nel Cdm del 27 agosto, col risultato che noi potremo fare le gare a settembre. Sia chiaro: il governo ha ritenuto di dover aspettare la relazione di Alfano sull’inquinamento mafioso, io rispetto questa attesa, la capisco. Ma questi sono i fatti». Marino non lo dirà in pubblico, per non riaprire la polemica col governo, ma l’attesa del governo costringerà i cantieri a lavorare 24 ore su 24, con costi superiori e anche con disagi più elevati per i romani.
Nel recente Cdm è stata varata anche la «governance» per il prossimo Giubileo e al prefetto Gabrielli è stato affidato il coordinamento tra i diversi enti locali, le forze dell’ordine e il Vaticano, sul modello dell’Expo di Milano: anche lì il prefetto ha svolto lo stesso raccordo. Ma quando Marino ha sentito parlare di Milano, raccontano che abbia sorriso amaro: «Sì, è vero i prefetti svolgono lo stesso tipo di coordinamento. Ma c’è una differenza: per l’Expo lo Stato ha fatto un investimento di un miliardo e mezzo di euro, per il Giubileo il governo non metterà un euro. I 50 milioni che il Comune spenderà per accoglienza e viabilità “appartengono” ai romani: sono stati sbloccati dal piano di rientro al quale siamo stati costretti per ripianare i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. Sia chiaro: questa differenza tra Roma e Milano io la rivendico, Roma non vuole un Giubileo che crei nuovi debiti».
Senza offesa per i credenti nel Dio gestito dalla Chiesa Cattolica secondo la sua interpretazione, il Papa decide di indire il Giubileo senza consultare il Capo del Governo Italiano e chi ne fa le spese è Roma e i romani.
Sono perfettamente d'accordo con la scelta che Roma non vuole un Giubileo che crei nuovi debiti, giacché ne abbiamo già più che abbastanza. Mi dispiace che Marino sia amareggiato di dover fare le opere per Roma, necessarie per i pellegrini, che dovrebbero essere la normalità quotidiana per la Capitale, invece che l'ennesima emergenza per l'ennesima manifestazione: che siano i Mondiali di calcio, i Mondiali di nuoto, il Giubileo del 2000 con le Giornate Mondiali della Gioventù o quello che vi pare, tutto si riduce ad un esborso di denaro dei contribuenti che finisce nelle tasche di qualcuno che non sono i contribuenti medesimi.
Egli è amareggiato perché i "ritocchi" a Roma li dovrà fare con I 50 milioni che il Comune spenderà per accoglienza e viabilità “appartengono” ai romani: sono stati sbloccati dal piano di rientro al quale siamo stati costretti per ripianare i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni.
Deve essere così, caro Ignazio Marino, non si pone il paragone con l'Expo, che da quando è stata istituita è stata ed è un'occasione unica per il Paese ospitante per presentarsi al Mondo, a tutti i Paesi partecipanti.
Roma, purtroppo, ospita al suo interno un altro Stato: il Vaticano, con il quale l'Italia ha dovuto stipulare dei Patti.
Ora io, onestamente, non ho voglia di leggermeli e deduco dai fatti che, forse, ci obbligano a provvedere ai pellegrini e ai servizi per loro quando il Papa li chiama...
Se è così li accoglieremo con i soldi che abbiamo...
Non può, Marino, fare paragoni improponibili con lo stanziamento per l'Expo che è una vetrina dell'Italia da cui, si spera, verranno ricadute economiche per il nostro Paese grazie ai rapporti con il resto del Mondo.
Ma il Giubileo riguarda ben altro tipo di "affari": si apriranno, come sempre, tutti i conventi, (e sono tantissimi), tutti gli ostelli di suore, preti e frati che, per vari cavilli, non pagano tasse come i nostri alberghi. Gran parte del denaro portato dai pellegrini finirà nelle tasche di Santa Madre Chiesa, qualcosina anche a qualche commerciante e albergatore italiano...
Dunque Roma farà i suoi ritocchi con quello che ha, la decisione del Governo mi trova perfettamente d'accordo.
E comunque, insisto, tali ritocchi dovrebbero essere la cura quotidiana di una Città, di una Capitale fra le più belle del Mondo in assoluto.
Infine il fatto che i lavori avrebbero potuto iniziare ad agosto "quando Roma si svuota", come ha detto qualcuno, intanto Roma non si svuota più in agosto da anni! Purtroppo! Dimostrando solo una leggera diminuzione di gente e traffico, poi il governo ha ritenuto di dover aspettare la relazione di Alfano sull’inquinamento mafioso, giusto! Questo ha ritardato l'avvio dei "ritocchi", e la colpa è di Alfano che si poteva pure sbrigare a leggere la relazione di Gabrielli e scrivere la sua! Cos'è? C'era bisogno del pacchiano e sfacciato funerale che proclamava sulla facciata di una Chiesa "Re di Roma" uno zingaro usuraio e altro?
Ho memoria di una battuta scandalizzata di Rutelli, allora Sindaco di Roma, che aveva visto in un insediamento di zingari una Ferrari insieme ad altre auto costosissime!
Dopo questa constatazione, fatta da un Sindaco di sinistra sensibile alla condizione dei "poveri" zingari, non si seppe più nulla da parte delle Autorità... Da parte delle Autorità... perché i romani lo sanno, lo sanno... e parlano.. parlano.