È stato trovato un libro di Saviano in un nascondiglio di El Chapo
"Zero Zero Zero" si trovava in una stanza che secondo un importante giornale messicano è stata usata dal narcotrafficante fino all'ottobre del 2015
Recensioni dei lettori sul libro dello scrittore e giornalista Roberto Saviano
Jeff (30-07-2014)
Premetto: sono uno studente del liceo classico, mi capita di leggere parecchio, qualsiasi genere mi va a genio (amo Asimov tanto quanto Bertrand Russell, Burroughs o Jane Austen) e mi sono imbattuto in Saviano per puro caso: se muovo delle critiche, non è per alcun interesse, invidia, etc. Ho letto Zero z. z. senza essere prevenuto in alcun senso, conoscevo soltanto e vagamente la storia dell'autore. Mi scuso per la lunga premessa ma in questi casi è facile stroncare critiche serie e motivate colle più facili e sbrigative accuse. Passiamo al libro: questo NON è un romanzo, né capisco perché tutti si ostinino a chiamarlo tale. É a metà fra un saggio e, mi spiace dirlo (non per l'autore ma per il lettore), una di quelle buffe ricostruzioni televisive, in cui a ogni frase volutamente ad effetto segue un cambio di inquadratura, il tutto condito dalla posa seriosa a cui mal si atteggia il presentatore di turno. Non mi piace molto la televisione (amo il cinema invece) e questo... libro(?) mi ha ricordato il perché. Non è nulla di preciso, sembra un contenitore di argomenti scelti a caso, in cui fra una storia di droga e l'altra troviamo dei capitoli totalmente slegati, di per sé non un male, che tuttavia contengono veri e propri deliri dell'autore. Capisco che debba fare colpo, ma molte sembrano banali frasi di ancor più banali film (film che non guarderei). Parlo da ragazzo: non credo di avere un'intelligenza superiore, ma penso tutti siano al corrente della situazione globale passata e presente. Questo libro non aggiunge nulla! Accatasta una sull'altra storie di boss e cartelli della droga, in modo raffazzonato e romanzato, storie per giunta che non lasciano basito non dico un ni(c)hilista, ma nemmeno un realista! Ovvero, chiunque pensi colla propria testa... se non sapete farlo, se non sapete che là fuori qualcuno uccide e fa soldi colla droga, comprate pure questo libro. Altrimenti, spendete meglio i vostri soldi (e il vostro tempo), non vi siete persi nulla :)
Voto: 1 / 5
Joe (23-02-2015)
Libro bellissimo!! Ragazzi leggete e fatevi una cultura!! Vai Saviano
Voto: 5 / 5
Tony Demarino (16-10-2015)
Abbastanza deludente. I fatti narrati sono descritti in maniera superficiale, slegati tra loro, messi insieme un pò a "casaccio". A volte, leggendo Saviano, ho la sensazione che l'autore cerchi la frase ad effetto, con l'intento di ammaliare il lettore. Lontano anni luce dal capolavoro di Don Winslow "Il potere del cane"
Voto: 2 / 5
Da questo blog:
lunedì 14 dicembre 2015
Menzogne senza smentita su Roberto Saviano
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In questo post, che chiunque può rileggere andando a cercarlo alla data di pubblicazione tramite il calendario a destra della Home Page, commentavo una notizia denigratoria quanto falsa sul padre dello scrittore pur se, personalmente, non sono una sua lettrice, non amando gli argomenti di cui si occupa. Per me è normale difendere sempre e comunque la verità, senza essere di parte e, in questo caso, senza essere un'ammiratrice di Saviano scrittore. Come, d'altronde, non lo sono di molti altri scrittori che scrivono di cose che non mi sono congeniali e non incontrano il mio interesse. Ad esempio, restando nel campo dei giornalisti di inchieste-scrittori, non ho mai letto un libro di Oriana Fallaci. Ebbene ho scoperto esserci un conformismo culturale, soprattutto in chi legge poco e a senso unico, e particolarmente nel senso dei libri più pubblicizzati e cosiddetti "di cassetta", insofferente alle persone come me che scelgono magari fra gli scrittori meno in vista negli scaffali delle librerie... Un conformismo intransigente e aggressivo che mi stupisce, anche perché, mi si perdoni la cattiveria, spesso queste persone, che si scandalizzano perché ti permetti di ignorare il loro idolo, scrivono con errori grammaticali e sintattici che ne svelano la primitività linguistica.
