Cara Rita Coltellese,
quando ho deciso di candidarmi a guidare la
nostra città, l’ho fatto – con un po’ di incoscienza forse – perché non ne
potevo più di vederla rappresentata come una macchia nera, come il simbolo del
malaffare, del degrado, della decadenza. Non può essere questo il destino della
Capitale. Questa voglia di riscatto, questa sfida alla rassegnazione è il tratto
della mia campagna, il motore della nostra avventura.
Per questo diciamo #RomatornaRoma. Una città che
torna ad essere amata e invidiata nel mondo. Una città dalla quale i migliori
non fuggano ma nella quale i migliori vogliano impegnarsi. È uno sforzo che non
si può affrontare da soli. Non fatevi ingannare, chiunque vinca le elezioni non
può farcela da solo.
Ci vuole un progetto nazionale del Paese sulla sua Capitale.
Ci vuole un sindaco onesto e competente capace di decidere con le mani libere.
Ci vuole una squadra di primo livello al suo fianco, che generosamente si mette a disposizione della città.
Ci vuole una rivoluzione della macchina amministrativa del Campidoglio e un patto nuovo con chi ci lavora dentro.
Ci vuole una città pronta a fare la sua parte, ad essere coinvolta in un progetto di cambiamento: a modificare le abitudini quando serve, a partecipare e condividere le scelte ogni volta che sarà necessario.
Ci vuole un progetto nazionale del Paese sulla sua Capitale.
Ci vuole un sindaco onesto e competente capace di decidere con le mani libere.
Ci vuole una squadra di primo livello al suo fianco, che generosamente si mette a disposizione della città.
Ci vuole una rivoluzione della macchina amministrativa del Campidoglio e un patto nuovo con chi ci lavora dentro.
Ci vuole una città pronta a fare la sua parte, ad essere coinvolta in un progetto di cambiamento: a modificare le abitudini quando serve, a partecipare e condividere le scelte ogni volta che sarà necessario.
Su tutto questo, soltanto noi possiamo offrire
garanzie. La prova è nella mia storia personale: ho contribuito ad amministrare
questa città nei suoi anni migliori, quando siamo stati un modello per il
Paese. La prova è nelle scelte di rottura che abbiamo fatto anche rispetto al
nostro recente passato: le liste pulite, la scelta di offrirle al vostro
giudizio prima ancora che fossero raccolte le firme.
E una scelta di rottura, forse la più forte, la
compio oggi. Senza filtri, senza riunioni di partito, senza caminetti, senza
trattative. Contro il parere di molti. Per la prima volta in assoluto, un
candidato sindaco presenta prima del voto la squadra con la quale governerà i
nodi cruciali della città. Nessun altro candidato è in grado di farlo, nessuno
di loro può permettersi questa libertà. Nessuno può contare su una squadra di
questo livello, per competenza, integrità, prestigio.
Sono le donne (tante) e gli uomini (pochi) con i
quali risolleveremo Roma. E anche qui si cambia rotta: mai più l’onta – una
delle tante che abbiamo conosciuto grazie a Gianni Alemanno – di una giunta
decaduta per non aver rispettato la presenza di donne previste dallo
statuto. Anche qui cambiamo tutto: larga maggioranza di donne. Voglio proprio
vedere chi avrà voglia di protestare per questo.
E ora i nomi, che tanto attendete. Ma con due
premesse. La mia squadra è ben più larga di loro. E in parte la conoscete
già. Ci sono i nostri candidati presidenti di municipio, innanzitutto: Sabrina
Alfonsi, Francesca Del Bello, Paolo Marchionne, Emiliano Sciascia, Alessandro
Rosi, Dario Nanni, Valeria Vitrotti, Anna Rita Marrocchi, Andrea
Santoro, Maurizio Veloccia, Cristina Maltese, Massimiliano Pasqualini, Valerio
Barletta, Daniele Torquati.
Amministratori giovani e onesti, con i quali attueremo quel decentramento di cui da anni si chiacchiera è basta. A loro trasferirò finalmente competenze e risorse e personale adeguati a metterle in pratica. Smetteranno di essere maxi frustrati e diventeranno realmente mini sindaci dei municipi che governano.
Amministratori giovani e onesti, con i quali attueremo quel decentramento di cui da anni si chiacchiera è basta. A loro trasferirò finalmente competenze e risorse e personale adeguati a metterle in pratica. Smetteranno di essere maxi frustrati e diventeranno realmente mini sindaci dei municipi che governano.
