lunedì 26 ottobre 2015

Gli Italiani desiderosi di Giustizia


Depenalizzazione reati minori e pene non carcerarie: il Dlgs in Gazzetta

Decreto legislativo, 16/03/2015 n° 28, G.U. 18/03/2015
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 64 del 18 marzo 2015 il Decreto Legislativo n. 28/2015, recante "Disposizioni in materia di non punibilita' per particolare tenuita' del fatto, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera m), della legge 28 aprile 2014, n. 67", in vigore a partire dal 2 aprile 2015.
L’obiettivo di tale provvedimento è la revisione del sistema sanzionatorio e l'attuazione della legge delega 67/2014 in materia di pene detentive non carcerarie e depenalizzazione.
I criteri sui quali deve incardinarsi il giudizio di “particolare tenuità del fatto”, secondo il primo comma del nuovo art. 131 bis c.p., sono i seguenti:
  • la particolare tenuità dell’offesa, che implica una valutazione sulle modalità della condotta e l’esiguità del danno o del pericolo;
  • la non abitualità del comportamento dell'autore (che non deve essere un delinquente abituale, professionale o per tendenza, né aver commesso altri reati della stessa indole).
Solo a seguito di un accertamento rigoroso di tali condizioni da parte del giudice, lo Stato rinuncerà ad applicare una pena per attuare una tutela risarcitoria e/o restitutoria tipicamente civile.
Il giudice, nel valutare il fatto, oltre ai rigorosi limiti normativi, dovrà tenere conto delle istanze della persona offesa e dello stesso indagato o imputato, le cui contrapposte ragioni dovranno emergere nella dialettica procedimentale, tanto in fase di contraddittorio sulla eventuale richiesta di archiviazione quanto nella fase dibattimentale.


Introdotte modifiche al D.P.R. n. 313/2002, ai fini dell'iscrizione, in un apposito casellario giudiziario, dei provvedimenti in materia di particolare tenuità del fatto.

(Altalex, 19 marzo 2015)
Pubblicato il 19/03/2015 aggiornato il 20/04/2015


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Ho pubblicato l'elenco dei "reati minori" prima che uscisse in Gazzetta Ufficiale e sopra ne fornisco il link. Un'amica mi aveva segnalato l'intenzione del Governo di depenalizzare per risolvere il sovraffollamento delle carceri.
Di fronte a recenti sentenze e decisioni della magistratura, che archivia la morte di un uomo,  che stava tornando a casa dai suoi bambini dopo il lavoro, causata dall'incuria dell'Istituzione Pubblica che riscuote le tasse ma non cura il verde pubblico,  la quale condanna a più di 4 anni di carcere un vigilante per aver sparato ad un ladro di rame rumeno ferendolo, ecc. ecc.. mi è tornato in mente che il nostro bisogno di Giustizia in Italia è totalmente vanificato da scelte politiche sadiche verso gli Italiani e molto comprensive verso gli stranieri.. Invece di mandarli a scontare le pene nei loro Paesi di origine ce li teniamo qui e per "svuotare" non troviamo niente di meglio che depenalizzare!
Leggendo poi i I criteri sui quali deve incardinarsi il giudizio di “particolare tenuità del fatto”, penso con tristezza a questo bisogno di Giustizia tanto sentito dalla gente!
Può essere "tenue" l'incesto? Tenue "l'offesa" per la vittima di questo orribile reato? E basta che "non ci sia stata continuità"?
Non basta anche una sola volta per questo reato odioso?
Eppure è nell'elenco!!!!!!

Licenza di uccidere trascurando gli alberi

Da: Il Messaggero.it

Roma, tutti assolti per la morte di Gianni Danieli, ucciso da un pino sulla Colombo

di Adelaide Pierucci
Non ci sono colpevoli per la tragedia del pino killer. Non si saprà probabilmente mai perché un albero sia stato lasciato per anni pericolante sulla Cristoforo Colombo finché all'improvviso è crollato su un motociclista uccidendolo sul colpo. L'inchiesta sulla morte del fisioterapista dei vip, Gianni Danieli, 42 anni e padre di due figli, schiacciato nel dicembre 2013 dallo schianto del pino, è stata archiviata. Ieri il gip di Roma Donatella Pavone ha prosciolto dall'accusa di omicidio colposo gli otto indagati dell'Unità organizzativa ambiente del X municipio, competente in quel tratto di strada, tutti dirigenti del servizio che si sono succeduti nell'incarico dal 2008 al giorno della tragedia. Otto funzionari, che secondo l'ipotesi accusatoria del pm Alberto Pioletti, viste le specifiche mansioni, avrebbero dovuto occuparsi del controllo e della potatura degli alberi scongiurando incidenti.
Sono usciti così dall'inchiesta Aldo Papalini, Claudia Menichelli, Marina Vecchiarelli, Aldo Barletta, Emanuela Bisanzio, Paolo Cafaggi, Domenico Di Palo e Claudio Saccottelli. Secondo il gip, a carico degli indagati non ci sarebbero stati elementi di prova sufficienti per accusarli in dibattimento. Quindi tutti prosciolti. La procura invece riteneva che con la corretta manutenzione dell'albero lo schianto mortale si sarebbe potuto evitare.
COMMENTI DEI LETTORI
13:46:07, 2015-10-24
La solita vergogna tutta italiana con le solite lobby a coprire tutto per i loro colleghi, vergognatevi, speriamo che presto si faccia pulizia di questi personaggi.Vergogna!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

12:49:13, 2015-10-24

Attenzione! Nessun colpevole per la giustizia penale che ha criteri più restrittivi e garantisti, ma sicuramente saranno colpevoli ( per il tramite delle assicurazioni ) per la giustizia civile che ha criteri ben diversi . Certamente rimane l'amaro in bocca sapendo che tutti possiamo rischiare la vita se una serie di circostanze sfavorevoli si sommano ad una serie di colpe umane più o meno evitabili o prevedibili.

