Donald Trump è la “Persona dell’anno” per Time
La copertina dedicata all’individuo, al gruppo o anche la cosa che ha avuto il maggiore impatto sugli eventi dell’anno: positivo o negativo. Fra i finalisti c’era anche Hillary Clinton
ELENA MASUELLI
La rivista Time ha scelto: è Donald Trump la “Persona dell’anno” per il 2016, protagonista dell’attesa copertina assegnata all’individuo, al gruppo o anche alla cosa che ha avuto il maggiore impatto sugli eventi degli ultimi 12 mesi, a prescindere che sia stato positivo o negativo. Questa volta, più che mai, entrambe le accezioni, come sottolinea il titolo: «Presidente degli Stati divisi d’America». Trump ha «sfidato tante aspettative, ha rotto tante regole e ha sconfitto due partiti politici» ha spiegato Nancy Gibbs, direttrice del Time, al programma mattutino “Today” di Nbc, che la rivista usa da un decennio per dare l’annuncio. «Non si è mai vista una persona che sia emersa in modo così poco convenzionale» nel mondo politico americano, ha detto ancora la Gibbs.
“Presidente nel bene e nel male”
«È la 90esima volta che nominiamo la persona che ha avuto maggiore influenza, nel bene e nel male, sugli eventi dell’anno. Quindi cos’è quest’anno, migliore o peggiore? La sfida per lui è che il paese è profondamente diviso sulla risposta», scrive il settimanale, ricordando che «è difficile misurare la dimensione del terremoto» provocata da Trump, che entrerà a gennaio alla Casa Bianca al posto di Barack Obama. «Davanti a questo barone dell’immobiliare e proprietario di casinò, diventato star di un reality e provocatore, senza mai aver passato un giorno da pubblico ufficiale e gestito altro interesse che non il suo, si prospettano le rovine fumanti di un vasto edificio politico che un tempo ospitava partiti, politologi, donatori, sondaggisti, tutti quelli che non lo avevano preso sul serio e non avevano previsto il suo arrivo. Sopra queste rovine Trump deve ora presiedere, nel bene o nel male».
La rivista Time ha scelto: è Donald Trump la “Persona dell’anno” per il 2016, protagonista dell’attesa copertina assegnata all’individuo, al gruppo o anche alla cosa che ha avuto il maggiore impatto sugli eventi degli ultimi 12 mesi, a prescindere che sia stato positivo o negativo. Questa volta, più che mai, entrambe le accezioni, come sottolinea il titolo: «Presidente degli Stati divisi d’America». Trump ha «sfidato tante aspettative, ha rotto tante regole e ha sconfitto due partiti politici» ha spiegato Nancy Gibbs, direttrice del Time, al programma mattutino “Today” di Nbc, che la rivista usa da un decennio per dare l’annuncio. «Non si è mai vista una persona che sia emersa in modo così poco convenzionale» nel mondo politico americano, ha detto ancora la Gibbs.
Almeno lui ci è arrivato con i voti degli statunitensi ad avere la copertina su questa rivista, che deve la sua fama solo al fatto che è in lingua inglese, dunque letta da tanta gente nel mondo. Per il resto non ha più serietà di giornaletti superficiali italiani, quanto ad approfondimento sulle figure a cui dedica la copertina. Il vero giornalismo è altro: è quello che scava all'osso della verità e la dice.
Purtroppo ho elementi certi per dire che per Time così non è. Mi basta averlo chiarito con una grande giornalista, le cui idee non condividevo ma che stimavo, come Miriam Mafai.
Pecchiamo di provincialismo quando si tratta degli USA: da qua sembra sempre tutto oro, invece spesso è ottone.
1 commento:
non credo sia provincialismo bensì colonialismo, l'Italia da sempre è una colonia dell'America
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