Sono i pezzi di una squadra larga, larghissima
con la quale proveremo a cambiare le cose. A partire dai consiglieri comunali
che saranno eletti nelle liste che mi sostengono e che comporranno una
maggioranza forte e coesa, fondamentale per il progetto che dovremo
realizzare. Coinvolgendo direttamente i cittadini sulle scelte cruciali con
meccanismi di partecipazione diretta che abbiamo giá in mente e che sono nel
nostro programma. Lo stiamo presentando scheda per scheda ogni giorno e lo
conoscerete nella sua versione completa questa settimana.
La seconda premessa riguarda i nomi che sto per
leggervi. Sono romani per nascita, romani per adozione o romani per
scelta. Amano questa città e vogliono impegnarsi per tornare a farla
splendere. Non sono espressioni di partito, di corrente, di lobby. Sono
professionisti che nella maggior parte dei casi fanno lavori bellissimi, che
amano molto e per i quali sono pagati meglio e corrono rischi minori degli
incarichi a cui li sto chiamando. Non sono amici miei, sono amici di Roma. A
loro va la mia profonda gratitudine. Per aver deciso di mettere il loro
prestigio e le loro capacità al servizio della città. Per aver compreso la mia
proposta, ben prima di conoscere l’esito delle elezioni. Una generosità e una
libertà desuete, che sono la prova migliore di aver individuato la squadra più
giusta.
I nomi della Giunta
Ho chiesto a Livia Turco di
occuparsi di servizi sociali, welfare, immigrazione. Non ha bisogno di
presentazioni, ha una storia che parla da sola, una donna di sinistra capace di
rivolgersi a tutti. È stata un ministro apprezzatissimo e Roma ha esattamente
bisogno di assessori così, capaci di fare il ministro. La passione con la quale
ha accettato la mia proposta mi ha commosso.
Ho chiesto a Silvia
Scozzese, Commissario del Governo per il debito di Roma di tornare
a occuparsi di Bilancio e razionalizzazione della spesa del Campidoglio.
Raramente ho incontrato una persona così competente e rigorosa coi numeri e
insieme consapevole delle vite che ci sono dietro quei numeri.
Ho chiesto a Lorenza
Baroncelli di occuparsi di Rigenerazione Urbana. Per me Lorenza è
davvero un simbolo. È romana, ha studiato qui, eppure ha avuto tutte le sue
soddisfazioni professionali lontano da qui. Quanti giovani romani sono in questa
condizione? Lorenza ha lavorato a Milano con Stefano Boeri, ha lavorato a
Londra, in Colombia, a Tirana, a San Paolo. Ha collaborato al piano strategico
di Expo Milano. Attualmente è assessore al comune di Mantova e ringrazio sin
d’ora il bravissimo sindaco Mattia Palazzi per la generosità e la comprensione,
ma è ora che Lorenza torni a lavorare a casa sua, alla ricucitura della sua
città.
Ho chiesto a Carla
Ciavarella, dirigente penitenziario di lunghissimo corso di cui ho
conosciuto tempra e capacità nel corso delle mie tante visite nelle carceri, di
occuparsi di Patrimonio, Casa e progetti speciali. Tra questi, voglio ricordarlo
proprio oggi – anniversario della strage di Capaci, giornata della legalità – le
ho chiesto di occuparsi dell’Ufficio di scopo per i beni confiscati alla
criminalità. Ha lavorato presso le Nazioni Unite dove ha gestito progetti contro
il traffico degli esseri umani e di assistenza alle vittime di violenza in
Afghanistan, Balcani, Sudafrica.
Ho chiesto a Claudia
Servillo, dirigente del Ministero dell’Ambiente, di occuparsi di
Ambiente e rifiuti. Ha una lunga esperienza proprio sulla gestione dei rifiuti
anche in ambito comunitario.
Ho chiesto a Stefania Di
Serio, esperta di mobilità e di innovazione che ha lavorato in Atac
e per Umbria mobilità di occuparsi di Trasporti. È stata amministratrice nel
centro storico di Roma, docente universitario di Mobilità sostenibile, è membro
del board dell’Associazione Mondiale del Trasporto Pubblico.
Ho chiesto a Francesco
Tagliente, già apprezzato Questore di Roma di tornare ad occuparsi
della sicurezza della nostra città. Si è occupato per 40 anni di controllo del
territorio, ordine e sicurezza pubblica a Roma. É stato recentemente, scelto dal
Governo come prefetto a Pisa.
