Raggi ora rischia di perdere il simbolo. Chiesta la revoca di Frongia e Romeo
Rivedere tutti gli atti firmati da Marra e azzerare il raggio magico mandando via Daniele Frongia e Salvatore Romeo. Queste le condizioni che sarebbero state poste, per ora, a Virginia Raggi per mantenere il simbolo e per evitare la sfiducia dei suoi dopo l'arresto di Raffaele Marra, il suo braccio destro difeso contro tutto e tutti. Che non sarebbero bastate le scuse si era capito all'ingresso dell'hotel Forum quando la Taverna ha pronunciato la frase che anticipava la linea da esprimere durante l'incontro. Ieri sera però è andata in scena la rivincita di una parte del Movimento, quella che in questi mesi ha dovuto ingoiare molti bocconi amari.
IL PROCESSO - Roberta Lombardi, Carla Ruocco, Paola Taverna, Roberto Fico sono stati tutti molto duri con il fondatore Grillo ed hanno posto suggerito condizioni altissime per poter mandare avanti l'avventura. Qualcuno ha anche chiesto di spingere per le dimissioni, per mettere già da subito fine a quest'errore. Il terreno trovato era fertile. Il comico leader infatti era furente già dal mattino e la sua rabbia l'aveva già espressa al telefono ad una sindaca in lacrime. Dall'incontro è emersa una linea dura. Chiara la richiesta: azzerare il raggio magico, ovvero far fuori il vicesindaco Daniele Frongia e il fedelissimo Salvatore Romeo. Di più: vanno passati al setaccio gli atti firmati da Marra per evitare delle brutte sorprese.
Virginia Raggi con il volto stanco e tirato |
Potrebbe però non bastare. Forti sono infatti le pressioni per interrompere da subito l'amministrazione. Il timore è quello di un avviso di garanzia alla Raggi per la vicenda delle nomine e dell'aumento di stipendio a Romeo. Peggio: si teme che l'indagine che ha portato all'arresto di Marra possa travolgere anche la Raggi. C'è un passaggio dell'ordinanza in cui Marra, a giugno, chiede un intervento per non essere fatto fuori dal Campidoglio.
CROLLA TUTTO - Sono in tanti ormai ad essere convinti che la sua avventura in Campidoglio sia arrivata al capolinea. Al momento la cosa più probabile è la perdita delle stelle. Ne è consapevole anche lei tanto che nella serata di ieri ha convocato una riunione con la maggioranza nel corso della quale ha fatto la conta di quanti l'avrebbero seguita anche senza simbolo.
C'è stato un bagno di umiltà, ci sono state le scuse ribadite ai consiglieri e ai presidenti di municipio, ma anche l'intenzione di non fare un passo indietro. Tradotto: il diktat di far cadere Frongia e Romeo non verrà seguito e questa situazione potrebbe portare in automatico alla revoca del simbolo. Tra i consiglieri molta freddezza. Marcello De Vito, infuriato, ha abbandonato in anticipo la riunione. Qualcuno ha mostrato appoggio alla Raggi, altri una decisa chiusura.
C'è poi la giunta. I più irritati sono Luca Bergamo e Paolo Berdini. Il primo aveva anche difeso pubblicamente Marra per difendere la sindaca. Il secondo aveva mostrato segni di insofferenza nei confronti dell'ex alemanniano ed ora si iscrive al partito dell'"avevo detto io". Entrambi, si dice, sono molto infastiditi e non si esclude un loro passo indietro.
Marcello De Vito, avvocato |
Cosa credeva Virginia Raggi, che amministrare Roma fosse una passeggiata? Senza simbolo del Movimento 5 Stelle lei non è nessuno: una qualsiasi avvocatessa un po' sprovveduta che forse si sopravvaluta.
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