La notte fra sabato 28 maggio e domenica 29 maggio 2016
Uccisa a 22 anni dall'ex fidanzato, guardia giurata, che l'ha strangolata e poi bruciata. Era una studentessa universitaria.
L'auto della madre della ragazza uccisa, data alle fiamme dall'assassino che, come hanno mostrato i video di alcune telecamere, ha affiancato poi speronato l'auto della vittima, per poi aggredirla. Da: La Repubblica In 25 anni di questo lavoro non ho mai visto un delitto così atroce", ha detto il capo della squadra mobile di Roma Luigi Silipo Secondo quanto ricostruito, nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno inquadrato il luogo del delitto, almeno due auto sono passate prima che Sara fosse uccisa e la ragazza ha chiesto aiuto invano, senza che i conducenti si fermassero. Gli automobilisti sono stati rintracciati dalla polizia e hanno affermato di non aver capito che la ragazza invocava aiuto. "Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è dovere chiamare le forze dell'ordine", ha aggiunto Silipo. Continua in tutto il suo orrore la violenza cieca di maschi (non uomini) brutali, frustrati e bestiali contro le proprie fidanzate, conviventi, mogli, ex mogli. Maschi tanto tracotanti quanto psicologicamente minus non sopportano di essere lasciati, abbandonati, traditi, quando per secoli le donne in Italia hanno subito corna, botte e ogni genere di vessazione, solo raramente ribellandosi ai propri aguzzini. Ma questi bruti uccidono anche senza aver subito corna e botte, senza che la donna sia la loro aguzzina, ma semplicemente non ne voglia più sapere di loro. Privi di qualsiasi meccanismo civile di compensazione della frustrazione che sentono, reagiscono con una brutalità feroce e cieca. L'uomo delle caverne è ancora in loro e c'è solo da averne paura. L'unico consiglio che mi sento di dare alle giovani donne dall'alto dei miei 70 anni è: sceglietevi dei compagni civili. I segni per riconoscere la civiltà ci sono. Innanzi tutto la cultura, che sempre è uno strumento di crescita verso il raggiungimento di uno standard di civiltà... La possibilità di acculturarsi ormai è data a tutti attraverso la Scuola Pubblica. La civiltà, unita ad una buona educazione familiare, difficilmente crea maschi che non rispettino la donna, che vogliano dominarla, che la considerino un oggetto di proprietà. Dietro a uomini civili, e non maschi brutali, c'è sempre una buona madre che li ha educati alla pari con la figura femminile, non c'è mai un'ottusa genitrice che si compiace "del figlio maschio", come se avesse messo al mondo un essere superiore. Infine, parlando sempre diciviltà, gli automobilisti che sono passati e non hanno capito cosa stava avvenendo non li biasimo per non essersi fermati, giacché in certi casi si rischia la propria vita, ma come ha detto il Capo della Mobile di Roma potevano avvertire le Forze dell'Ordine e Sara forse si sarebbe salvata.
Sanità, il marito di Anna Finocchiaro nominato consigliere del registro dei tumori. Ma è imputato per truffa
Giustizia & Impunità
Melchiorre Fidelbo è entrato nel consiglio direttivo dell'Airtum, l’Associazione italiana registri tumori, soggetto chiave nella redazione di rapporti come lo studio epidemiologico “Sentieri” sui siti inquinati di interesse nazionale. Ma è a processo per un appalto da 1,7 milioni affidato a una sua società, secondo l'accusa, senza bando
È imputato di truffaeabuso d’ufficioper un appalto da 1,7 milioni nella sanità in Sicilia. Ma l’Airtum, l’Associazione italiana registri tumori, lo scorso 14 aprile l’ha nominato nel suo consiglio direttivo. Il dottorMelchiorre Fidelbo, ginecologo e marito della senatrice del PdAnna Finocchiaro, siede ora nell’organismo direttivo dell’associazione che riunisce i “ricercatori e il personale tecnico operanti presso i registri tumori di popolazione”,soggetto chiave nella redazione di rapporti come lo studio epidemiologico “Sentieri” sui siti inquinati di interesse nazionale,finanziato dalministero della Salutee coordinato dall’Istituto superiore di sanità.