Detto questo ho apprezzato molto la recensione del liceale Jeff; per me i lettori migliori sono proprio i giovani liceali amanti della lettura, giacché sono scevri da influenze conformiste e, penso, liberi da riscatti dall'ignoranza attraverso il libro famoso scritto dallo scrittore televisivo.
La massa ha bisogno di idoli a cui inneggiare: calciatori, scrittori, cantanti del rock, attrici e presentatrici televisive onnipresenti sui rotocalchi.
Non leggerò il libro di cui riporto i commenti, e la recensione di Jeff mi conforta in questa scelta. Ma mi conforta anche quello che scrive Saviano stesso su IBS sotto la presentazione commerciale del suo libro:
"Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché un'altra - incredibile, ma vera - prende il posto della precedente. Davanti vedi l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente? Come fanno a sopportare tutto questo rumore?" (Roberto Saviano)
Ecco egli stesso confessa di una "assuefazione" all'argomento droga e relativi trafficanti.
Ebbene io credo quello che ho sempre ripetuto a chi mi fermava per strada chiedendomi "Una firma contro la droga!" Risposta: "Non serve nessuna firma: BASTA NON PRENDERLA E I TRAFFICANTI ANDRANNO PER STRACCI."
La recensione di IBS |
Sì, la gente vuol dimenticare la fatica di vivere, le delusioni, le amarezze e le frustrazioni; e per regalare questa illusione a chiunque abbia di che pagarsela è nata un’alleanza modernissima e di smisurata efficienza. La chimica si è alleata con la logistica; l’economia si è alleata con la politica; la criminalità – la criminalità più spietata e implacabile che il mondo abbia mai conosciuto - ha stretto una blasfema, inedita alleanza con quella che è una vera e propria filosofia, il racconto della quale apre la danza macabra in cui Saviano ci condurrà lungo le quasi cinquecento pagine di ZeroZeroZero.
Ho volutamente evidenziato queste righe del recensore di Zero Zero Zero per IBS giacché è lì il fulcro della faccenda: i finanziatori dei trafficanti, e di chiunque sia implicato in questo immane giro di denaro a qualsiasi titolo, SONO I CONSUMATORI, LORO PER ME I MAGGIORI COLPEVOLI, giacché la fatica di vivere, le delusioni, le amarezze e le frustrazioni le abbiamo tutti, fanno parte del vivere, anzi tanti ne hanno più degli altri, eppure cercano la forza di andare avanti dentro si sé o aiutando chi è più sfortunato che non manca mai. Inaccettabile poi quel "regalare questa illusione a chiunque abbia di che pagarsela".
Correggerei con "chiunque sceglie di obnubilarsi il cervello piuttosto che affrontare la realtà con umiltà", e anche se non ha "di che pagarsela" ruba, ammazza, si prostituisce e fa altro male a chi con la sua debolezza non c'entra niente. Giacché Saviano sappia che c'è tanta gente che si impegna, anche con pochi mezzi, a crescere i figli lontani dalla droga, cominciando fin da bambini a spiegare ininterrottamente che è un veleno autodistruttivo, che ti espropria di te stesso, della tua capacità di autodeterminarti. Quindi trovo inquietante quel che scrive lui stesso o chi per lui sul sito di Feltrinelli, quasi come in una nemesi ineluttabile:
La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa... Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio... Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti. Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è trovato a fare debiti. Chi la usa è lì con te. La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni ai tuoi figli... Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di dormire... Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo.
Come diceva il grande Totò: "Ma mi faccia il piacere, mi faccia!!"
Ce ne accorgiamo e come delle teste vuote che ne fanno uso, basta vedere con quale stupida arroganza temeraria guida l'auto certa gente, correndo senza ragione, trasgredendo con spavalderia ogni regola, quindi mettendo in pericolo sé stessi (il che non sarebbe grave perdita per la Società quanto per i venditori di coca) e il prossimo lucido e presente a sé stesso!!
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