domenica 18 ottobre 2015

Emigrazione Africa-Europa: perché?

Pongo a chi legge una domanda che mi sono posta io e che ho posto a qualcuno con cui ho avuto modo di parlare: perché gli africani del Mali, del Gabon, del Niger, della Nigeria, del Togo, della Liberia, della Somalia vengono in Europa in una immigrazione non richiesta dai Paesi dove entrano, quindi senza rispettarne le leggi sull'immigrazione?
I giornalisti allineati con il sistema Italia rispondono: "Per bisogno economico." Dopo aver smesso da poco, perché tanati dagli Italiani che hanno ancora gli occhi, di mostrarci come "profughi siriani" barconi pieni di umanità dalla pelle nerissima.
Bene, prendiamo per buono il "bisogno economico", tralasciando l'altra menzogna mediatica del paragone con l'emigrazione italiana per vero bisogno, che avveniva con il permesso e la necessità di braccia dei Paesi  accoglienti e non irregolarmente come questa africana, ma la riflessione è: PERCHE' EMIGRANO IN EUROPA E NON NEI PAESI DEL LORO STESSO CONTINENTE AFRICANO CHE HANNO UN CERTO BENESSERE?



Parlo del Kenia, della Repubblica Sud Africana, dello Zambia e di altri Paesi dove c'è molto da fare tanto è vero che, ad esempio, nello Zambia c'è una massiccia presenza dei cinesi nell'economia. Dunque tutti questi giovani africani che non si trovano bene nel loro Paese, non sempre per ragioni di guerra, bensì perché aspirano a migliorare la loro vita economica, perché non cercano di darsi da fare nei Paesi del loro stesso continente?
Una città africana: Lambaréné nel Gabon, Paese da cui provengono molti giovani uomini sbarcati sulle nostre coste senza nessuna richiesta da parte dell'Italia, senza un contratto di lavoro già in tasca, come veniva richiesto ai nostri migranti in Belgio, Germania, Canada, USA.

Qualcuno mi ha risposto: "Perché vogliono quel che rimane a noi del nostro welfare!"
Già... quel che rimane, visto che ci dobbiamo pagare tutto ormai e le pensioni sono bloccate. Almeno la mia. Non è stata bloccata come quella di mio marito perché non arrivava al lordo minimo del blocco, era sotto... Dunque a me non è stato restituito niente. Nemmeno a mio marito però, perché la restituzione ha riguardato solo le pensioni che dal lordo minimo di euro 1.415 (circa) arrivano a circa 1.900 euro... Mio marito sta sopra, dunque niente restituzione del blocco.. Rimane bloccata e basta!
In compenso, se la mia non è bloccata perché nemmeno cresce?
Mi sembra che sia perché sono aumentati i prelievi IRPEF comunale e regionale...
In compenso, siccome cumulo il reddito con mio marito, ho pagato più di euro 50 per fare un ecocardiogramma nel primo posto libero trovato dal Recup: a Nettuno. Io risiedo a Rocca Priora... Più di 50 Km., Google Maps da con i mezzi pubblici un tempo di percorrenza di oltre 2 ore e fino a 3 ed oltre, dipendendo dal giorno e dall'ora... Ma forse siamo noi l'Africa?  
Dunque restringeranno sempre più il sudato welfare a noi, ai nostri figli e nipoti, perché dobbiamo dare spazio nei nostri ospedali, nelle nostre scuole, nelle nostre mense scolastiche... agli africani che non vogliono emigrare in Kenia, in Sud Africa, e negli altri Paesi dove, se si vuole costruire una civiltà come la nostra, bisogna faticare.
Qui gli ospedali ci sono già, si buttano soldi per opere pubbliche lasciate a metà, le scuole le abbiamo ma non le curiamo abbastanza... Politici disonesti e in confusione mentale dicono che dobbiamo accogliere... accogliere.. Poveri noi! 

Sanità Lazio: esenzione per reddito

REGIONE LAZIO
Le categorie di esenzione per reddito sono le seguenti:
E01: Soggetto con meno di 6 anni o più di 65 anni con reddito familiare inferiore a 36.165,98 euro (ex articolo 8 comma 16 della Legge 537/1993 e successive modifiche ed integrazioni).

