domenica 6 marzo 2016

Scuola: sempre più nell'assurdo

LIBERARE LA SCUOLA
UN DOCUMENTO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
IN FAVORE
DELL’INNOVAZIONE E DEL MIGLIORAMENTO
DELLA SCUOLA ITALIANA

I dirigenti scolastici richiamano l’attenzione sulla situazione insostenibile nella quale operano.
Le difficilissime condizioni di lavoro hanno pesanti ricadute su docenti, personale ausiliario, tecnico, amministrativo e soprattutto sugli studenti.
Eccesso di burocrazia, normativa farraginosa e responsabilità insostenibili sono la causa dell’impossibilità di innovare e migliorare la qualità del nostro sistema scolastico.
Segnaliamo con forte preoccupazione pochi ma fondamentali problemi:
Aspetti importanti, che non esauriscono le criticità della scuola, ma che coinvolgono in modo negativo tutto il personale e gli alunni, limitando l’azione educativa e didattica dei docenti e distogliendo paradossalmente energie e risorse dagli obiettivi principali del sistema scolastico, cioè MIGLIORARE ed INNOVARSI.

1. Responsabilità della sicurezza posta in capo al dirigente:
di tutto il personale e dell’utenza, in presenza di edifici, di
proprietà di Comuni e Province, spesso in cattivo stato di
manutenzione e ancora privi della prevista documentazione
(agibilità e prevenzione incendi).
A fronte di questa enorme responsabilità in capo ad un singolo,
non vi è praticamente possibilità di intervento sui reali
problemi che affliggono gli edifici scolastici!

2. Accanimento burocratico:
ogni singolo istituto è sottoposto alla medesima quantità e
tipologia di adempimenti di un ministero o di un ente locale, non avendo analoga articolazione e specializzazione degli uffici,
con grave pregiudizio dei servizi all’utenza.
Come è noto, nelle scuole è presente solo la stessa “segreteria” di antica memoria, con personale insufficiente (talvolta soltanto tre o quattro persone), che si trova oggi a fronteggiare una
straordinaria mole di incombenze amministrative, burocratiche, organizzative, gestionali che non hanno praticamente alcun impatto positivo sull’organizzazione del servizio scolastico.
La burocrazia non migliora gli apprendimenti, paralizza le iniziative di innovazione, limita l’autonomia organizzativa,
distoglie risorse dall’obiettivo!

3. Responsabilità civile sugli alunni,
che costringe i docenti ad anteporre la vigilanza degli studenti
all’insegnamento, impedendo di fatto molte delle nuove e più stimolanti modalità didattiche che sono ampiamente praticate all’estero.
I dirigenti e, soprattutto, i docenti sono letteralmente “bloccati”:
anche minime azioni comespostare la disposizione dei banchi o degli arredi, scendere le scale o usare una forbice, vengono viste come potenziali “pericoli”.
Nelle scuole domina la paura!

4. Troppe scuole senza dirigente e assenza di autentiche figure di middle management.
Può sembrare un problema “minore”, ma il fatto che un dirigente si trovi a gestire due (in alcuni casi tre!) istituti, senza la possibilità di essere sostituito neanche temporaneamente (è stato rilevato come il Presidente della Repubblica sia sostituibile legalmente a tutti gli effetti, ma non un dirigente scolastico!), si traduce inevitabilmente in una grave dequalificazione del servizio.
Una scuola senza dirigente è come una nave senza capitano!
Sulle navi, inoltre, c’è sempre un comandante in seconda!

5. Stipendi bloccati come per tutta la Pubblica Amministrazione.
Per i dirigenti si aggiunge il paradosso di una diminuzione della
retribuzione, per alcuni dell’ordine di centinaia di euro mensili, fronte di un carico di lavoro e di responsabilità sempre maggiori e ormai insostenibili.
Siamo solidali con tutto il personale della scuola, che vive con
retribuzioni inadeguate, ma denunciamo un accanimento senza pari!

Per ognuno dei punti evidenziati formuliamo
una proposta operativa.

