Mi raccontasti che, piccolino, dovesti stare qualche giorno sotto una tenda di fortuna, come tutti del tuo paese, causa il terremoto, sempre presente in quei luoghi, ma in quel momento particolarmente forte.
Allora i contadini attrezzavano tende con pali di legno e coperte nell'aia grande e si dormiva lì, aspettando che la terra si calmasse.
Ma in questi cento anni le antiche case di sassi, nere per il fumo dei camini, risalenti al 1300, non erano mai crollate... Ad eccezione di una, una sola, che si trovava in fondo al tuo paese e di cui erano rimasti solo mucchi di sassi che nessuno aveva rimosso.
Era di qualcuno di cui non si sapeva più nulla... Forse era morto o emigrato altrove e nessun erede aveva reclamato quei sassi, né il suolo su cui era stata costruita la casa distrutta.
A cento anni dalla tua nascita ora il terremoto ha distrutto tutto.
Anche se le case nere erano state intonacate, gli infissi cambiati e sembravano per questo più sicure...
Non puoi vedere come è ridotto il territorio dove sei nato: Amatrice, il salotto buono, è quello ridotto peggio di tutti. Una distruzione totale.
Le chiamavi affettuosamente "le quattro casacce", perché le amavi e ti piaceva tornarci...
La morte ti ha risparmiato questo dolore.
Tua nipote, che lasciasti quando aveva solo cinque anni, la tua adorata nipotina bionda, oggi è una desolata Dirigente Scolastica che ha dovuto assistere al funerale di un suo studente di soli 14 anni, morto sotto le macerie della casa dei nonni a Pescara del Tronto.
Terremoto 2016 in Accumoli, Amatrice, Arquata del Tronto e le loro frazioni.
Il Papa visita Accumoli |
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