Caso Ragusa, Antonio Logli torna in Tribunale. Fissata l’udienza preliminare
A ottobre il giudice Elsa Iadaresta dovrà decidere sul caso Ragusa
Pisa, 20 giugno 2016 - La nuova udienza preliminare per il caso Ragusa si svolgerà a ottobre. Il giorno non è stato ancora fissato, ma il giudice Elsa Iadaresta ha intanto deciso il periodo in cui dovrà tornare in tribunale Antonio Logli, il marito della donna che sembra essere svanita nel nulla la notte fra il 12 e il 13 gennaio 2012. Nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dai pubblici ministeri Aldo Mantovani e Antonio Giaconi l’uomo è accusato di aver volontariamente ucciso la moglie per poi sopprimerne il corpo al fine di assicurarsi l’impunità per l’omicidio e impedire in modo permanente il ritrovamento del cadavere. Le oltre 12mila pagine dell’inchiesta della Procura hanno cercato di dimostrare davanti al Tribunale questa tesi.
Secondo gli inquirenti intorno alla mezzanotte Roberta (finalmente) scoprì l’identità della donna che ormai da diversi anni era l’amante segreta di suo marito della quale lei sospettava solo l’esistenza. Si tratta di Sara Calzolaio, l’ex baby sitter dei due figli dei Logli e all’epoca segretaria dell’autoscuola di famiglia.
Il 6 marzo dello scorso anno, però, il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Laghezza aveva prosciolto «perché il fatto non sussiste» Logli, difeso dall’avvocato Roberto Cavani. Accogliendo i ben cinque ricorsi presentati (poi unificati) nonché la richiesta del procuratore generale Oscar Cedrangolo, lo scorso marzo la Cassazione ha disposto l’annullamento della sentenza del giudice Laghezza e il rinvio al Tribunale di Pisa per un nuovo esame sulla richiesta di rinvio a giudizio. In appena venti pagine la Corte Suprema ha sgretolato l’operato del primo giudice rimproverandolo, tra l’altro, di «essersi appropriato di prerogative che non gli competono».
Da: Fanpage.it
Lo zio paterno di Roberta Ragusa che non si trova più, Antonio Ragusa, intervistato da Paola Grauso, ha dichiarato:
"Mio fratello e la moglie stavano in America, poi sono venuti in Italia e si sono trasferiti a Pisa. A Pisa è nata Roberta. Quando aveva 10-11 anni andava dalla famiglia Logli che aveva un negozio di merceria e la bambina giocava, è cresciuta là dentro. Naturalmente il marito lo ha conosciuto là dentro. Era il figlio della padrona. Tutto ciò che è successo dopo, io non lo capisco. Mi sembrava una famiglia unita. Che lui avesse una doppia personalità, che lui avesse una doppia vita, lo abbiamo scoperto quando è successo il fatto. Noi pensavamo fosse un marito modello. A mia nipote, non le si è potuto dire niente. Mia nipote ha avuto un'educazione dai genitori fantastica. Era una donna meravigliosa."
I genitori di Roberta Ragusa, morti entrambi prima della sparizione della figlia. |
http://tv.fanpage.it/
Questa nostra faticosa e mutevole giustizia...
Ad ottobre ci siamo, ma non si ha notizia di codesta udienza preliminare.
Certo il fenomeno da me rilevato nel mio post
Rita Coltellese *** Scrivere: Uomini che uccidono donne del 16 febbraio del 2012 costituiva una constatazione che solo in seguito i media hanno cominciato a mettere in risalto.
Il fenomeno da allora è peggiorato in modo allarmante.
Il caso di Roberta Ragusa appartiene al classico, è la Giustizia che deve accertarlo, uxoricidio con relazione adulterina gravemente protratta nel tempo, addirittura sotto gli occhi troppo ignari del coniuge.
Il caso del bello ed elegante dermatologo fiorentino idem.
Solo che nel suo caso, qualora verrà accertato che sia stato proprio lui ad uccidere la sua fedifraga moglie, si tratterebbe dell'uxoricidio compiuto dalla vittima della coppia, dal tradito ed umiliato, che impazzisce per il dolore ed uccide.
Nel caso Ragusa, invece, è la vittima tradita ed umiliata che per colmo di ignominia sarebbe stata eliminata dal fedifrago scoperto nella sua infedeltà.
E' sempre la donna che muore, ma con risvolti morali diversi ai fini della valutazione della pena.
Solo che la giustizia ci sorprende sempre per la sua aleatorietà... Pensate al caso Parolisi a cui è stata tolta l'aggravante della crudeltà, pur avendo non solo soffocato la vita della giovane e bella moglie, che inerme si fidava di lui e mai si sarebbe aspettata quell'agguato, ma l'ha uccisa a pochi passi dalla loro piccola lasciata in auto. Inoltre, mentre tutti la cercavano senza trovarla, ha pensato di architettare qualche depistaggio tornando là dove solo lui sapeva di averla lasciata esanime, facendole dei tagli e trafiggendola con una siringa...
Cosa ci sarà nella testa di certi, troppi magistrati? La Legge è un elastico interpretabile...
In questi giorni suscita grande interesse la morte della povera professoressa Gianna Del Gaudio, forse per l'età anziana della coppia, per i lunghi anni di matrimonio e per l'efferatezza dell'omicidio: in casa, subito dopo una cena con uno dei figli, dopo una vacanza con il marito addirittura da Padre Pio e nel luogo di origine, uccisa con un fendente alla gola inferto da dietro che l'ha quasi decapitata.
Se è stato il marito, questa donna ha vissuto con un mostro.
E' destabilizzante.
Il fenomeno da allora è peggiorato in modo allarmante.
Il caso di Roberta Ragusa appartiene al classico, è la Giustizia che deve accertarlo, uxoricidio con relazione adulterina gravemente protratta nel tempo, addirittura sotto gli occhi troppo ignari del coniuge.
Il caso del bello ed elegante dermatologo fiorentino idem.
Matteo in un'immagine che evoca le sbarre del carcere... |
Nel caso Ragusa, invece, è la vittima tradita ed umiliata che per colmo di ignominia sarebbe stata eliminata dal fedifrago scoperto nella sua infedeltà.
E' sempre la donna che muore, ma con risvolti morali diversi ai fini della valutazione della pena.
Solo che la giustizia ci sorprende sempre per la sua aleatorietà... Pensate al caso Parolisi a cui è stata tolta l'aggravante della crudeltà, pur avendo non solo soffocato la vita della giovane e bella moglie, che inerme si fidava di lui e mai si sarebbe aspettata quell'agguato, ma l'ha uccisa a pochi passi dalla loro piccola lasciata in auto. Inoltre, mentre tutti la cercavano senza trovarla, ha pensato di architettare qualche depistaggio tornando là dove solo lui sapeva di averla lasciata esanime, facendole dei tagli e trafiggendola con una siringa...
Il martirio di Carmela Rea in Parolisi |
In questi giorni suscita grande interesse la morte della povera professoressa Gianna Del Gaudio, forse per l'età anziana della coppia, per i lunghi anni di matrimonio e per l'efferatezza dell'omicidio: in casa, subito dopo una cena con uno dei figli, dopo una vacanza con il marito addirittura da Padre Pio e nel luogo di origine, uccisa con un fendente alla gola inferto da dietro che l'ha quasi decapitata.
Se è stato il marito, questa donna ha vissuto con un mostro.
E' destabilizzante.
Antonio Tizzani, marito della Prof.ssa Gianna Del Gaudio, al suo funerale |
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