Ho 69 anni e un reddito personale molto ma molto inferiore ai 36.000 e passa euro sopra riportati, avendo contributi per poco più di 26 anni, ma dato che la legge parla di reddito familiare ed io sono sposata con un uomo che ha 48 anni di versamenti contributivi (anche se la legge blocca la crescita economica della sua pensione ai soli 40 anni incamerando l'INPS gli altri 8, a mio avviso incostituzionalmente), debbo pagare i ticket sanitari.
Dunque per la legge di questo Paese il nucleo familiare conta per togliere le esenzioni, vediamo se il nucleo familiare conterà anche per il pagamento dell'Imposta chiamata "Canone di Abbonamento RAI" oppure se dal papocchio verrà fuori l'ennesima truffa a danno dei cittadini, che si troveranno a pagare sui contratti elettrici, intestati a componenti diversi di uno stesso nucleo familiare, più Imposte a favore della RAI. Pensate alle seconde case: chi al paesello natìo, chi al mare, chi in montagna sulla neve... 


Partiti che scompaiono e riappaiono per "magia" in Parlamento

Il "ritorno" in Parlamento wikitesto

Il 30 ottobre 2014 l'Italia dei Valori torna ad avere un proprio rappresentante in Parlamento alla Camera dopo che, come comunicato tramite conferenza stampa, Nello Formisano decide di lasciare il Centro Democratico e di ritornare ad aderire all'Italia dei Valori (di cui era stato già deputato fino al 2012), collocandosi nel gruppo misto[86].
Il 1º aprile 2015 l'Italia dei Valori torna ad avere un proprio rappresentante anche al Senato: si tratta del parlamentare Michelino Davico (ex Lega Nord), il quale, però, abbandona il partito dopo quattro mesi.
Il 16 luglio 2015, tuttavia, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, due senatori ex Movimento 5 StelleMaurizio Romani e Alessandra Bencini, aderiscono all'IdV. Entrambi, il 6 agosto 2015, costituiscono al Senato della Repubblica la componente del gruppo misto "Italia dei Valori", a cui hanno poi aderito.
Attualmente, quindi, il partito conta un deputato e due senatori.

Che balletto! A questi il dettato costituzionale "senza vincolo di mandato" serve per cambiare casacca secondo le convenienze, non secondo coscienza sul merito delle scelte come i Padri Costituenti avevano pensato.
Quando ero iscritta all'Italia dei Valori del finto riformatore, finto trasparente Antonio Di Pietro e praticavo il suo blog, leggevo quello che i simpatizzanti IdV campani scrivevano su Nello Formisano: non erano cose carine. Io non sapevo proprio chi fosse, ma loro evidentemente si e, ingenuamente, ne informavano il creatore di Italia dei Valori.
Fuggito dopo gli scandali (ricordate Maruccio giovanissimo avvocato dello Studio Scicchitano tanto vicino a Di Pietro?) più evidenti, ora ricambia casacca e grazie a lui IdV si rincarna in Parlamento alla Camera dei Deputati!
Chissà cosa gli ha promesso Ignazio Messina?

In Senato il Segretario di questo partitino residuale aveva pubblicizzato il cambio di casacca di un senatore ex-leghista (sono tutti ex, ex, riex qualcosa) con grande soddisfazione di essere così entrati in Senato! Nessun imbarazzo per non esserci entrati tramite il VOTO degli elettori: ormai un vero optional!!

Rita Coltellese *** Scrivere: Politica dissennata e familista

Poi si meravigliano che la gente rinuncia ad andare a votare ritenendolo tempo perso e una presa per il culo.
Ma, dopo appena 4 mesi, qualcosa deve essere andato storto negli accordi con la Segreteria e l'ex-leghista ha abbandonato il brand IdV. C'è ancora in giro qualche ingenuo (o demente?) che pensa che in 4 mesi si possa aderire ad un ideale politico per poi ripudiarlo? Ma parliamo appunto di brand, non di ideali.
Hanno però perso 1 e recuperato 2: transfughi del Movimento 5 Stelle. Pure lì non sono tutte rose e fiori!
Con questo sparuto manipolo di cambia casacca, o insegna o negozio, IdV riappare sui telegiornali in continuazione, i quali danno grande risalto ai voti alla Camera o al Senato di questo Partito NON votato a sufficienza dagli elettori alle politiche 2013  tanto da poter stare in Parlamento.
Più che una Repubblica Parlamentare fondata sul voto del Popolo l'Italia è diventata una Repubblica Parlamentare fondata sul CAMBIO DI CASACCA, O BRAND... Scegliete voi.