Fidelbo, dal 2000 segretario coordinatore del Registro tumori integrato di Catania, Messina, Siracusa ed Enna, è finito a processo a Catania insieme a tre ex manager dell’azienda sanitaria provinciale per l’appalto vinto dalla società Salsamb srl (di cui era socio al 50 per cento oltre che amministratore) per l’informatizzazione dell’ospedale di Giarre. Un lavoro che, come ricostruito dagli inquirenti, è stato affidato direttamente alla società del marito della Finocchiaro senza “una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”. La questione della nomina di Fidelbo nell’organismo dirigente dell’Airtum è stata ripresa da un’interrogazione al ministro della Salute presentata in Commissione sanità lo scorso 5 maggio dai deputati del M5s Massimo Enrico Baroni e Alberto Zolezzi. Essendo un’associazione priva di codice etico, nulla vieta formalmente ai soci dell’Airtum di nominare nel proprio consiglio direttivo un imputato. Ma per i parlamentari firmatari dell’interrogazione l’elezione del dottor Fidelbo è comunque “inquietante”, perché l’inchiesta siciliana “disegna un quadro di commistione d’interessi privatistici, politici e pubblici – scrivono i deputati – ove lo stesso Fidelbo, oltre a ricoprire il ruolo di amministratore della società Solsamb srl, veniva nominato anche in una sottocommissione regionale incaricata di studiare proprio il nuovo piano relativo all’organizzazione dell’assistenza ospedaliera siciliana”.
E ora la preoccupazione arriva a interessare anche i progetti di legge sull’istituzione del registro nazionale tumori, in discussione alla Commissione affari sociali della Camera. Diverse proposte, alcune delle quali presentate dal partito di Anna Finocchiaro, prevedono un importante ruolo istituzionale dell’Airtum in relazione alla “alimentazione, gestione, aggiornamento, ampliamento e controllo di qualità dei dati” epidemiologici nazionali, oltre alla “valutazione della qualità dei dati prodotti dal Registro nazionale e dai registri regionali e provinciali” e alla funzione di accreditamento dei registri tumori locali. Tutte prerogative che verrebbero affidate a un’associazione privata, al momento priva di un codice che regoli i conflitti di interesse, e con un dirigente imputato per truffa.
Ed ecco che riappare il coniuge della senatrice Finocchiaro: quella che andava a comperare le pentole ad IKEA con tre uomini di scorta e altrettante auto, pagato il tutto dai soliti contribuenti appartenenti al popolo bue.
Sempre a galla, questa gente sta sempre a galla...
Non come i poveri tremebondi cittadini qualsiasi, esempio il Prof. Rho, che vengono sbattuti in mezzo ad una strada dalle "Leggi e dai rigidi regolamenti" di questa democrazia più che zoppa e, ridotti ad un grumo di paura ed incertezza, ottengono Giustizia solo se si muove la Piazza, e non sempre!
No, la Finocchiaro, e chi è a lei legato di conseguenza, appartengono alla Casta sempre e comunque, quindi galleggiano sempre, qualsiasi cosa facciano, godendo di altre Leggi e regolamenti in barba al solito articolo della solita Costituzione Italiana che recita che "i cittadini italiani sono tutti uguali davanti alla Legge ecc. ecc." disatteso TOTALMENTE.
La sala della recita: i disegni sono stati realizzati dagli studenti dell'Istituto Cristoforo Colombo di Roma aderenti al progetto "Leonardo"
Grazie alla passione di un'insegnante la Scuola Pubblica può diventare realmente uno strumento di crescita culturale e di vera formazione per gli studenti, soprattutto per quelli che non hanno in famiglia una base che possa supportarli in tal senso.
Nel Liceo Linguistico Lucio Lombardi Radice di Roma, situato nella periferia sud della città, insegna uno di quei professori che fanno la differenza: la Professoressa Bianca Lamanna, insegnante di lingua francese. Non di sola grammatica e noiose lezioni ella nutre i suoi studenti, ma ha sposato l'apprendimento al divertimento culturale, facendo studiare ai ragazzi il teatro francese, parte importante della Letteratura di ogni Paese, e facendoglielo interpretare.
