Lula è un criminale per gli inquirenti, un prigioniero politico per il PT
“L’ex presidente Lula era il responsabile finale di decidere i direttori della Petrobras ed è stato uno dei principali beneficiari dei delitti.
De facto, si sono evidenziate prove che i crimini (evidenziati dalla Mani Pulite brasiliana, ndr) lo hanno arricchito ed hanno finanziato le campagne elettorali e la cassa del suo partito. Inoltre, di recente nell’inchiesta è stato evidenziato il nome di Lula come persona il cui agire è stato importante per il successo dell’attività criminale”.
Quello che avete appena letto è solo una parte della richiesta della Lava Jato, l’inchiesta che ha svelato la Tangentopoli verde-oro e che, stamane, ha portato al “prelevamento a forza” di Lula per interrogarlo, come indagato per crimini quali, l'associazione a delinquere, il lavaggio di denaro e l'occultamento patrimoniale.
E mentre il Twitter del PT, il Partito dei lavoratori di Lula e della presidente Dilma Rousseff, ha appena convocato il popolo a reagire definendo già “prigioniero politico” l’ex presidente che decise di non estradare Cesare Battisti – un autogol visto che formalmente Lula non è stato arrestato, almeno per ora – in questo momento di fronte all’abitazione dell’indagato più famoso del Brasile un gruppo di facinorosi supporter petisti ha appena ferito, con due pugni in pieno volto, un fotoreporter di 50 anni.
L'assassino Cesare Battisti fuggito in Brasile per sottrarsi alla giustizia italiana ritenuto "prigioniero politico" dall'ex-Presidente del Brasile ora indagato per tangenti. |
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