10 ottobre 2013 (3 anni fa!)
Rita Coltellese *** Scrivere: Reato di clandestinità
Ma la consultazione con gli iscritti certificati del M5S sconfessò, in parte ma in maggioranza dei circa 25.000 votanti, quanto scritto da Grillo e Casaleggio:
da: Giornalettismo 2014
I FATTI - Ricordiamo il passato. Era gennaio di quest’anno quando in Senato ci fu il via libera all’emendamento del governo che abroga il carattere penale del reato di immigrazione clandestina e lo trasforma in un illecito amministrativo. I sì furono 182, i no 16 e gli astenuti 7. Il 13 dello stesso mese gli attivisti del MoVimento 5 Stelle hanno votato sulla depenalizzazione del reato di clandestinità, in una consultazione online attivata sul blog. Era stato proprio il Semplice Portavoce a pubblicizzare la possibilità di votare, da parte di tutti gli «iscritti certificati», per decidere la linea dei parlamentari delle Cinque Stelle in vista del voto in Senato. La vicenda, che smentì di fatto le posizioni di Grillo e Casaleggio in merito, diede ragione all’iniziativa dei senatori pentastellati Andrea Cioffi e Maurizio Buccarella. I due presentarono un emendamento che fu approvato in Commissione giustizia. Soltanto qualche ora più tardi Grillo e Casaleggio si erano dissociati dall’iniziativa, spiegando che si trattava di una «posizione espressa in modo del tutto personale» e che lo stop al reato di clandestinità non faceva parte del programma del MoVimento, condannando anche i due senatori per essersi «arrogati il diritto» senza essersi prima consultati con nessuno. Ma il risultato fu contrario alle aspettative del Capo del Movimento:
Dalle 10 alle 17 di oggi gli iscritti certificati hanno espresso il parere vincolante sul voto che il Gruppo Parlamentare del Senato dovrà esprimere domani 14 gennaio sul “reato di clandestinità“. 15.839 hanno votato per la sua abrogazione, 9.093 per il mantenimento. I votanti sono stati 24.932. Gli aventi diritto erano gli iscritti certificati al 30 giugno 2013, pari a 80.383. Con l’abrogazione si mantiene comunque il procedimento amministrativo di espulsione che sanziona coloro che violano le norme sull’ingresso e il soggiorno nello Stato.
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