La Prof.ssa Bianca Lamanna
Il risultato, ho potuto constatarlo di persona ieri presso la Fondazione Primoli, che in modo illuminato ha concesso i suoi bellissimi locali ad una delle rappresentazioni di questi entusiasti studenti, è stimolante, sia per gli studenti, felicemente coinvolti, sia per chi assiste allo spettacolo. Va da sé che così la lingua rimane impressa e viene ben metabolizzata, ma i ragazzi imparano anche a sciogliere le loro timidezze e insicurezze tipiche dell'età.
La Fondazione Primoli creata dalla donazione del Conte Primoli nel 1928 per promuovere relazioni di cultura letteraria fra l'Italia e la Francia. Ha sede in Palazzo Primoli, in Via Zanardelli a Roma, che ospita anche il Museo Mario Praz e il Museo Napoleonico
Oggi sono a Parigi per ripetere la rappresentazione di una commedia di Marivaux presso il Liceo parigino Monet, grazie al partenariato fra il Liceo Lucio Lombardi Radice e tale liceo francese. La convenzione è il frutto di un accordo tra l’Ufficio Scolastico Regionale e il Rettore dell’Università della Sorbona. E’ stata siglata lo scorso anno scolastico nella sede dell’Ambasciata francese a Roma, dove le due scuole hanno sottoscritto un progetto comune. L’esperienza si è sviluppata con lo scambio di alunni e docenti che continua anche nel presente anno scolastico e si arricchisce di attività teatrali concordate e di progetti di integrazione. La Prof.ssa Lamanna ha detto che gli studenti francesi contraccambieranno la visita a dicembre.
L'accoglienza davanti Palazzo Primoli di due studentesse che poi si trasformeranno anche in attrici
L'8 giugno prossimo la recita della commedia di Marivaux "Le Jeu de l’amour et du hasard" verrà ripetuta presso il teatro del Liceo qui a Roma.
Una scena della rappresentazione della commedia di Marivaux "Le Jeu de l’amour et du hasard"
Il progetto ha potuto avere vita anche grazie al patrocinio del Municipio VII di Roma e alla collaborazione di France Théatre.
Dalla terrazza di Palazzo Primoli dove la raffinata organizzazione ha offerto agli ospiti un drink a completamento del bel pomeriggio culturale
Le lacrime di Bossetti in tribunale. E la moglie sfreccia in Porsche
Bergamo, 28 maggio 2016 - IL PRIMO luglio non sarà solo il giorno della sentenza per l’omicidio di Yara Gambirasio. Prima di pronunciarla, la Corte d’Assise di Bergamo dovrà decidere chi è Massimo Bossetti. Il predatore notturno che ghermisce bambine inermi, le aggredisce, le colpisce, le abbandona a morire in solitudine, da blindare all’ergastolo? Oppure un irreprensibile muratore bergamasco descritto dalla difesa, innamorato degli affetti familiari al punto che nell’udienza di ieri si è sciolto in pianto quando uno dei legali ha evocato i suoi bambini?
NELL’AULAsi attende l’annunciato arrivo di Ester Arzuffi, ma la madre dell’imputato non si presenta, trattenuta da un leggero malessere e soprattutto dall’emozione.
Da: IL NORD QUOTIDIANO
Compare invece la moglie, Marita Comi, giunta in tribunale a bordo di una Porsche Panamera color rame, con targa del Principato di Monaco, pilotata da Ezio Denti, uno dei consulenti della difesa.In aula scambia un sorriso con il marito per fugare le polemiche seguite alla lettera hard di Bossetti con la detenuta. Parola alla difesa. Claudio Salvagni parte all’attacco. «Questo è un processo di emozioni, di suggestioni. È un processo altamente mediatico. C’è una informazione malata, appiattita». Per la vicenda giudiziaria di Bossetti parla di «colpi bassi», di «tortura» come per l’acquisizione delle lettere fra il carpentiere di Mapello e la detenuta Gina. Definisce una «perla» un video diffuso alla stampa che secondo l’accusa riprende il furgone dell’imputato. «È stato confezionato come un pacchetto dono per tranquillizzare le gente, che aveva bisogno di avere il mostro, il pedofilo, il mentitore seriale inchiodato alle sue responsabilità». Definisce «atto gravissimo» la deposizione di un ufficiale del Ros che ha testimoniato che quando fu trovata Yara stringeva «dell’erba radicata nel terreno». «Non è possibile trasferire alla Corte qualcosa come indiscutibile quando invece non è vero».