Le criticità evidenziate impediscono l’innovazione e le esperienze di miglioramento e rendono vana e meramente formale l’autonomia scolastica.
L’insieme di queste possibili modifiche favorirebbe un clima di autentica innovazione, infonderebbe energia e speranza in un sistema appesantito dalla fastidiosa sovrapposizione di normative e da parziali riforme.
Dunque chiediamo con forza:
1. Revisione totale della normativa sulla sicurezza applicata
alle istituzioni scolastiche che tenga conto delle specificità del servizio di educazione e istruzione ed assegni ad ogni Ente responsabilità appropriate e ben individuate, nonché capacità di spesa e di intervento.
2. Snellimento amministrativo, disegnato sulla specificità
delle scuolerevisione degli adempimenti inutili già previsti e obbligo per ogni nuova norma relativa alle pubbliche amministrazioni di prevedere indicazioni specifiche per l’applicazione semplificata nelle istituzioni scolastiche.
3. Ridefinizione della culpa in vigilando così come prevista
dal Codice Civilein modo da adeguare le norme
a quelle in vigore nei Paesi più avanzati.
Dopo una ricognizione tra le legislazioni europee, in particolare quelle dei paesi nordici,si proceda ad una modifica radicale di norme non più rispondenti alle mutate condizioni della società.
4. Indizione immediata e regolare del concorso dirigenziale
affinché ogni scuola abbia il proprio dirigente (e viceversa!).
Istituzione di figure di sistema:è indispensabile prevedere una vera e propria “carriera” per gli insegnanti, anche per dare maggior senso alla transizione professionale tra docenza e dirigenza, prevedendo pure la vice-dirigenza.
5. Riconoscimento di una retribuzione adeguata al profilo
del dirigente scolastico con restituzione immediata di quanto eventualmente già prelevato.
Importante!!!
Le proposte formulate sono tutte “senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Anche la numero 5!

E’ proprio così: la scuola italiana è paralizzata da norme e procedure che non appartengono alla sua cultura.
Deve essere LIBERATA e LIBERA di sperimentare e innovare:
un luogo nel quale si possa finalmente ottenere un nuovo rapporto tra pubblica amministrazione e cittadino, basato sulla SEMPLIFICAZIONE e la FIDUCIA.
Questo documento è stato redatto da :
Laura Biancato , Antonio Fini, Carlo Firmani, Lucia Presilla, Fabrizio Rozzi, Alessandra
Rucci, Francesca Volpi
e firmato da centinaia di Dirigenti Scolastici, con percorsi professionali differenti e diversa
appartenenza sindacale, uniti dal desiderio di veder riconosciuto dignitosamente il
proprio ruolo ed invertire la spaventosa china burocratica del sistema scolastico
nazionale.
FaceBook Liberare la scuola
WWW.DIRIGENTISCOLASTICIITALIANI.IT

Questo documento, ad una analisi approfondita da una persona come me, estranea all'ambiente scolastico, appare drammaticamente reale.
L'analisi l'ho fatta intervistando persone diverse e verificando documenti che lasciano esterrefatti per la loro assurdità.
Avevo già rilevato l'assurda sentenza che ha condannato il Preside del Convitto dell'Aquila e constatato come le norme chiedessero a quel poveruomo di fare cose che NON aveva strumenti per fare! L'assoluta follia è stata che il Responsabile dell'Ufficio Tecnico della Provincia dell'Aquila, proprietaria dell'edificio e responsabile della sua manutenzione, ha avuto una condanna di gran lunga più lieve del povero Preside!!
Ora mi sembra che le responsabilità poste in capo a qualsiasi cittadino lavoratore non possano costituzionalmente superare le sue capacità legali ed umane di intervento.
Come può un Dirigente Scolastico essere responsabile di edifici di cui non ha gli strumenti tecnici né economici per assicurarne la sicurezza statica?
Egli può soltanto scrivere a chi ha l'assegnazione di tale responsabilità e la competenza per la valutazione della staticità, avvertendo che l'edificio necessita di controlli e manutenzione.
Solo la follia di chi firma certe norme può condannare qualcuno per qualcosa che non poteva impedire in alcun modo!
Ma questo è solo un aspetto dell'assurdo che si pretende da Presidi e Professori.
Per quanto attiene, ad esempio, per le gite scolastiche, ho cercato sul sito del MIUR una circolare che mi ha lasciato allibita, a cui è allegato un Vademecum del Ministero dell'Interno che fa pensare che qualcuno ha smarrito la ragione, in quanto si pretende dai professori accompagnatori qualcosa che non è nelle loro competenze professionali, non essendo medici e insieme meccanici esperti.
Proverò a pubblicarla così come è per dimostrare che scrivo il vero: 
 pag. 1 della Circolare MIUR
pag. 2 della Circolare MIUR