09:54:18, 2015-10-24

Attro Epilogo Vergognoso della Storia Italiana. La fatalita' ci puo' anche stare ma che non ci sia nessun colpevole.... Questa vicenda dimostra ancora una volta di Quanto sian antiquate e marce le Leggi e la Magistratura Italiana. Un Pino Pericolante rimane li per anni. Una persona muore a causa del Menefreghismo altrui, NESSUN COLPEVOLE!. Giusto cosi' Viva l'ITALIA e Quel che ne rimane..... Lascio ad altri ogni commento. Unico pensiero. Una cosa del genere potrebbe capitar a chiunque. A noi stessi, ad un' nostro familiare o a qualcuno dei nostri Figli. Di chi e' la Colpa? Di Nessuno.... Ma per favore. Che Schifo!.


Già! Che schifo, giustamente.
E lo schifo non sta soltanto nella gente che prende uno stipendio sicuro PER NON FARE IL PROPRIO DOVERE, sta, e molto, in una giustizia con la g minuscola che più minuscola non si può!
Ripetiamo sempre le stesse cose e NULLA CAMBIA.
Se quell'albero fosse appartenuto ad un giardino privato scommetto, sicura di vincere, che il privato sarebbe stato condannato per omicidio colposo e tenuto al risarcimento del danno (irrimediabile) alla famiglia dello sfortunato motociclista.
Mi spiace per il lettore macan52 che ottimisticamente pensa che la famiglia del morto possa chiedere i danni in sede civile, non sono un avvocato ma credo che in mancanza di una condanna penale, anzi di fronte ad una archiviazione dell'inchiesta penale, non ci sia alcun margine per chiedere un risarcimento.
Chi doveva far rimuovere quel pino non l'ha fatto ed ha ucciso.
In questo Paese il garantismo di cui parla macan52 esiste e consente la più totale irresponsabilità: peggio per chi ci capita dunque!!
L'albero era stato legato ad un cartellone pubblicitario, segno che si era a conoscenza della pericolosità.
Il GIP che ha inteso archiviare ha accertato CHI ha eseguito questa operazione e per ordine di CHI?
Oppure è stato un gesto "spontaneo" di sconosciuti che hanno preso una scala lunghissima per raggiungere il ramo, legarlo con un cavo d'acciaio ed agganciarlo poi a quell'ancoratura precaria e provvisoria del cartellone pubblicitario?!!
Viene da pensare che, invece, per raggiungere quell'altezza, per di più a bordo strada, c'è stato bisogno di una gru a cestello in uso proprio ai Servizi giardini e verde delle Istituzioni, oppure ai VV.FF.; in tal caso da qualche parte deve esserci un verbale dell'intervento provvisorio ed inutile.
Forse si è perso sotto qualche mucchio di carte di qualche sonnolenta scrivania a stipendio sicuro? Oppure è stato fatto sparire?

L'orribile scena dell'omicidio rimasto impunito grazie ad un magistrato che non è stato in grado di stabilire di chi sia stata la responsabilità della mancanza del taglio di questa gigantesca ghigliottina, che però era stata ancorata con un cavo d'acciaio ad un fragile cartellone pubblicitario!!!
Siamo pieni di queste situazioni.
Qui è responsabile il Comune di Roma, proprietario dell'albero, che però è stato dichiarato irresponsabile dell'accaduto, quindi con
"Licenza di uccidere". 

A proposito di ostacoli all'Amministrazione della Capitale

Da: RAI News
IL CAOS SENZA FINE DEI TRASPORTI NELLA CAPITALE 

ROMA, ANCORA DISAGI SULLA METRO B. ASSESSORE ESPOSITO: "ATAC NON AMA DIRE LA VERITÀ"

26 ottobre 2015 - Non c'è pace per i cittadini romani, che ogni mattina devono prendere i mezzi pubblici per andare a lavoro o a scuola. Nuovi disagi, infatti, si sono verificati sulla metro B di Roma, con rallentamenti, attese e lamentele da parte dei passeggeri, ormai rassegnati. E' lo stesso assessore dimissionario ai trasporti Stefano Esposito a segnalare con un tweet i problemi di stamattina. Esposito inoltre ha polemizzato con l'Atac, colpevole di non averlo tempestivamente avvertito dei disagi in corso. "Atac - ha detto - non ama dire la verità".
problemi di stamattina su metroB causati da 6 treni indisponibili su 23 ho litigato 1 ora per saperlo. non ama dire la verità.