Da: Il Settimanale GIALLO: ... la vicenda che riguarda i due presunti amanti di Marita Comi, la moglie di Massimo Giuseppe Bossetti. Due le persone sentite da chi indaga, due gli amanti della moglie di Bossetti, uno di loro sarebbe un amico di famiglia. E’ vero? Non ci sarebbero prove per smentire la vicenda in quanto dai tabulati telefonici risulterebbero le chiamate, i messaggi tra la donna e queste due persone che sono state poi chiamate in procura.
LA DIFESA ripropone l’ipotesi che Yara possa essere stata uccisa in un luogo diverso dal campo di Chignolo d’Isola. Perché non è stato cercato il sangue sotto il cadavere? Perché il colletto bianco della maglietta era intonso, nonostante la ferita al collo? Era difficile penetrare nel campo, anche gli operatori della polizia hanno avuto le tute strappate più volte dai rovi. Allora come è stato possibile correre, fuggire, inseguire, praticare ferite precise e millimetriche come quelle sui polsi? E perché sono stati trovati tanti peli e fibre nelle ferite se la piccola vittima era vestita? Il difensore Paolo Camporini cala un argomento ‘forte’. Parla dell’allineamento operato dalla difesa con i suoi consulenti degli orari delle telecamere che avrebbero ripreso il furgone cassonato di Bossetti la sera del 26 novembre 2010, quando Yara scomparve. Fra l’orario riportato nelle immagini e quello reale esiste una discrepanza di 12 minuti. Non è l’autocarro di Bossetti e se anche lo fosse sarebbe transitato alle 18.35, un quarto d’ora prima che un testimone vedesse Yara avviarsi verso l’uscita della palestra. «L’auto del testimone viene ripresa alle 18.48. Diciamo che gli occorrono due minuti per raggiungere la palestra. Sono le 18.50. A quell’ora Bossetti è già a casa. Se abbiamo ragione noi il processo è finito. O vogliamo farlo su quel mezzo Dna?». Camporini tratteggia il profilo dell’imputato. «Lavoratore indefesso. Una persona più che abitudinaria. Nessun vizio. Nessuna dipendenza. Un carattere mite, a detta di tutti. È un uomo che cerca il consenso. Ha questo bisogno di essere amato». Il muratore di Mapello piange. di GABRIELE MORONI
Due mondi, sempre esistiti perché connaturati alla natura umana, quello positivista, che vuole vedere la verità con il metodo galileiano del "provando e riprovando", e quello che si ferma in superficie per i palati facili.Prima di Galileo solo l'acuto ingegno di pochi poteva, per doti connaturate ed eccezionali dell'intelligenza, intuire l'essenza della Verità.Dopo Galileo abbiamo lo strumento della Scienza.Ma non basta a quegli uomini che preferiscono le facili suggestioni, che si basano sulla superficialità di una faccia, (eppure Lombroso è stato sconfessato), che preferiscono alla lucida ragione la "pancia".Su questo humus proliferano e ingrassano cialtroni di ogni specie, donne e uomini senza alcuna morale, con facce e atteggiamenti impudenti, senza vergogna, inalberando una normalità che NON c'è ma che un giornalismo d'accatto presenta come tale, facendola ingoiare e digerire ai palati facili, digiuni di vera cultura, ma ricchi di visioni di "Amici" di Maria De Filippi, di "Grande Fratello", di commozioni di Barbara D'Urso, di scatole sofferte tutte le sere su RAI 1 e niente, niente riflessioni.
Sarà il più grande occhio globale rivolto verso il cielo e avrà firma italiana. L'E-ELT (European Extremely Large Telescope), il più grande telescopio del mondo nell'ottico/vicino infrarosso, avrà cupola e struttura prodotte nel nostro paese.
Ieri è stato firmato il contratto milionario con un consorzio di aziende italiane formato da Astaldi, Cimolai ed EIE. Con uno specchio primario di 39 metri di diametro, l'E-ELT è considerato una macchina delle meraviglie e verrà costruito in Cile, in un sito già attrezzato allo scopo.