Ho evidenziato il paragrafo dell'assurdo: vi si dice che prima di intraprendere il viaggio o durante esso i professori accompagnatori debbono verificare "la condotta del conducente" e "l'idoneità del veicolo", secondo i parametri espressi nel successivo Vademecum, che pubblicherò più sotto, e che è frutto di un Protocollo d'intesa fra la Polizia Stradale (infatti la carta intestata è del Ministero dell'interno) e il MIUR. Prima di pubblicarlo anticipo una mia semplice considerazione di comune buonsenso: a meno che il conducente non dia evidenti segni di squilibrio e che il mezzo noleggiato non abbia i freni che stridono rumorosamente.. come umanamente una persona, professore di scuola o meno, può far fermare tutto e assumersi la responsabilità di interrompere il "viaggio di istruzione scolastica"? Con le quote già pagate dagli studenti e difficilmente recuperabili, contenendo anche la quota alberghiera? 
E' ovvio che il Dirigente Scolastico, in sede di scelta della Ditta di noleggio pullman con autista, ha già espletato il bando di gara (senza avere un Ufficio Gare! A proposito di quanto scrivono i Dirigenti Scolastici nel documento che ho pubblicato sopra..) ed ha richiesto tutta la documentazione sia per il mezzo che per quel che riguarda l'autista. Cosa si pretende dunque dai professori accompagnatori?  
pag. 2 del Vademecum

Nel corso del viaggio i professori accompagnatori, secondo chi ha scritto queste norme, dovrebbero rendersi conto se il conducente ha assunto droghe, psicofarmaci... COME? E' un medico uno che insegna Lettere, Matematica, Musica o... le materie curriculari? Ma siamo matti??!!!
Per l'alcool si può sentire l'alito.. ma se uno ha assunto cocaina o ha preso psicofarmaci come te ne accorgi?
Oppure il MIUR di concerto con la Polizia Stradale pensano che gli insegnanti posseggono poteri che nemmeno loro hanno?
La stessa  Polizia Stradale, pur essendo addestrata solo per tale funzione, ha bisogno di strumenti per accertare lo stato alterato di un conducente.
E che dire del controllo che gli accompagnatori dovrebbero fare sui periodi di riposo del conducente? 
Possono informarsi, dalla documentazione presentata in merito dalla Ditta di noleggio,  se ha rispettato i riposi in quanto la certificazione del datore di lavoro lo attesta, ma come fanno ad accertarsi se sia vero? Forse durante le settimane precedenti il viaggio di istruzione scolastica debbono recarsi presso la Ditta e controllare lo stato lavorativo del conducente de visu? Ma.. insisto.. qualcuno si rende conto che siamo fuori dal senso comune della realtà??!! Ma perché da chi insegna si pretende che vada oltre ogni dire dalle sue competenze e responsabilità oggettive? 
E andiamo all'ultima assurdità:
 pag. 3 del Vademecum

Siamo alla fine di questa follia: il MIUR, di concerto con il Ministero dell'Interno, vuole che i professori accompagnatori sappiano valutare il battistrada degli pneumatici del pullman... e.. altro... Ma, bontà loro, "in maniera empirica"!!!!!!!
E meno male! Io guido dall'età di 21 anni e ne ho 69 ma onestamente se le mie gomme stanno bene lo chiedo al mio gommista!!!
RIVEDETE QUESTE NORME PERCHE' SIAMO PROPRIO FUORI DI TESTA!



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