In molti, troppi casi, gli assassini hanno furbescamente fatto sparire il cadavere garantendosi, non sempre per fortuna, l'impunità. In altri la Scienza riesce a dare prova di chi ha effettivamente ucciso.
Nel caso della povera professoressa Del Gaudio vengono un poco alla volta fuori particolari che saranno fondamentali per stabilire se veramente l'assassino è il marito, per ora unico indagato.
Il fendente alla gola è stato dato da dietro e questo dimostra una volontà omicida cattiva, più che un colpo sferrato di impeto durante una lite in cui l'assassino può aver perduto la testa.
Inoltre è stato così violento da quasi decapitarla.
In Medicina Legale sarà non difficile stabilire, dall'altezza del marito, se può essere stato lui a tagliarle la gola da dietro. E' evidente che una persona più alta della vittima è facilitata nell'atto omicidiario così come descritto. Per una persona alta come lei o di meno è più difficile.
Altra prova può scaturire dall'interrogatorio del figlio Mario e della sua compagna che avevano cenato con la vittima e suo marito, apprendendo da loro la descrizione degli abiti indossati dall'indagato durante la cena. I due si erano congedati da poco quando successivamente è avvenuto il delitto.
Dato che i vestiti indossati dal marito erano privi di macchie di sangue, qualora fossero gli stessi descritti da chi aveva cenato con lui sarebbe una prova a discarico. Ma se diversi il Tizzani dovrebbe spiegare perché mai si sarebbe cambiato in un'ora tarda e prima di andare a dormire.
Credo che a breve il marito sarà o totalmente scagionato, e in tal caso davvero si potrebbe ipotizzare un omicidio a scopo di furto, operato da un tossico fuori controllo per uccidere in modo tanto efferato e violento solo per un piccolo bottino, o incastrato dalle prove a suo carico.
Dalle foto pubblicate l'indagato appare poco più alto della vittima |
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