Ho chiesto a Marco Rossi
Doria, primo maestro di strada a Roma e a Napoli, sottosegretario
all’istruzione dal 2011 al 2014, membro della delegazione ONU per i diritti
dell’infanzia, di tornare a occuparsi per Roma di Scuola, università, formazione
professionale.
Infine ho chiesto a Marino
Sinibaldi, uno dei più grandi esperti di cultura del nostro Paese,
direttore di Radio Tre, presidente del Teatro di Roma, ideatore e direttore di
Libri Come, la festa del libro dell’Auditorium, autore di numerosi saggi e
vincitore di numerosi riconoscimenti di occuparsi di Cultura e Turismo, il
nostro principale assett industriale.
Avete ascoltato nove nomi, sei donne e tre
uomini. Dieci insieme a me. Al momento sono queste le persone di cui credo di
avere bisogno per governare la città. Se poi, dovessi rendermi conto che ci
bisogno di individuare altre figure per farla ancora più forte – o per gestire
deleghe che spero di riuscire ad accorpare – lo comunicherò comunque, in questo
stesso modo, prima del voto. Con loro ci saranno altri ruoli cruciali in
Campidoglio, fondamentali per il buon governo della città e nel corso dei
prossimi giorni presenterò anche loro.
Uno soltanto, in un ruolo chiave voglio
anticiparlo. Si tratta di Alfonso
Sabella, che sarà il mio capo di gabinetto. Ha combattuto la
criminalità organizzata in prima linea da magistrato, ha catturato Brusca e
Bagarella, ha speso la vita al servizio della giustizia. Il lavoro di lotta alla
corruzione e alle infiltrazioni criminali che ha avviato a Roma merita di andare
avanti.
Questa è la mia squadra. O meglio un pezzo
importante di essa. Da una parte staff anonimi che guidano e telecomandano le
decisioni di chi chiede il vostro voto. Dall’altra una squadra autorevole al
servizio della città. L’ho offerta a voi perché penso che in questa trasparenza,
nel racconto della verità sempre e comunque passi la ricostruzione di un
rapporto di fiducia tra i cittadini e chi li governa. E poi perché il resto
della squadra siete voi, ciascuno di voi.
Roma torna Roma, solo se ci crediamo e ci lavoriamo tutti insieme a partire dal 5 giugno.
Roma torna Roma, solo se ci crediamo e ci lavoriamo tutti insieme a partire dal 5 giugno.
Grazie
Roberto Giachetti
Se votassi a Roma voterei Virginia Raggi perché è l'unico modo per provare il cambiamento.
Non ho nulla contro Giachetti, se non il fatto che dentro l'Amministrazione di Roma lui c'è stato e, anche se è persona onesta, dello scandalo "Affittopoli" che durava da decenni, quindi anche quando Rutelli era sindaco e lui vice, non si è accorto. Recentemente gli ho segnalato una nicchia di codesto scandalo, quello di gente senza titolo che abita nelle Scuole Pubbliche di proprietà comunale e il Comune di Roma NON FA NIENTE. Quindi, sia che diventi Sindaco, sia che entri soltanto come Consigliere al Comune di Roma, questo impegno di dare esecuzione allo sgombero degli occupanti, che abitano negli ex alloggi degli ex custodi a spese dei contribuenti e violando le norme di sicurezza per gli alunni e studenti, norme richieste però al personale scolastico, DEVE PRENDERSELO.
Rita Coltellese *** Scrivere: Alloggi dati in uso per Servizio agli ex-custodi delle Scuole Pubbliche
Roberto Giachetti
Se votassi a Roma voterei Virginia Raggi perché è l'unico modo per provare il cambiamento.
Non ho nulla contro Giachetti, se non il fatto che dentro l'Amministrazione di Roma lui c'è stato e, anche se è persona onesta, dello scandalo "Affittopoli" che durava da decenni, quindi anche quando Rutelli era sindaco e lui vice, non si è accorto. Recentemente gli ho segnalato una nicchia di codesto scandalo, quello di gente senza titolo che abita nelle Scuole Pubbliche di proprietà comunale e il Comune di Roma NON FA NIENTE. Quindi, sia che diventi Sindaco, sia che entri soltanto come Consigliere al Comune di Roma, questo impegno di dare esecuzione allo sgombero degli occupanti, che abitano negli ex alloggi degli ex custodi a spese dei contribuenti e violando le norme di sicurezza per gli alunni e studenti, norme richieste però al personale scolastico, DEVE PRENDERSELO.
Rita Coltellese *** Scrivere: Alloggi dati in uso per Servizio agli ex-custodi delle Scuole Pubbliche
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