A siglare il contratto da 400 milioni di euro per la costruzione della cupola e della struttura del telescopio sono stati il Direttore Generale dell'ESO, Tim de Zeeuw, il presidente della Astaldi, Paolo Astaldi, e il presidente della Cimolai, Luigi Cimolai.
Con un peso totale di circa 5000 tonnellate, un diamento di 85 metri e un'altezza di 80, la cupola rotante sorgerà nel 2017 sul Cerro Armazones, un picco di 3000 metri a 20 chilometri dall'Osservatorio dell'ESO di Paranal. La strada di accesso e il livellamento della cima della montagna sono già stati completati e l'inizio dei lavori in loco per la cupola è previsto per il prossimo anno.
L'Italia si occuperà anche della montatura e del tubo del telescopio, con una massa totale di più di 3000 tonnellate. Si tratta delle strutture più grandi mai costruite per un telescopio ottico/infrarosso.
“L'E-ELT produrrà scoperte che nemmeno possiamo immaginare oggi e ispirerà persone di tutto il mondo a pensare alla scienza, alla tecnologia e al nostro posto nell'Universo. La firma di oggi è un passo avanti fondamentale verso il completamento dell'E-ELT nel 2024” è stata la promessa di Tim de Zeeuw, Direttore Generale dell'ESO.
L'area di raccolta della luce dell'E-ELT sarà più grande di quella di tutti i telescopi ottici esistenti messi insieme e fornirà immagini circa 15 volte più nitide rispetto a quelle del telescopio spaziale Hubble.
“E-ELT permetterà di indagare, da Terra e con un grande campo di vista, sia i corpi celesti della nostra galassia che le zone più lontane dell'universo. E non mancherà di dare un contributo fondamentale alla ricerca degli esopianeti, in particolare nello studio della loro struttura e atmosfera. L'Italia con ASI e INAF, sarà tra i paesi protagonisti di questo campo della ricerca astrofisica grazie anche al ruolo che svolgerà nelle prossime missioni dell'ESA, Cheops e Plato. Una sinergia Terra/Spazio che siamo sicuri ci regalerà molte soddisfazioni” ha detto il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana RobertoBattiston.
Redazione NextMe.it
E' una favola quella che racconto sotto questa bella notizia di progetti grandiosi che, per essere realizzati, hanno bisogno di grandi finanziamenti. Nelle favole chi ha un'idea (sempre scarse) la esprime, la comunica a chi comanda e gestisce i soldi di tutti, il quale fa un salto sulla sedia e procede alla sua realizzazione, riconoscendo a chi ha avuto l'idea il suo merito. Nella favola un anziano professore, che ha molto sofferto per aver visto, inascoltato, sperperare il denaro pubblico su progetti fallimentari vedendosi, per contro, negati finanziamenti minimi e avendo solo con la sua passione per la Scienza ottenuto qualche risultato, parla con un suo discente e gli comunica una sua idea: uno specchio per un telescopio da cento metri! E' una favola.. l'ho detto..
Il suo antico studente che gli vuole bene riflette e gli sembra un'idea irrealizzabile. Il vecchio professore gli dice che naturalmente l'idea va studiata, per la sua realizzazione servirà un'équipe, il progetto che discenderà dall'idea sarà laborioso, ma non irrealizzabile e l'entusiasmo per portarlo avanti sarà bellissimo... Lo scopo è naturalmente e sempre l'esplorazione dell'Universo, per saperne sempre di più. Tutta la vita il vecchio professore ha bramato la conoscenza... Ma anche fra chi si occupa di Scienza c'è chi pensa essenzialmente ai soldi, al potere.. Il vecchio professore, sconfitto, è cosciente che a lui questa brama di potere, soldi e gloria è sempre mancata e si rivolge al suo brillante discepolo dicendogli: "Tu sei in un posto importante, puoi realizzarlo."
Nel posto importante il giovane è arrivato per la sua bravura, ma anche per un poco di aiuto di suo padre, legato al mondo politico del suo Paese.
Egli, tornato al lavoro, comincia a studiare l'idea. Scrive formule e disegni abbozzando un progetto. Il suo capo scopre quello che sta facendo e con durezza gliene chiede conto. Il giovane uomo spiega ma incontra solo l'ostilità di chi comanda, come accadeva al suo vecchio docente, il quale gli intima di lasciare quel progetto, egli è pagato per seguire i progetti che la struttura per la quale lavora sta portando avanti, non per seguirne di suoi!!!
