domenica 27 settembre 2015

Pietro Ingrao

Da: Il Messaggero

Roma, morto Pietro Ingrao: storico esponente del Pci aveva 100 anni


A 100 anni è morto Pietro Ingrao, leader storico della sinistra, voce critica del Pci, presidente della Camera durante gli anni di piombo. Ingrao era da tempo malato e aveva da diversi anni rinunciato ad apparire in pubblico. 
È morto nella sua casa di Roma, in via Ugo Balzani, nel quartiere vicino piazza Bologna. La sua scomparsa ha suscitato una forte emozione nella sinistra italiana. Il premier Renzi, tra i primi a esprimere il suo cordoglio per la morte dell'anziano leader, ha ricordato il suo ruolo di protagonista nella storia della sinistra italiana: «A tutti noi - ha detto Renzi - mancherà la sua passione, la sua sobrietà, il suo sguardo, la sua inquietudine che ne ha fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del Novecento, della sinistra, del nostro Paese».

Dal Quirinale il presidente della Repubblica ha parlato della passione politica di Ingrao sostenendo che essa «resterà un patrimonio del Paese», mentre «la sua libertà interiore è un esempio per le giovani generazioni».

Se ne va una persona perbene, un politico perbene.
Non l'ho conosciuto di persona, ma ho avuto il piacere di conoscere e frequentare per un breve periodo sua figlia Celeste con suo marito.
I figli sono lo specchio di una educazione e su Celeste e suo marito ho visto i segni di valori rari, soprattutto su persone provenienti da ambienti importanti della Politica Italiana, anche dello stesso partito di Ingrao.
Ho visto persone realmente e sentitamente di sinistra, come io non sono totalmente, ma rispetto chi come loro lo è senza ipocrisie di comodo, con coerenza specchiata.
Una amica comune ricordava sorridendo quando Celeste doveva andare alla Camera dei Deputati a sentire il discorso del padre, Pietro Ingrao, eletto Presidente e doveva comperarsi un vestito che non aveva per l'occasione: entrò alla Standa e comperò un vestito lì.
Questa è Celeste: semplice, vera, come suo padre.
Debbo dire che quando mi sono seduta a tavola a mangiare con lei e suo marito a casa della nostra amica comune di allora, pensai a mio padre, a come sarebbe stato orgoglioso di questo mio incontro con la figlia di un Grande Uomo come Pietro Ingrao, lui che era un uomo di sinistra.  

Pidocchiopoli - "Pidocchio all'inglese"

PIDOCCHIOPOLI


INTRODUZIONE

Pidocchiopoli è un luogo inventato, come Paperopoli, solo che Paperopoli, città immaginaria creata da Walt Disney, è collocata in un posto preciso, anche se immaginario, Pidocchiopoli no, Pidocchiopoli è ovunque, ovunque ci sia un personaggio umano pidocchio.