Praticamente il contrario di quello che la Scienza Pura richiederebbe.
Suo malgrado il brillante scienziato deve soggiacere al diktat del suo capo.
Ma, il tempo passa, ed egli tornerà a quel progetto e, in un momento diverso, gli sarà lasciata la libertà di lavorarci.
E' sempre in contatto con il suo antico docente e gli comunica che sta lavorando ad uno specchio da cento metri! Il vecchio professore è felice e commenta ricordando la loro conversazione di qualche anno prima. Ma il brillante ex-studente dice di non ricordarsi di quel colloquio e che l'idea è sua solo sua... Il vecchio professore non insiste, conosce la natura umana e lui non ha i mezzi per realizzare le sue idee... che rimangono idee... come scintille sparse che poi senza legna non fanno un incendio. Malinconicamente è però felice che il suo brillante ex-studente riesca a realizzare il suo sogno.
Ma tanti metteranno il cappello su quell'idea e anche il nome del giovane brillante, che ha iniziato il progetto, sparirà fra i molti che hanno il potere di stanziare i soldi pubblici.
Nuovo arresto per Valentino Talluto, l'untore dell'Hiv: avrebbe contagiato 43 persone
La richiesta della procura è stata accolta dal gip Francesco Patrone, che deve però ancora pronunciarsi su un'altra richiesta del pm: quella di epidemia dolosa. Tra i contagiati dal 32enne, anche un bambino di otto mesi, figlio di una donna con cui ha avuto rapporti non protetti
di RORY CAPPELLIEra indagato e poi era stato arrestato per aver contagiato sei donne Valentino Talluto, il 32enne sieropositivo finito in carcere il 22 novembre 2015. A conoscenza, almeno dal 2006, della sua malattia - l'Hiv - era finito in carcere con l'accusa di lesioni gravissime. E ora l'ha raggiunto una nuova ordinanza di custodia cautelare per aver consapevolmente contagiato o tentato di contagiare, secondo l'accusa, dall'aprile del 2006 allo scorso 23 novembre, 43 persone, quasi tutte donne con le quali ha voluto avere rapporti sessuali non protetti. Il bambino.Quasi tutte donne: ma non solo. Secondo il gip Francesco Patrone, ad almeno tre partner di donne contagiate da Talluto è stato diagnosticato il virus dell'Hiv. Ma anche a un bambino di otto mesi, figlio di una donna con cui l'indagato ha avuto rapporti sessuali. Una decina i casi in cui la partner non ha contratto la malattia.La ragazza incinta. La procura ha messo sotto inchiesta l'untore per il reato di epidemia dolosa: tra i casi passati al vaglio del pm, anche quelli di persone che non sono state infettate, come una ragazza incinta che ha tirato un sospiro di sollievo quando ha finalmente saputo di non aver contratto il virus dell'Hiv.Epidemia dolosa. Sull'accusa del reato di epidemia dolosa, sollecitato dalla procura, nonostante abbia accolto la richiesta del un nuovo ordine di arresto, il gip Francesco Patrone deve ancora pronunciarsi.
A costo di farmi dare della moralista, cosa che non ritengo di essere, penso che però una morale bisognerebbe averla e non mi riferisco solo a questo incosciente definito "untore", ma anche a tutte queste signore o signorine che si sono accoppiate con lui in gran numero e è difficile pensare che fosse per un grande amore.Certo io ho legato la sessualità a qualcosa di profondo e serio e non pretendo che sia così per tutti, ma anche questa facilità di rapporti intimi la trovo squallida, così priva di qualsiasi intimità anche di sentimenti... Il risultato è che poi si è in balìa di sconsiderati o cinici come questo tizio definito "untore".La cosa più triste e desolante è che grazie all'incontinenza della madre l'HIV l'abbia preso anche un innocente.Infine stupisce la grande facilità che aveva quest'uomo a trovare donne disposte ad andare a letto con lui, cosa che mediamente uomini di tutte le età con cui parlo non ottengono facilmente e in così breve lasso di tempo. Forse è un uomo particolarmente bello e affascinante, non si spiegano altrimenti tante bulimiche conquiste...