Pidocchio all'inglese

E' ovunque. Dunque anche in Gran Bretagna. Non fatevi ingannare dal provincialismo di qualche italiano che attribuisce i difetti soltanto a noi Italiani. Il pidocchio non ha senso civico, si rinchiude in casa e per lui non esiste la cosa comune, l'azione civica comune. Qualcuno dice che in Gran Bretagna si respira un'aria diversa, c'è più senso civico, la condivisione dei problemi comuni... Non è sempre vero: conosco una giovane signora italiana che prende iniziative per tutti quelli che abitano nella sua zona, raccogliendo firme per problemi comuni che riguardano la sua strada... Pur avendo figli da seguire e una madre anziana ella spende il suo tempo per petizioni che poi si prende la briga di portare in Comune, non sempre ha successo ma col tempo qualcosa ottiene... 
Conosco una pidocchietta inglese, al contrario, che non ha proprio il senso civico dei problemi comuni, tanto da essere diffidente anche solo per accogliere l'assemblea condominiale in casa sua.. Una volta che l'ha fatto è stato solo perché l'italiana, che si interessa dei problemi comuni, ha stimolato la faccenda attraverso un'altra condomina pregandola di insistere perché accetasse, almeno una volta, di riunire la poca gente del condominio in casa sua.
Inutile dire che l'italiana l'ha fatto innumerevoli volte e sempre perché le sta a cuore che il condominio venga ben amministrato e ben tenuto.
Per l'inglese, invece, il condominio è qualcosa da sfruttare: facendo raccogliere la potatura delle sue piante al giardiniere pagato dal condominio, oppure pretendendo che si facciano lavori specifici che a lei interessano, altrimenti il suo disinteresse è totale.
Senso civico zero.
La sua spocchia, invece, è inversamente proporzionale al senso civico.
Il proprio meschino interesse direttamente proporzionale alla sua ipocrisia.
Ci sono sintomi, comunque, che fanno capire subito chi è una persona.
Come quando la "louse", o se preferite la "bug", si presentò nel giardino privato di un vicino pretendendo di portare la "merendina" al giardiniere che vi stava lavorando e, nel porgerla senza scendere dall'auto, si rivolse al padrone di casa scambiandolo per uno degli aiutanti del giardiniere medesimo.
Lo stupore del padrone di casa, per il quale il giardiniere quel giorno stava lavorando, ci fu, ma egli, pur essendo italianissimo, ebbe una reazione "english" che si fermò ad una blanda meraviglia.
La scena non era però sfuggita a sua moglie, la quale, come spesso sono le donne, non poté fare a meno di commentare l'episodio nel suo lato ridicolo:
"Porta la merenda al giardiniere che sta lavorando dentro casa nostra? Ma casomai gliela offriamo noi la merenda..."  
"Forse ha pensato che stava lavorando per il condominio.." Provò a spiegarsi la cosa il marito, dotato di una certa indifferenza alle stranezze del prossimo. 
"Ma come fa ad averlo pensato visto che dalle sue finestre ha visto che era qui e dentro le mura del nostro giardino?..." Replicò con logica implacabile la donna.
"Forse perché quando lavora per il condominio a volte lei gli fa raccogliere anche potature del suo giardino?" Azzardò ironicamente il signore poco prima scambiato per aiutante giardiniere.
Si era qualificata, pensò la moglie.
Un altro punto lo segnò quando sparì un cancelletto condominiale che la "bug" aveva detto essere costato troppo caro, insinuando che l'Amministratore ci aveva mangiato su.
Un condomino disse qualcosa su quel cancelletto ad un paio di persone, presente la pidocchiotta inglese, insinuando che non poteva che averlo fatto sparire qualcuno del condominio, visto che era all'interno di uno spazio non frequentabile dall'esterno ed era un periodo in cui il piccolo agglomerato di villette era abitato da poche persone, dunque il tentativo dell'inglese di portare il discorso su un possibile ladro esterno fu subito rintuzzato. L'indomani il cancelletto era miracolosamente ricomparso, sia pure non rimontato ma gettato frettolosamente sull'erba del prato condominiale. 
Poi c'erano stati grandi lavori a casa della pidocchiotta inglese e una betoniera piena di cemento fu da lei mandata a scaricare nella grande grata condominiale che dava accesso alla rete di drenaggio delle acque piovane. Fortunatamente un condomino se ne accorse e, dato che si stava rivestendo dopo aver fatto la doccia, corse mezzo svestito a fermare quell'oltraggio alle cose comuni che avrebbe altrimenti creato un danno enorme. Riuscì a fermare lo scarico di lavaggio del cemento della betoniera ma non poté evitare il danno sulla grata: affondata e storta dal peso dell'enorme mezzo. Non senza fatica si ottenne la riparazione a spese dell'incivile inglese, che comunque lasciò residui dei lavori in mezzo alla via per giorni, con incuria e un atteggiamento offeso come se fosse stata lei a ricevere un danno; allo stesso modo aveva reagito quando un altro condomino aveva protestato perché aveva lasciato le sue potature per oltre un mese sulla strada condominiale in attesa che, passando la manutenzione comune, se le portasse via a spese di tutti.
E che dire del marito della "bug" che si spacciava per cardiochirurgo ed era solo un fornitore di "pacemakers"? 
Una condomina che faceva la poliziotta, probabilmente dietro una scrivania, (giacché un giorno al suono dell'allarme di casa sua, che lei stessa aveva provocato con una errata manovra, era fuggita impaurita in auto con la sua bimba, di corsa sulla neve, mettendosi di traverso e non riuscendo più a muoversi, bloccando così l'ingresso del condominio) disse ad un'altra che "andava a farsi i capelli dalla moglie del cardiochirurgo che faceva la parrucchiera in casa"... Destando lo stupore della signora giacché le parve strano che l'inglese, moglie di un cardiochirurgo, facesse la parrucchiera.
Giusto stupore: infatti lui non era un cardiochirurgo come la sciocca poliziotta si era bevuto, ma un rappresentante di una Società che vendeva pacemakers, mentre lei era sicuramente una parrucchiera.
Si offendeva sempre con un atteggiamento da "Queen Elizabeth" anche quando aveva torto, tacciando gli altri di essere assurdi, pazzi o maleducati!
Come quella volta che, incurante della pericolosità dei suoi pini le cui pigne cadevano sulla strada condominiale, senza fino a quel momento accoppare nessuno o bozzare qualche auto in transito, ci pensò la neve a tirare giù un grosso ramo che, sempre "per fortuna o...altro...", non prese persone o cose, ma impedì a chi doveva uscire per i suoi affari di raggiungere la strada. 
Chi aveva venduto quella villetta all'inglese con tutti i mobili era una donna abbandonata dal marito, stufo della sua psicosi che abbisognava di pastiglie non sufficienti a domarne le stranezze e le fragilità, e quella, presa ad ottenere quanto più possibile dalla vendita in lotta con il marito, si era guardata bene dal dire che rami ne erano già caduti sulla strada ma, bisogna dire, i due figli, sapendola isterica, si erano affrettati ad aiutarla a liberare subito il passaggio. Invece l'inglese, passavano le ore, ma non ebbe cura di chiamare nessuno a liberare la strada suscitando la giusta preoccupazione di chi doveva uscire. Chiamata al telefono "fece l'inglese" dicendo che era sola con i bambini e che il marito non c'era.
"Telefoni a qualcuno e lo faccia intervenire!" Suggerì esasperato il condomino che non poteva passare con l'auto. Esistevano vari uomini di fatica nel circondario e tutti avevano numeri di telefono di giardinieri, trattoristi ed altro, visto che era una zona di campagna: bastava chiamarli e pagarli, naturalmente.
Ma l'inglese uscì e andò a suonare al cancello di chi protestava dicendo che lei non ce la faceva a spostare l'enorme ramo caduto sulla strada condominiale, che aveva provato aiutata dai bambini e che lei aveva anche la febbre... Insomma chi era bloccato in casa se voleva uscire doveva usare lui il telefono e provvedere! Non si capiva perché, avendo la febbre, fosse uscita di casa invece di telefonare cercando qualcuno che avrebbe potuto fare quel lavoro risolvendo la situazione. Una vera follia! O forse perché avrebbe dovuto pagarlo? La gente, furente, dovette rassegnarsi a restare bloccata in casa propria e lei, facendo la vittima, raccontò "della assurda pazzia di chi pretendeva che spostasse un ramo con la febbre e con l'aiuto dei bambini".